venerdì, giugno 29, 2007

Un sillogismo che apre gli occhi

SILLOGISMO POLITICO

Cos’è un sillogismo ?
E’ un ragionamento logico composto da tre proposizioni – una maggiore, una minore mentre l’ultima è la conclusione.
In buona sostanza una premessa seguita da una frase intermedia non necessariamente legata alla prima che portano poi entrambe ad una affermazione logica.
Il classico esempio:
“Tutti gli uomini sono mortali
Socrate è un uomo
Socrate è mortale”
Ed allora vediamo se il seguente sillogismo ci azzecca; parto da due affermazioni di due soggetti diversi, da un quotidiano e da un politico, e chi può essere costui se non il solito cavaliere che, volendo mettere il becco su tutto, spara cavolate che poi si ritorcono a suo danno anche per merito, stavolta de Il Giornale di famiglia.
Il tutto si riferisce ai commenti al discorso tenuto da Veltroni al Lingotto

Il Giornale
Il programma di Veltroni: copiare Berlusconi
Berlusconi
Le solite banalità
Conclusione
Il programma di Berlusconi è un insieme di banalità

Se lo dicono loro c’è da crederci o no ?
Questo accade quando non si sa più dove andare a parare; altro che risolini accattivanti
.

giovedì, giugno 28, 2007

Il tappo è saltato


IL TAPPO E’ SALTATO

Staino
In una di queste ultime sere nel corso della trasmissione Controcorrente, che Corrado Formigli conduce su Sky News 24, uno dei presenti, di cui purtroppo non ricordo il nome, alla domanda se anche nel centro destra, in risposta al debutto sulla scena politica del nuovo Partito Democratico, si sarebbe messa in atto analoga operazione di compattamento, ebbe a dichiarare papale papale che attualmente non sarebbe stato possibile proprio per la presenza di Berlusconi.
Forse questa risposta è stata subito presa alla lettera ed allora
i suoi stessi amici hanno fatto saltare il tappo occludente.

Adesso, dopo i rituali insulti, aspettiamo le ulteriori mosse della CDL finalmente stappata.
Bondi, per non sapere né leggere né scrivere, dopo qualche ammiccamento a Fini & C., la cui C. non sta per “compagni” ma per “camerati”, ha trovato subito un’altra occupazione sia pure da precario: ben gli sta !
Ed è già all’opera quale coordinatore del niente assoluto, materia questa in cui è insuperabile maestro.


Il Giornale...di famiglia

Titolo a tutta pagina de
Il Giornale
di famiglia oggi, 28 giugno 2007, in edicola

Il programma di Veltroni: copiare Berlusconi


Questa affermazione appare anche ad un lettore distratto oltremodo discutibile e per nulla seria atteso che il Berlusconi ha copiato di sana pianta il suo da quello della P2.
Lo afferma lo stesso Licio Gelli che nel febbraio 1996 in una intervista concessa a L’Indipendente, riferendosi a Berlusconi, affiliato con tessera n. 1816:
“Ha preso il nostro Piano di rinascita e lo ha copiato quasi tutto”.
Il Piano di rinascita democratica era il documento politico della P2 e voi credete che Veltroni, nel suo discorso di ieri al Lingotto, l’abbia fatto proprio ?
Non sanno più cosa dire se non solamente insulti e menzogne colossali.
Stiamo attenti a questa campagna mediatica e valutiamo le cose come stanno effettivamente; è appena agli inizi e ne diranno ancora tante di falsità, il cavaliere oramai stracotto ed i suoi fedeli servitori con la testa basculante, quando parlano gli avversari, come il famoso cagnolino che anni or sono era di moda posizionare all’interno dell’autovettura dietro il lunotto posteriore.
Non facciamoci più ingannare.





martedì, giugno 26, 2007

La P2 è ancora viva e vegeta ?

P2 o P3 ?
Scambiando l’ordine dei fattori il prodotto non cambia !
Sempre di PROPAGANDA massonica si tratta.

Ho fatto cenno in alcuni miei recenti post, sia pure in maniera alquanto generica, come i tentacoli della P2, rigenerati da alcuni noti personaggi della vita pubblica ed economica italiana, siano oggi più che mai attivi in più campi quasi a riconfermare un vecchio adagio, da molti dimenticato,
secondo il quale
NON C’E’ P2 SENZA FINANZA”
e viceversa, aggiungerei io.

