sabato, luglio 29, 2006

Spigolature...turche



SPIGOLATURE


COSI' o COSI'?





Forse non tutti sanno che ....

l' Unione Europea, a seguito della richiesta di ammissione nell’ambito comunitario avanzata dalla Turchia, ha rivolto a questa nazione svariate raccomandazioni affinchè procedesse in tempi relativamente brevi ad eliminare molte anomalie in quel paese ancora esistenti sia in materia etica – giuridica che di costume.
Dai diritti umani, spesso duramente calpestati, a certe usanze, retaggio di un’epoca arcaica che si perde nella notte dei tempi, non più compatibili con il grado di civiltà raggiunto nel nostro continente, sia pure con molte differenziazioni tra nazione e nazione, specialmente avuto riguardo alla parità dei diritti tra uomo e donna nella società, nella vita di tutti i giorni sia pubblica che privata.
Inbuona sostanza l’invito rivolto potrebbe racchiudersi in una sola ma significativa parola: modernizzatevi !
Su questo invito non c’è certo da scandalizzarsi ove si consideri che in molti dizionari turchi trovano spazio ancor oggi molti proverbi derivanti da una cultura primitiva aventi un senso poco civile nei confronti delle donne ma che in quella nazione anatolica sono ancora vivi e vegeti, nonostante che anche una donna sia stata di recente designata alla carica di “ministro” e che vi siano donne imprenditrici e tra i magistrati.
Infatti, una delle richieste di “modernizzazione”, da attuare subito se Ankara vuole entrare nel consesso europeo, è quella di togliere, perché si incominci a procedere verso una società avente il principio egualitario tra uomo e donna, a togliere da questi dizionari tutti quei proverbi “infamanti e dispregiativi”.
· “ad un buon cavallo basta poco cibo, così come a una buona donna basta un paio di mutande”;
· “la schiena di una donna non va lasciata senza bastonate, e la pancia non va lasciata senza bambini”;
· “come non è buona il mais raccolto dopo il mese di agosto, così non è buona la donna che si alza dopo il marito”.
Ma se la “modernizzazione” di un Paese deve partire da cos’ in basso, quanti secoli ancora occorreranno perché la Turchia possa non dico eguagliare ma quanto meno avvicinarsi alla civiltà europea di oggi , pur anch’essa non esente a cominciare dalla nostra Italia da clamorosi esempi di “disuguaglianza” in molte leggi e nei costumi, specie nel nostro sud ?
In molti, anche tra di noi italiani, hanno espresso opinioni contrarie all’ingresso della Turchia nella UE anche se la sua allocazione territoriale assume per l’Europa tutta, e non solo, un’importanza estrema nello scacchiere medio-orientale; ma la differenza di usi, costumi, legislazione sociale e religioni possono nel loro insieme costituire degli ostacoli insormontabili perché si possa arrivare ad una completa integrazione con le nostre popolazioni, europee da sempre.
Teniamo a mente quanto sta accadendo in quella parte del mondo, specie in Iraq dove etnie diverse sono divise da un odio pregresso mai sepolto con il passare degli anni; consideriamo poi che proprio ai confini che la Turchia ha con la Siria e lo stesso Iraq, dove la stragrande maggioranza della popolazione è di origine curda, vige tuttora una tradizione altamente disumana, quella degli “omicidi di onore” di donne colpevolizzate di avere infangato il buon nome della famiglia solamente per aver osato di rivolgere un solo sguardo ad uno sconosciuto.
Comportamento questo ritenuto gravissimo in quanto integrante un vero e proprio “atto di ribellione” nei confronti della famiglia di appartenenza.
Il tutto anche se è di questi tempi che il governo turco, dietro pressanti inviti giunti da Bruxelles, ha inasprito le pene contro i “delitti d’onore”; ma, ciò nonostante, parrebbe che questa pratica indegna di ogni Paese civile non sia stata nella pratica del tutto sradicata.
E del tutto sintomatico come un conto sia cambiare una legge ed un altro sia quello di poter cambiare la mentalità di una popolazione ottenebrata da antiche tradizioni misogine; prova ne sia che se da un lato sono statisticamente diminuiti gli omicidi, dall’altro sono aumentati i suicidi di quelle che vengono definite “vergini suicide, ragazze che si tolgono la vita su pressione della propria amorevole famiglia.
Almeno così ci raccontano le fonti di stampa turca.
Anche se da noi i casi di suicidi – omicidi non sono rarissimi, ma in altri campi e per motivi differenti !

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