domenica, settembre 02, 2007

I sonetti di Belli - 2


I Sonetti
di
GIUSEPPE GIOACCHINO BELLI
2 -
LE RISATE DEL PAPA
Er Papa ride? Male, amico ! E' segno
ch'a momenti er zu popolo ha da piagne.
Le risatine che sto bon padregno
pe noi fijastri so sempre compagne.
Ste facciacce che porteno er triregno
s'assommijeno tutte a le castagne:
belle de fora, eppoi, peddio de legno*,
muffe de drento e piene de magnagne.
Er Papa ghigna ? Ce so guai per aria:
tanto più ch'er zu ride de sti tempi
nun me pare una cosa necessaria.
Fiji mii cari, state bene attenti,
Sovrani in alegria so brutti esempi.
Chi ride cosa fa? Mostra li denti.
*imprecazione romanesca
Belli scrisse questo sonetto in data 17 novembre 1834.
Ma avrebbe potuto scriverlo tale e quale anche in questo nostro tempo, pur avendo come bersaglio qualche altro personaggio e non il Papa, che ai suoi tempi rappresentava anche il potere temporale
Ma contro chi avrebbe oggi potuto scagliarsi ?
Nei confronti di due personaggi della nostra politica i quali, quando parlano, sorridono e spesso, addirittura, ridono.
Avrete già intuito a chi voglio alludere.
Per la verità, quando parlano, sia Prodi che Berlusconi sorridono ma con una importante differenza: l'avrete notato anche voi , mentre il primo sorride a bocca chiusa il secondo ride a ganasce aperte, rammostrando all'Italia ed al mondo intero i suoi denti o dentiera che sia, tanto sarebbe stato lo stesso per il Belli.

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