Poteri forti, riassetto del capitale italiano all’interno dell’Unione Europea, ristrutturazione di banche ed avvio di modernizzazione e ridistribuzione delle telecomunicazioni.
Ma non solo.
Questo mio sospetto, generato da specifici fatti accaduti anche di recente, aventi tutti la stessa finalità, quella di minare alla base la credibilità di ogni istituzione democratica, non è solitario e di ciò ne ho avuto conferma indiretta da uno dei magistrati, allievo dei compianti Falcone e Borsellino, che presso la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo si è particolarmente distinto nelle indagini e successivi processi contro la malavita organizzata, la mafia in particolare; non a caso adesso è Pubblico Ministero presso la DDA della capitale siciliana: si tratta del dr. Antonio Ingroia.
Fatti isolati, a prima vista fine a sè stessi, ma calati in una serie di contesti che rendono più che verosimile l’esistenza di un piano preordinato avente come bersaglio ogni regola democratica.
Nel corso della trasmissione In mezz’ora condotta da Lucia Annunziata, mi ha colpito la risposta data dal magistrato in parola ad una precisa domanda relativa alle recenti intercettazioni telefoniche pubblicate da un quotidiano prima ancora che la Dr.ssa Forleo, GIP di Milano nel processo relativo alla scalata alla BNL, ne depositasse gli atti – circostanza questa appurata dal Presidente della Corte d’Appello di Milano - perché i difensori degli inquisiti ne prendessero visione al fine di stabilire se le stesse avessero o meno una qualche valenza nell’economia del procedimento e, quindi, se fosse necessario inviarle alla Camera dei Deputati per le dovute, per legge, autorizzazioni in quanto alcune delle telefonate avevano avuto quali interlocutori degli onorevoli.
Risponde il dr. Ingroia, con il quale non ho avuto mai il piacere di parlare nonostante che per ragioni di lavoro, di parentela od amicizia, abbia avuto spesso colloqui con molti di loro sparsi ed operanti in tutta Italia:
Parlare di P2 non è eccessivo allarmismo; sono convinto che questo sistema di potere sia ancora vivo e in questo momento, grazie alla debolezza della democrazia in Italia, sia più forte”.
Soggiunge poi: “ C’è un qualcosa che da mesi, forse un anno – quale coincidenza con il cambio della compagine governativa !!- “ soffia aria mefitica……Sono convinto che vi è un disegno che passa anche attraverso la strumentalizzazione del conflitto tra politica e magistratura”.
Un punto del programma della P2, denominato “Il Piano della Rinascita” redatto da Licio Gelli, relativo all’intervento da effettuare nei riguardi della Magistratura – che, ricordiamocelo, è uno dei tre poteri dello Stato assieme a Parlamento e Governo:
1- modifiche delle norme di accesso in carriera (esami psico-attitudinali preliminari)
2- introduzione di prove selettive che non consentano al magistrato di passare da una funzione richiedente specifica professionalità ad altra tramite automatismi (in buona sostanza la divisione delle carriere).
Guarda il caso ! Proposte che ritroviamo anche nel Programma di Forza Italia.
Forse siamo andati un po’ fuori tema ?
Penso di no anche se c’è, sulle indagini svolte dal dr. Ingroia, ancora qualcosa da dire come per esempio lo stretto rapporto tra “mafia bianca” e sanità siciliana.
Ci sarà tempo e modo per riparlarne.

lunedì, giugno 25, 2007

Il girotondo della politica


IL MAPPAMONDO della POLITICA ITALIANA

Non è molto difficile identificare la politica italiana in un mappamondo diviso a metà in zone ad alta densità di partiti e, quindi, di politici con il loro relativo codazzo di sostenitori, i cui confini sono alle volte molto sfumati.
Un mondo questo che un tempo era popolato da persone aventi alcuni ideali che furono posti, alla stregua di fondamenta indistruttibili, alla base di ogni proprio programma politico; ideali che erano stati raccolti e maturati nelle menti e nel cuore da intere popolazioni in quanto frutto di lotte di indipendenza, di insurrezioni contro vere e proprie tirannie che dominavano da secoli l’intero pianeta terrestre.
Popoli oppressi da poche persone le quali attribuivano il loro potere al volere divino, non solamente allora ma anche adesso.
E’ pur vero come questi ideali venissero poi tradotti in proposte politiche
concepite al fine di porre rimedio a disuguaglianze tra cittadini, ad arbitri di ogni sorta che vessavano sempre e da sempre la parte più debole di ogni società; era un vero e proprio campionario di idee che avrebbero dovuto apportare alla parificazione sociale di ogni membro dello Stato di appartenenza.
C’era una netta distinzione tra la c.d. destra e la sinistra; vie di mezzo non ce ne erano in quanto il distacco era allora quasi incolmabile anche per merito dei potentati di turno che avevano un certo tornaconto a tenere il popolo diviso e contrapposto perché solamente in tal modo potevano con una certa facilità governare a loro piacimento, senza alcuna seria e forte opposizione.

