lunedì, febbraio 11, 2008

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SERVIZI POSTALI: DAL 2011 VIA LIBERA ALLE LIBERALIZZAZIONI
Il Parlamento ha approvato, in secondo lettura, la direttiva europea che completa la liberalizzazione dei servizi postali a partire dal
1° gennaio 2011,
aprendo alla concorrenza gli invii di plichi di peso inferiore a 50 grammi. Approvando la relazione di Markus Ferber, il Parlamento ha adottato definitivamente la direttiva sui servizi postali e sottoscritto quindi la posizione comune del Consiglio che riprende, in tutto o in parte, la maggioranza degli emendamenti proposti dai deputati in prima lettura.
La direttiva - che segna l'ultima fase del graduale processo di apertura del mercato postale avviato nel 1997 - potrà quindi essere pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale ed entrare presto in vigore.
Con la liberalizzazione degli invii di plichi di peso inferiore a 50 grammi, gli Stati membri non potranno concedere né mantenere in vigore "diritti esclusivi o speciali per l'instaurazione e la fornitura di servizi postali" (raccolta, smistamento, trasporto e distribuzione degli invii postali).
Si tratta, in sostanza, del tramonto dei monopoli statali, sottolineato anche dal fatto che la definizione di "rete postale pubblica" è stata sostituita da quella di "rete postale", tout court.
L'apertura del mercato, come richiesto dal Parlamento europeo, avrà luogo a partire dal 1° gennaio 2011, due anni più tardi di quanto proposto in origine dalla Commissione.
In ragione dell'adesione in fase avanzata al processo di riforma dei servizi postali, i nuovi Stati membri (eccetto Bulgaria, Estonia e Slovenia) avranno però la possibilità di prorogare tale data di ulteriori due anni (1° gennaio 2013) se lo ritengono opportuno.
Lo stesso vale per Grecia e Lussemburgo, per tenere conto del fatto che si tratta di Stati "scarsamente popolati e di limitata superficie geografica che hanno caratteristiche specifiche tali da condizionare i servizi postali, o con una topografia particolarmente difficile, con un elevato numero di isole".D'altra parte, in considerazione della "natura eccezionale" di tale deroga, la direttiva prevede la possibilità di ricorrere a una clausola di reciprocità in forza alla quale, per un periodo limitato di tempo e per un numero limitato di servizi, sarà consentito agli Stati membri che hanno completato l'apertura dei loro mercati "di non concedere ai monopoli che operano in un altro Stato membro l'autorizzazione di operare sul loro territorio".
La direttiva impone inoltre agli Stati membri di garantire la fornitura del servizio universale.
Questo dovrà comprendere almeno la raccolta, lo smistamento, il trasporto e la distribuzione degli invii postali fino a 2 kg e dei pacchi postali fino a 10 kg (innalzabile fino a 20 kg), nonché i servizi relativi agli invii raccomandati e agli invii con valore dichiarato.
Il servizio universale dovrà essere garantito come minimo per cinque giorni lavorativi a settimana.
Fatte salve, tuttavia, le circostanze o le condizioni geografiche "eccezionali".
L'effetto del recepimento della Direttiva in Italia:
Per effetto della normativa di liberalizzazione comunitaria, il mercato si è aperto alla concorrenza di nuovi operatori, attraverso la graduale riduzione nel tempo dell’area di monopolio della società concessionaria Poste Italiane.
Attualmente il consumatore può rivolgersi solo a Poste Italiane per inviare lettere che abbiano un peso fino a 50 grammi e che non siano connotati da servizi accessori (come il corriere espresso, che oltre alla maggiore rapidità, offre al cliente il ritiro a domicilio, il recapito nelle mani del cliente, la possibilità di cambiare destinazione o altri servizi personalizzati). In qualità di “Fornitore del Servizio Universale”, Poste italiane è obbligata ad erogare su tutto il territorio nazionale il servizio postale base (universale): raccolta, trasporto, smistamento e distribuzione di invii postali fino a 2 Kg, raccolta, trasporto, smistamento e distribuzione di pacchi postali fino a 20 Kg, i servizi relativi agli invii raccomandati e agli invii assicurati.Per effetto delle direttive di liberalizzazione postale, accanto a Poste Italiane, anche altri operatori possono fornire servizi postali, sia nell’ambito del servizio universale, sia al di fuori dello stesso.
Era ora !
Così, è quanto meno sperabile, che i frequenti ingorghi di posta cessino.
Bisognerà attendere ancora 3 anni ma
MEGLIO TARDI CHE MAI.
Un altro monopolio che si dissolve; ma ne aspettiamo altri in grado di porre fine a talune situazioni di predominio, anzi di privilegio, su altri operatori creati a tutela di alcuni particolari patrimoni privati.

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