martedì, maggio 30, 2006

Le sortite fuori porta del Cavaliere


Diario di un viaggio settembrino negli USA

La lettura di un recente studio sul tema “l’Italia vista dal mondo”, pubblicato dalla rivista di politica ed attualità La Voce, mi ha dato modo di ricordare una celebre arringa tenuta dall’allora nostro Premier nel corso della sua visita a New York sul finire del settembre 2003.
Dopo aver fatto una fugace visita al palazzo di Vetro il dr. Berlusconi, nella triplice veste di grande imprenditore, di nostro capo del governo e di salvatore della Patria, ebbe a recarsi a Wall Street dove si teneva l’iniziativa, programmata dalla nostra Confindustria, denominata “Invest in Italy”, che vedeva come invitati imprenditori americani ed italiani.
Preciso, perché possiate meglio comprendere l’alta portata del discorsetto improvvisato dal nostro personaggio, come in USA la stragrande maggioranza degli imprenditori sia di sesso femminile che dirigono, guarda caso, anche molte tra le maggiori e potenti aziende di livello mondiale esistenti sul mercato americano.
In sostanza, come certamente ricorderete, il nostro triplice personaggio avrebbe dovuto invogliare gli imprenditori USA ad investire in Italia e sin qui, tutto bene, ma con quali argomentazioni e prospettive accattivanti ?
E’ arcinota l’incontinenza verbale di Berlusconi allorché parla a braccio senza che qualcuno, Letta o Ferrara per lo più, gli scriva quanto meno degli appunti; ma ecco un accenno ad alcuni argomenti lanciati col suo solito entusiasmo:
- l’ Italia è il paese più americano d’Europa tanto che io vi ho investito tutti i miei soldi (ndr. mano quelli esportati nei paradisi fiscali);
- oggi ci sono molto meno comunisti , erano il 34 % ed ora li ho ridotti (a fine 2003) al 16% e si vergognano di dire che lo sono stati (ndr. risulta che chi vota per la CdL si vergogni di ammetterlo);
- da noi gli imprenditori sono guardati con simpatia e ammirazione mentre nel resto dell’Europa sono visti con sospetto (??);
- adesso abbiamo il mercato del lavoro più flessibile d’Europa;
oltre al bel tempo e alla bellezza dell’Italia abbiamo anche bellissime segretarie….;
- americani, venite a morire in Italia: il mio governo ha abolito la tassa di successione. Siccome tutti in platea incominciarono a darsi da fare con vari scongiuri, il cavaliere continuò “toccatevi pure tutto, fate pure…”.
Ci sarebbe dell’altro che però è meglio tralasciare per amor di patria; il risultato fu che nessuno venne in Italia ad investire i propri denari, preferendo portarli in un paese tanto comunista che più comunista di così non si può, la Cina, ed ivi delocalizzare anche parte delle proprie aziende !
Che gran premier che abbiamo avuto e meno male che lavorava – ma per chi ?- 24 ore al giorno per il nostro benessere !
Ma veniamo allo studio de La Voce che analizza i veri motivi per cui un imprenditore sarebbe attirato a fare i propri investimenti in un determinato paese straniero piuttosto che in un altro; la Banca Mondiale, dopo aver raccolto diversi dati in circa duecento Stati e territori è riuscita a sintetizzarli, aggregando i più importanti nei sei seguenti indicatori:
1- voice and accountability : misurazione del grado di responsabilità degli elettori nello scegliere liberamente i propri dirigenti politici, di godimento dei diritti civili e politici esistenti in un paese e, infine, il livello di indipendenza del sistema mediatico da pressioni politiche (ndr. qui da noi è come parlare di corda a casa dell’impiccato );
2-political stability and absence of violence : misurazione della stabilità del governo e dell’eventuale pericolo di colpi di stato attraverso violenze o sommosse;
3-government effectiveness : misurazione dell’efficienza dei servizi pubblici , della credibilità del governo nell’attuazione dei programmi, della qualità della burocrazia e l’indipendenza dei funzionari pubblici da pressioni politiche;
4-regulatory quality : misurazione dell’andamento e della effettiva aderenza dei prezzi ai costi di mercato, del regolare andamento dei mercati finanziari, dell’attività delle varie autority;
5-rule of law: misurazione della capacità da parte della magistratura di applicare la legge, della certezza della pena, dell’incidenza della criminalità nella vita pubblica e privata e dei mezzi precostituiti per contrastarne l’attività;
6-control of corruption : misurazione della capacità dello stato a prevenire e combattere il sistema della corruzione.
Potrei terminare qui, lasciando ad ognuno la possibilità di porsi la seguente domanda: se io fossi un imprenditore americano sarei disposto ad investire i miei risparmi in Italia ?
A voi la conclusione.
Prossimamente farò un breve seguito per riportare le conclusioni cui è giunta la Banca Mondiale dopo aver “misurato” con questi indici la situazione italiana a far tempo dal 2002 sino ad ieri.

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