Chi andava a destra e chi a sinistra, a seconda delle idee e del censo.
Ma il mondo cambia e di questi cambiamenti l’Italia, ridotta a piccoli staterelli, stentò a giovarsi sino a quando alcuni patrioti, ritenuti a quei tempi “rivoluzionari” ed “estremisti”, parificati, a dirla breve, agli attuali “terroristi”,
trovarono la maniera di riunificare l’Italietta, abbattendo, purtroppo per poco tempo, i poteri sino ad allora dominanti.
Poi è storia di ieri ed è solo dopo quel sconvolgente cataclisma della seconda guerra mondiale che la nostra Italia divenne una democrazia repubblicana.
Due soli partiti, dopo varie scissioni ed accorpamenti, tennero fede ai loro principi fondamentali:
il P.C.I. e la D.C., nel cui seno però incominciarono ad imperversare correnti di varia tipologia.
Maturano i tempi ed arriviamo al caos di oggi nel quale, tra i partiti, prevalgono più gli interessi personali dei vari leaders che quelli fondamentali dei valori generali.
La politica, con i suoi partiti, partitini e liste “private” incominciano a girare attorno al mappamondo ed il cammino è talmente lungo, ma assai veloce, che incomincia a delinearsi un brutto coacervo di interessi che vanno a configurare nuovi orizzonti del tutto impensabili.
Prendiamo a riprova quanto accade oggi.
C’è un governo di multiforme composizione nel cui stesso interno esiste, per forza di cose, una maggioranza ed una opposizione – cose dell’altro mondo – ed un’opposizione anch’essa multiforme ma tenuta assemblata, sia pure con fatica, dal potere di una sola persona, capo di una Casa che della Libertà ha solamente lo slogan e null’altro.
Il governo ha nel suo interno, dicevamo, un gruppo chiamato “sinistra radicale” che, continuando a marciare di buona lena a sinistra della sinistra va, in definitiva a confondersi con la destra, con quella che, a conti fatti, dovrebbe costituire l’unica e vera opposizione.
La recente lettera dei 4 leaders a Prodi è di una inconcepibile ed infinita ignoranza politica perché ci sono modi e modi di risolvere le questioni interne ad un organo collegiale e non è certamente quello cui loro sono ricorsi il mezzo migliore che fa, per contro, l’interesse della destra e fa intendere come all’interno del governo vi siano forti dissensi tali da indebolirne l’immagine di fronte ai cittadini: proprio quello che garba a Berlusconi.
Forse accresceranno di qualche voto i loro partiti ma nel complesso ne perderà molti il resto della coalizione che ha voluti come ministri dei loro rappresentanti.
E qui saltano evidenti agli occhi di tutti gli interessi propri dei singoli 4 partiti.
Ma non è tutto perché c’è ancora qualcun altro che, giorno dopo giorno, pone minacciosi ricatti: esco, me ne vado..a Ceppaloni: vorrei vedere dove trova un altro che lo fa nominare ministro !
Già il Mastella, guardate che cosa ha combinato nelle recenti amministrative:

Con questo simbolo si è presentato in tutti i comuni, assieme alla DC, sia all’interno delle varie coalizioni che appoggiavano un candidato sindaco di centrosinistra che in quelle di centro destra a seconda delle probabilità di affermazione di una delle due compagini.
A Buccinasco (MI), città limitrofa a Corsico dove risiedo, abbiamo molte vie in comune sia pure con diversi nominativi, ha sbagliato previsione perché l’amministrazione comunale è passata al centrodestra.
Ma quale immagine di serietà politica fornisce agli elettori questo personaggio ?Forse era migliore il tempo in cui esisteva anche un partito che il suo fondatore, l'editore fiorentino Corrado Tedeschi, aveva voluto registrarlo come "PARTITO della BISTECCA" con il quale ebbe a presentarsi alle elezioni politiche del 1953?


venerdì, giugno 22, 2007

Spigolature 1

SPIGOLATURE
IPSE DIXIT
"Con le tasse alte non è immorale evadere”
Il Presidente del Consiglio della XIV Legislatura, Silvio Berlusconi, alla Guardia di Finanza, febbraio 2004.

“Ho appena staccato un assegno di 43 milioni di euro”
Visto che il tema erano le tasse è da presumere
Che Berlusconi abbia, bontà sua, devoluto questa somma al Pubblico erario.
“Avvocati miei carissimi
Bel risultato, e pensare che ho speso 500 miliardi di lire in legali “
dal Corriere della Sera

Dopo una sentenza della Corte di Cassazione che respingeva l’istanza relativa al trasferimento
del processo per corruzione di qualche giudice da Milano ad altre sede giudiziaria.
Il commentar è d'obbligo
Il puparo siciliano narra, con le sue marionette, la leggenda dei paladini di Francia:
“…..E Orlando con un sol colpo di durlindana uccise
100.000 saraceni….”.
Il pubblico: “Grossa don Ciccio, calamola”

FRANCESCO CARNELUTTI
grande maestro di diritto

“la legge è uguale per tutti.
Anche la pioggia bagna tutti, ma chi ha l’ombrello si ripara”.
Compresa l’antifona ?

martedì, giugno 19, 2007

In nome della lobby

vignetta di Maramotti

IN NOME della LOBBY
Gli evasori fiscali

Parte prima

Vi sembra azzardato definire come una “lobby” l’insieme degli evasori fiscali ?
Presi singolarmente certo che si ma, allorché l’evasione fiscale diviene un sistema attuato da una vasta schiera di titolari di imprese sparse in ogni regione d’Italia, certo che no.
Allorché un notissimo personaggio ebbe a presentarsi ad una cerimonia della Guardia di Finanza sostenendo nel suo discorso la liceità dell’evasione allorché le aliquote erano di un certo rilievo – per esempio quelle applicabili al suo patrimonio aggiungo io – l’eludere totalmente ogni tipo di tasse od il loro pagamento in forma ridotta, quasi fosse un’autotassazione improntata al volere del contribuente, divenne norma cogente, seppure non scritta, per i furbacchioni in omaggio al principio dell’ingiustizia sociale.
Un tempo erano i gruppi c.d. extraparlamentari a portare avanti questa battaglia, allargandola all’autoriduzione delle bollette, ieri abbiamo avuto un Presidente del Consiglio quale docente in materia.
Chi ha un reddito fisso può al massimo “arrangiarsi” gonfiando qualche detrazione, mettendo in atto finte separazioni consensuali per evitare il cumulo di due stipendi, ma alla fine dei conti l’evasione è parziale per cui non è qui il caso di insistere su questo tipico contribuente senza il quale l’Italia andrebbe a picco.
Il nostro compito è il cercare di scovare l’evasore tipo il quale, sull’onda della passata legislatura di condiscendenze e condoni, l’ha fatta sempre franca; oggi, non passa giorno, che i finanzieri scoprano evasori, non uno alla volta bensì a “grappoli”; proprio ieri, in quel di Gorizia e provincia, 20 imprenditori del settore edile, come si può leggere dal sito della Guardia di Finanza.
I nostri furbacchioni usano mezzi sofisticati per eludere il fisco ma molto più esperti sono i finanzieri che, oramai, in materia non hanno più nulla da imparare.
Ma vediamo come una impresa possa oggi, almeno nelle sue intenzioni, riuscire a farla franca.
Nel commercio tipiche sono le consegne a domicilio di mercanzie, anche le pizze ed altro, senza scontrino, ovvero, nel campo dell’abbigliamento, la consegna di un vestito nuovo con lo scontrino recante la sola cifra dovuta per l’immancabile “adattamento” alle dimensioni dell’acquirente, le sponsorizzazioni “gonfiate” nelle cifre per attività sportive od elargizioni detraibili a favore di determinate associazioni previste per legge, le c.d. società off shore.
Evasione dell’IVA: alcuni soci di una società ne creano fittiziamente un’altra che acquista merce senza IVA da imprese operanti nell’ambito della UE per poi rivenderla alla prima che fa figurare il pagamento dell’imposta ma, guarda caso, quest’ultima fantomatica impresa venditrice non la gira mai all’Erario in quanto viene messa subito in liquidazione, così sparendo dalla circolazione prima che la GdF si accorga della sua esistenza.
Con questi sistemi si riesce al eludere o ad evadere il fisco non per pochi euro ma si arriva addirittura a miliardi.
Nel campo degli immobili, appartamenti e/o terreni, la creazione di immobiliari fantasma con tot di quote divise per ogni persona che risulterà erede.

SEGUE
perché il tutto non finisce qui.

lunedì, giugno 18, 2007

Quando la toppa è peggio del buco


FRASI STORICHE
anche se recenti
Non c’è da stupirsi più di tanto per le improvvide battute che, a getto continuo, il cavaliere per antonomasia ci propina quasi tutti i giorni.
Alcune alquanto volgarotte, altre insipide e solamente qualcuna apprezzabile, ma capita di rado.
Frasi che se pronunciate da un personaggio qualunque non susciterebbero alcuna reazione ma uscite dalle perpetue sorridenti labbra dell’ex premier non possono certo passare inosservate e creare, alle volte anche al di là delle intenzioni di chi le urla o sussurra, un certo allarmismo.
Già proprio allarmismo, non si tratta di una esagerazione qualora si consideri il clima ostile che l’attuale opposizione già ancor prima delle ultime elezioni politiche ha messo in atto nei confronti dell’attuale maggioranza e del suo governo.
C’è modo e modo di condurre un’opposizione politica ma quella messa in atto quotidianamente in tutte le sedi istituzionali e non dalla CDL, dove uno solo comanda – altro che libertà – e gli altri ubbidiscono supinamente, con la politica nulla ha a che vedere e sta portando alla demolizione, sin dalla loro base, di tutte le strutture democratiche, nessuna esclusa.
Vanno alla ricerca di un governo di grande intese – ma con chi e per far cosa ? - per l’elaborazione di una nuova legge elettorale affermano e poi andare subito a nuove elezioni.
Il dialogo, più volte sollecitato dal Capo dello Stato, questo sconosciuto a casa della destra.
Se per dialogo si intendono quelle valanghe di insulti ed intemperanze verso questo governo da abbattere ad ogni costo, allora il dialogo c’è stato da sempre; il Parlamento ridotto a teatro di indegne sceneggiate condite da parole irripetibili rivolte verso i componenti del governo ed in Senato soprattutto nei riguardi dei senatori a vita i quali, a suo tempo, con i loro voti salvarono anche uno dei governi Berlusconi.
In tal modo si trattano le basi democratiche del nostro Paese? Bell’esempio !
La calunnia è un venticello……canta don Basilio nel Barbiere di Siviglia, venticello che genera dubbi e fomenta disordini.
Ma veniamo a quanto detto dal Berlusconi in questi ultimi giorni; rispondendo ad una persona che aveva chiesto all’ex quando sarebbe ritornato al governo:
“ci vorrebbe un regicidio”
rispose con fare serio e deciso.
Per uno che scambia Saulo di Tarso, poi divenuto Paolo di Tarso, per un filosofo greco mentre altri non è che l’apostolo Paolo, uno dei fondatori della Chiesa di Roma, potrebbe anche darsi che non sappia come fu proprio una specie di regicidio, quello avvenuto a Sarajevo per mano anarchica nei confronti dell’erede al trono arciduca d’Austria , Francesco Ferdinando d’Asburgo , il 28 giugno del 1914 a scatenare, per pronta ritorsione punitiva, niente popò di meno che una guerra mondiale, la prima per la precisione; regicidio, dopo il precedente monzese contro Umberto I° per mano dell’anarchico Bresc; atti finali questi di una serie di attentati perpetrati da gruppi anarchici e proprio in quel lontano periodo venne coniato il termine di “terrorismo”.
Robetta da nulla, termini quelli di regicidio e terrorismo da scherzarci sopra come non potrebbe nemmeno azzardarsi di nominare un cabarettista di terz’ordine ma lui lo può dire impunemente, senza alcun rispetto del suo ruolo istituzionale, soprattutto in un periodo in cui soffia sul fuoco assieme ai suoi serventi e le inventa tutte pur di abbattere l’attuale governo che, piaccia o non piaccia, è stato eletto democraticamente.
Accennavo ai sui fedeli serventi alla cui testa sta il suo portavoce Bonaiuti.
Costui ha avuto l’ordine di dire , per minimizzare l’episodio,
che si trattava di una battuta scherzosa.
Come se quella frase fosse stata pronunciata alle giostre di un Luna Park od in una osteria, tra una bicchierata e l’altra.
C’è un proverbio veneto che dice:
“L’è pezo el tacòn del buso”
la toppa è peggio del buco!
E alla fine soggiunge che a Berlusconi quando era al governo ne erano state dette di tutti i colori.
Ma mai da Prodi, l’attuale capo del governo, anzi….. è stato sin troppo cortese.
Il tutto con il contorno di una pesante tempesta mediatica scatenata su tutti i fronti nell’intento di delegittimare, anche con metodi non propriamente legittimi – uso intercettazioni illegalmente ottenute in anteprima – il governo ed alcuni suoi componenti.
L’influsso della propaganda ha di già manipolato le menti di molti che non riescono più a comprendere da quale parte siano pervenuti tutti gli attuali mali di cui soffrono la stragrande maggioranza degli italiani.
Ogni governo nel primo anno di vita ha avuto da sempre più fischi che plausi, tanto più in questo ultimo anno allorché si è trattato di porre rimedio al deficit pubblico avuto in eredità dalla precedente amministrazione dello Stato; cifre di disavanzo allarmanti che sono state tirate fuori non da persone interessate, come fece il duo Berlusconi-Tremonti in diretta TV vespasiana, bensì da Enti terzi internazionali come la Banca Centrale Europea e Mondiale.
L’Italia era stata declassata da alcune agenzie di rating - la Standard & Poors, S&P e Fitch da AA a AA- e poi addirittura ad A+, un bel tonfo in quanto ad affidabilità politica ed economica.
Mercoledì il trio delle meraviglie andrà al Quirinale e l’autore del “porcellum”, il leghista Calderoni, ha messo le mani avanti affermano che stavolta il Presidente Napolitano non se la caverà con qualche pacca sulle spalle.
Un avviso minaccioso ed intimidatorio; ma il dentista della bergamasca non sa che il nostro Presidente ha dei denti ben resistenti e, quando serve, anche mordaci, affilati nel corso di una vita destinata in Italia ed in Europa a migliorare la vita degli italiani e non delle lobby, come per esempio quelli degli evasori fiscali del nord-est.
Soffia per ora un vento di tramontana, quello che il Berluska non vuole è la legge sul conflitto di interessi e quella Gentiloni sul riordino delle emittenti televisive; c’è ancora in ballo la questione di Europa 7 che pur avendo avuto assegnata legittimamente un canale televisivo ed affrontato ingenti spese per la sua modernizzazione, non ha mai avuto la possibilità di disporne perché qualche santo terreno l’ha destinata a Rete 4 !
E poi sentire l’amico Putin che dice come dopo la morte di Gandhi non ha più avuto un interlocutore serio con cui parlare ed il vedere Bush e Prodi affabilmente abbracciati l’ha fatto andare fuori onda, proprio a lui, padrone delle antenne, doveva toccare un simile amaro destino.
Ma la P2 che c’entra ? C'entra, c’entra anche se il nome potrebbe essere diverso, alcuni lavorano in vari campi in maniera occulta ma strisciante, ma ci sono in ogni gaglio della vita pubblica ed hanno incominciato a sobillare la gente.
Non si rassegnano d'aver perso il potere di rivoltare come un calzino l'Italia, a loro piacimento.



domenica, giugno 17, 2007

No all'aborto

ABBASSO L'ABORTO


I teocon nostrani, non contenti dell'esito del family day, hanno inscenato con Pezzotta e la Binetti in testa una manifestazione di protesta contro l'aborto.

Stupisce la circostanza che la stampa di destra, sempre attenta a queste problematiche relative all'ambito familiare, nonostante le contraddizioni in termini all'interno del centro destra nel quale la maggior parte dei suoi capi di famiglie ne vantano due o tre - mancava Fini ma adesso anche lui è entrato a buon diritto in questa speciale categoria di falsi moralisti destrorsi - abbia snobbato questa ulteriore iniziativa.

Un turista per caso, però, ne ha immortalato una scena che, per vostra comodità, vi propongo qui di seguito.


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giovedì, giugno 14, 2007

Ai signori ladri ...e loro simili

AI SIGNORI LADRI

Sono italiano, in auto non c’è nulla da rubare.
Alcuni vostri colleghi non si sono fidati, col risultato che loro hanno perso tempo ed io ho dovuto cambiare tre volte le serrature.
Se proprio volete controllare mi fareste grande cortesia se penetraste dal lato guidatore dove la serratura è già stata forzata, lasciandomi così una serratura di emergenza.
Peraltro la cosa dovrebbe facilitare il vostro “lavoro”.
Vi ringrazio per la collaborazione
.
dal sito “Bastardi dentro”

Questo cartello è stato apposto dietro il parabrezza di una autovettura il cui proprietario è stato più volte vittima di furti rivelatisi infruttuosi per i ladri ma che hanno procurato danni a chi ha dovuto sobbarcarsi ad esborsi per sostituire le serrature manomesse.
I furti di auto, totali e parziali tentati o consumati, in Italia sono una notevole piaga; le ultime statistiche riguardanti il 2005 ci dicono che in Italia vengono rubate ben 500 auto al giorno – per la precisione 184.770 – di cui solamente la metà viene ritrovata spesso con danni anche di notevole entità.
Le altre, quelle non ritrovate ? Prendono la via dell’Est europeo e quella del Medio Oriente.
E’ un danno per tutta la collettività in quanto le Imprese assicurative aumentano i premi per questa tipologia di rischio e tale maggior costo viene a gravare anche a carico di chi furti non ne ha mai avuti.
Ma questo danno subito da tutti i proprietari di autovetture immuni da furti si rivela una vera e propria sciocchezza se la rapportiamo a quello subito da tutti i cittadini onesti che anno dopo anno, pur brontolando e polemizzando col governo di turno, pagano regolarmente le tasse; ognuno di noi paga non solo la sua parte ma anche quella che avrebbe dovuto pagare un evasore cronico.
E’ notizia di ieri, diramata dalla AGENZIA delle ENTRATE,
che l’evasione fiscale in Italia si aggira annualmente a
240 miliardi di euro
Importo questo pari a 7 pesanti finanziarie.
C’è da porsi la domanda, del tutto retorica in quanto facilmente intuibile è la sua motivazione, del perché il precedente governo bancarottiere di Berlusconi con in testa il suo, anche di Bossi, fido ministro Tremonti, non ha mai fatto trapelare nulla in proposito ; anzi abbasso le aliquote, quelle che toccavano i suoi capitali, via l’ICI, via la tassa di successione – senza dire però che il precedente governo di centrosinistra aveva applicato in tema di eredità una franchigia di £. 150.000.000 per ogni erede; chi ne ha beneficiato se non solamente i proprietari di enormi fortune ?
Adesso i tre messeri salgono al Colle per confermare che questo attuale governo è oramai insostenibile in quanto inviso a tutti gli italiani; facile a dirlo oggi dopo che i conti – ricordate che stavano buttando fuori dalla Unione Europea la grande Italia berlusconiana o no ? – sono stati quasi totalmente ripianati con il sacrificio di tutti noi, che è in corso una dura lotta per abbattere gli ostacoli frapposti dalle lobby contro le liberalizzazioni; è ancora l’Italia delle corporazioni mussoliniane che vegetano entro campi invalicabili da almeno un secolo senza dare poi in cambio nulla o quasi e questo quasi facendoselo pagare profumatamente.
Il PRA, inconcepibile istituzione perché quasi tutte le stesse funzioni le esplica la Motorizzazione Civile, i notai, i commercialisti e via di seguito, taxi compresi il cui sevizio fa addirittura pena.
Ma nei passati cinque anni cosa hanno fatto i tre? La soglia di povertà è scesa inesorabilmente ed i pensionati che oggi protestano giustamente – 5 milioni di persone che vivono entro un limite massimo mensile di 500,00 euro, il precariato nel lavoro, nella ricerca scientifica, la continua fuga di cervelli all’estero – sostituirono al Centro Ricerche un Nobel come Rubbia, oggi fortunatamente ritornato all’ovile, con un tizio sulla cui vantata laurea vi sono molti dubbi – hanno bloccato ogni ricerca medica volta a tentare di debellare alcune malattie fortemente invalidanti, ecc, ecc, ecc…….
Ma che faccia hanno questi tre ? Forse sarebbe con un enorme sforzo comprendere il Berluska, ci sono in ballo nuove leggi che lo preoccupano, per esempio quelle sul conflitto di interessi, sulle
comunicazioni televisive dove oggi esiste un monopolio tutto a sue mani, la legge elettorale, la caccia all’evasione fiscale.
Parlavo del potere strisciante della P2 che è più che mai vivo; lo vedremo presto a cosa voglia alludere.
I metodi dei colpi di mano eversivi per abbattere la democrazia sono molti e diversi tra loro, oggi sono ancor più raffinati e quasi indolori; si rimbambisce la gente a suon di notizie false e talune vere, addirittura innocue, vengono propinate in modo da apparire pesanti atti di accusa di non meglio precisati arbitrii, se non addirittura come colpi di Stato; vicenda Speciale docet.


mercoledì, giugno 13, 2007

La scalata al Colle









SOGNO

in una notte di prima estate

Finalmente in Sicilia, a Noto (SR) - contrada San Corrado f.m. – a godere un riposo tra fiori ed alberi e, giù dalla collina, un mare con 5 vele, primo in Sicilia e nono in Italia.
Il viaggio è lungo e faticoso – 1.500 km. – ma vale la pena affrontarlo anche se la gioventù è oramai per me un lontano ricordo.
Una sera di questa settimana guardavo sul terrazzo, semisdraiato su una poltrona a dondolo, un telegiornale ma per la verità seguivo con poca attenzione quanto diceva il commentatore delle recenti elezioni amministrative in quanto attratto dal magnifico spettacolo del cielo stellato che solamente da queste parti appare nella sua piena immensità; l’Orsa maggiore, la minore, Venere splendente come non mai e milioni o addirittura miliardi di stelle, una accanto all’altra che ti danno la prova dell’esistenza dell’infinito.
Avevo appena percepito qualcosa circa la scalata su un colle da parte di un trio per parlare con il nostro Presidente della Repubblica.
Stanchezza, il dolce dondolarsi, il manto di stelle che aveva coinvolto tutto il mio cervello, contribuirono a farmi addormentare.
Un sonno ristoratore che però durò molto poco in quanto cominciai a sognare, quasi una meditazione su quanto aveva comunicato il commentatore TV; eccovi il mio sogno sino ad un certo punto inquietante ma con finale a sorpresa, alla Hitchcock.

PINOCCHIO, IL GATTO E LA VOLPE







Salgono al Quirinale


Ma per far cosa ?

Per farsi perdonare d’aver trasformato per cinque lunghi anni l’italia in un Paese dei balocchi per alcuni ed in un colabrodo per la quasi totalità degli italiani ?
Forse si sono ravveduti, meglio tardi che mai !

M’è parso di essere presente a questo insolito ed irrituale incontro, nascosto dietro una spessa tenda di velluto, cui sono allergico, e tra una grattatina di mani e l’altra ho ascoltato sin dal suo inizio, dopo i convenevoli di rito, il discorsetto dell’ex premier, palesemente non ancora rassegnato al suo attuale ruolo secondario; fuori da tutti i G, dall’ONU, da ogni incontro importante tra i politici di grido, anche se lui ha sempre dichiarato di non essere un politico, circostanza questa che l’avevano capito tutti coloro che hanno conservato ancora un po’ di sale in zucca.
“Scusi sig. Presidente se, a suo tempo, non l’abbiamo voluto votare in quanto questa carica spettava a noi della destra per bilanciare il potere politico oggi totalmente in mano alla sinistra.
Ma, oramai, questa è acqua passata ed a noi interessa oggi riferirle che dove vado trovo un sacco di gente che, tra un uovo e l’altro, mi acclama con sempre maggior fervore; il tempo dei cavalletti è passato ed ora tutti gli italiani reclamano a gran voce il mio ritorno al potere e come si dice, vox populi vox dei.
Anche la Curia romana mi ha confermato la veridicità di questo detto antico; le elezioni con pezzi di carta facilmente inquinabili, se non addirittura modificabili, lasciano oramai il tempo che trovano, l’acclamazione del popolo italiano è più genuina e, come si sa, lo dice anche Baget Bozzo, io sono un unto del Signore.
Sono qui per mera cortesia assieme a due testimoni a conferma di quanto dico, scusi non equivochi, affermo.
Stando così le cose, la invito ad aprire la finestra e proclamare, come da cerimoniale, il fatidico “ nuncio vobis gaudium magnum, habemus leader super maximus“.
A questo punto il nostro grande Presidente Napolitano sta per soffocare in quanto a stento riesce a trattenere una grande e sonora risata.
E’ divenuto paonazzo e due corazzieri corrono a sostenerlo in piedi mentre un terzo va ad aprire la finestra per fare entrare un po’ d’aria.
Berlusconi si frega le mani e , rivolto al gatto ( Bossi) e alla volpe (Fini), dice gongolante sottovoce: “ Ce l’ho fatta ! Prodi ed il suo governo debbono andare via”
Il terzo corazziere, ritornando sui suoi passi, va ad acchiappare il neo leader e lo sbatte fuori dalla finestra appena aperta.
Fine del sogno.
E’ già stato buttato fuori da un’altra finestra per ben due volte dagli italiani – questa è realtà- ed un vecchio proverbio, piaccia a lui o non piaccia, afferma che “non c’è due senza tre”.


lunedì, giugno 04, 2007

Le bombe ad orologeria



UNA BOMBA “SPECIALE” AD OROLOGERIA
Durante l'ultima guerra mondiale la nostra martoriata Italia divenne oggetto di violenti bombardamenti da parte delle forze alleate, prima nemiche e dopo l'armistizio di Cassibile amiche.
Il nostro Paese era in mano alle forze nazifasciste, il famoso Asse che ricomprendeva la Germania hitleriana, il Giappone e l'Italietta mussoliniana fascista, nonostante Fini ritenga che Mussolini sia stato uno dei più grandi politici di tutti i tempi.
Chi non lo considerava tale era il trio Churchill, Roosevelt e Stalin, specialmente il primo che considerava l'Italia “il ventre molle” dell'Asse ed intuì che battendo l'Italia, facendo sollevare il nostro popolo contro la dittatura fascista, si poteva accelerare la sconfitta della Germania.
Occorreva, quindi, fiaccare il popolo italiano anche a costo di seminare la morte tra i civili.
I caccia inglesi, provenienti dall'Algeria, preparavano con le loro incursioni quasi radenti il suolo, mitragliando, come a Foggia, coloro che scappavano cercando il riparo nei rifugi, le ondate delle fortezze volanti che sganciavano sulle città bombe di tutti i tipi: spezzoni incendiari, bombe dirompenti ed anche le c.d. bombe ad orologeria che avevano incorporato un marchingegno che avevo lo scopo di farle esplodere, una volta cadute sui bersagli, dopo un predeterminato periodo di tempo.
Accadeva, con questo micidiale tipo di bombe, che lo scoppio avvennisse quando nessuno se lo aspettava specialmente allorchè gli abitanti dei palazzi colpiti apparentemente senza gravi danni ritornavano presso le proprie abitazioni per recuperare quanto di più prezioso possedevano affinchè non cadesse nelle mani degli sciacalli.
Noi abitavano a Roma in via Vercelli, vicino al ponte della Tuscolana, e dopo un bombardamento andammo a vedere quali danni aveva causato l'ennesima incursione alleata – eravamo già nel periodo post armistizio; tre palazzi, non tanto distanti in linea d'aria dal nostro, apparivano quasi del tutto indenni ma, nel corso della notte, udimmo alcune potentissime deflagrazioni e l'indomani dei tre palazzi erano rimaste solamente macerie in uno ai corpi martoriati delle povere persone che con un certo ottimismo avevano creduto alla loro buona sorte per essere i loro beni scampati dal precedente bombardamento.
Un arma non solo micidiale ma crudele.
Questo ieri ma in questo giorni è esplosa, quasi a comando, un'altra bomba ad orologeria, quella fatta esplodere dal ex comandante della Guardia di Finanza,
gen. SPECIALE


La vicenda è oramai nota a tutti, anche a quei qualunquisti che fanno finta di non interessarsi agli eventi politici ma che, poi, sotto sotto soffiano sulla brace per far divampare un incendio.
Un vero e proprio scontro istituzionale per un fatto che sarebbe accaduto circa un anno fa e fatto esplodere, da qui la similitudine alla bomba ad orologeria, alla vigilia delle recenti elezioni amministrative.
Simili eventi non sono quasi mai frutto del caso e varie circostanze fanno presumere che, a monte, vi sia stata una accurata preparazione.
L'Italia repubblicana ha avuto in passato tentativi di golpe militari, l'ultimo dei quali quello del gen. Di Lorenzo appoggiato dal principe Borghese, poi la P2 che aveva come principale obiettivo la conquista del potere per assoggettarlo ai propri voleri attraverso un bel piano d'attuazione messo parzialmente in atto, in quanto recepito nel proprio programma elettorale, un noto ex capo del governo battuto alle ultime politiche.
Il golpe militare Borghese-Di Lorenzo venne prevenuto e battuto perchè le forze politiche, lasciando da parte le proprie ambizioni, costituirono una diga potente attraverso la quale l'eversione non riuscì a passare.
Premesso tutto questo consentitemi di chiedermi se quella del gen. Speciale non sia per caso un'uscita non propria estemporanea, fine a se stessa,ovvero orchestrata per volere di un terzo personaggio che dopo essersi slogato le spalle per tentare di abbattere l'attuale governo, sta tramando qualcosa d'altro assieme ai suoi fedelissimi alleati ? Meno Casini che da tempo si è dissociato dalle sparate del cavaliere pur restando all'interno della presunta casa della Libertà: lui sta perseguendo un altro risultato, la ricomposizione di un grande centro democristiano.
Parlando giorni or sono ho detto a mia moglie e ad amici, vuoi vedere che il generale entrerà, come il famoso Berruti – altro ufficiale della Guardia di Finanza – corrotto da alcuni dirigenti alle dipendenze di una società di Berlusconi.
Questa mia teoria si è trasformata in qualcosa di più serio, di sostanziale, allorchè il 2 giugno, durante la parata militare per la festa della Repubblica, davanti a Berlusconi, arrivato con parte della folla acclamante – dicono che tra la claque predisposta appositamente vi fossero anche familiari dei militari – si è presentato, come raccontano alcuni giornali, il gen. Speciale assieme ad un gruppetto di alti ufficiali e, scattando sull'attenti, abbia urlato – per farsi sentire da tutti - “ sempre agli ordini, presidente”!
Mi auguro che mi sbagli ma..........la P2, nonostante tutto, muove i suoi tentacoli sempre viva e vegeta.
Anche perchè gli italiani pare abbiano maturato sin dai tempi dell'unità nazionale una forte simpatia verso i regimi totalitari.
Chi non lo è si svegli e apra bene gli occhi.