sabato, marzo 29, 2008

Il nostro BEL PAESE - 2

Il nostro
“BEL PAESE” 2
(parte seconda)
In particolare
SUI METODI ED I FINI
della
PROPAGANDA
“Dei metodi della propaganda non può giudicare un esteta qualunque.
Un giudizio decisivo può essere dato solo sulla base del successo.
Perché la propaganda non è fine a se stessa ma un mezzo per raggiungere uno scopo.
Se con questo mezzo abbiamo raggiunto lo scopo , vuol dire che il mezzo è buono; se poi corrisponda in ogni caso a criteri estetici è indifferente.
Se però lo scopo non è stato raggiunto vuol dire che il mezzo era cattivo.
Lo scopo del nostro movimento era quello di mobilitare uomini, organizzarli e conquistarli alla nostra idea………… .
Questo scopo – neanche il più maligno potrebbe contestarlo – è stato raggiunto; con ciò è stato pronunciato anche il giudizio sui nostri metodi propagandistici.
Il nuovo ministero non ha altro scopo che mettere la nazione compatta dietro l’idea della …………… nazionale.
Se lo scopo verrà raggiunto si potranno condannare pure i miei metodi , ma sarebbe completamente indifferente, perché il ministero in questo caso avrebbe raggiunto con il suo lavoro i suoi obbiettivi.
Se però lo scopo non verrà raggiunto, potrei sempre dimostrare che i miei metodi di propaganda corrispondevano a tutte le regole estetiche; in tal caso però avrei dovuto diventare regista di teatro o direttore di una accademia d’arte piuttosto che ministro per l’……………...
L’allineamento tra il governo……………… e il popolo richiederà un lavoro instancabile: non potrà essere ultimato in due settimane , in due mesi o in due anni.
Sono però convinto che questo allineamento si compierà in misura crescente.
I metodi che noi adottiamo, alla fine, dovranno convincere anche i più resistenti ed i peggio intenzionati che la nostra linea è la linea giusta.
Il governo nazionale non ha intenzione di stare a guardare.
Non vediamo nella …………. una truppa a protezione della politica interna ma una difesa e un’arma per i confini nazionali.
La lotta politica interna la conduciamo attraverso il movimento popolare che sta dietro a noi e con il potere statale che sta sopra di noi.
Nessuno potrà più mettere in dubbio che sia vano fare opposizione , moderata o radicale, contro questo governo.
Questo governo non se ne andrà, è deciso a restare, ma realizzerà anche il suo progetto di trovare la necessaria risonanza nelle masse popolari.
Nel corso del tempo in tutti i campi, specialmente nella tecnica, si sono verificate trasformazioni rivoluzionarie.
Noi viviamo oggi nell’età della……., delle grandi manifestazioni di massa: parate di masse di 100-200-300mila persone non sono più irraggiungibili.
I compiti più importanti ……………. devono essere i seguenti:
in primo luogo bisogna centralizzare in una sola mano tutte le imprese propagandistiche e tutti gli enti di informazione popolare ……………...
Deve essere, inoltre, nostro compito dare a queste istituzioni propagandistiche un impulso moderno, in conformità con il nostro tempo.
Non deve essere la tecnica a sopravanzare il ……, ma il ….. deve andare di pari passo con la tecnica.
I mezzi più moderni sono i più adeguati .
Noi viviamo in un’età in cui le masse devono schierarsi dietro una politica.
Il movimento ………… e il governo della ……….. nazionale capeggiato da esso si basano esclusivamente sul
principio della personalità.
Il principio della massa e quello dell’individuo non devono contraddirsi.
Al contrario la vera personalità non si subordinerà mai alla massa ma si verificherà il rapporto inverso.
I moderni capi di popolo devono essere dei moderni re popolari, essi devono capire le masse, ma non devono adularle.
Essi hanno il dovere di dire che cosa vogliono e spiegarlo in modo che le masse lo capiscono”.
Firmato…………..?????
DOMANDE:
chi e quando ha firmato, dopo averlo scritto, questo documento ?
Intravedete nel documento di cui sopra una qualche somiglianza con la nostra situazione attuale e, andando in proiezione futura, un qualcosa di preoccupante per il a danno della nostra nazione e di tutta la sua collettività ?
Ricordiamoci alcuni passi del pensiero di Baget Bozzo, integralmente riportati nel precedente post avente lo stesso titolo del 24 marzo scorso:
“la stessa democrazia parlamentare punta verso la democrazia diretta che non si riconosce in un programma ma nel volto di un leader, scelto per gusto (come se fosse un gelato od un dolce- ndr) e affinità (onesti con l’onesto ed i mariuoli con il mariuolo- il figlio dell'operaio faccia l'operaio e quello del rofessionista il professionista- ndr)….
Ha creato un personaggio che è dentro e fuori dalle regole (definizione impropria perché avrebbe dovuto scrivere dentro le sue regole e fuori da quelle giuridiche che ogni cittadino degno di tal nome dovrebbe rispettare- ndr) ….
Ma lasciamo perdere il don di famiglia – ma quanti ne ha ancora ! Un fiume di Don e tutti appartenenti al fior fiore del clero italiano: Gelmini ex don,, don Verzè con allegato il San Raffaele, don Mangano, no questo no, scusate l‘errore perché effettivamente quello apparteneva ad un’altra famiglia sia pure temibile ed importante.
Glissiamo…..
Con la sua devolution, cui era particolarmente interessato con altre motivazioni anche il presunto cittadino italiano, perché si sente straniero, che risponde al nome di Umberto Bossi, l’idolo del don Baget Bozzo s’era preparato con le norme sul presidenzialismo, un bel ruolo, quello di imperatore d’Italia e della Padania.
Fortunatamente il popolo italiano riuscì a respingere questo suo disegno dittatoriale , bocciandolo attraverso il referendum costituzionale popolare resosi necessario perché il disegno di legge era stato approvato da entrambe le camere senza tuttavia superare il quoziente dei 2/3 dei parlamentari, così come stabilito dalla nostra Costituzione all’art.138.
La situazione non è ancora del tutto chiara ma, qualora molti tra gli italiani, riferendomi sia a coloro ancora indecisi se andare a votare o meno che a coloro che non hanno ancora scelto per chi votare, di ragionare un po’ con la loro testa

E sarebbe il momento giusto per poterlo fare.

P.S.: Solamente dopo le elezioni dirò, a favore di coloro che nel frattempo non l’avessero individuato, chi è stato a scrivere il pezzo da me riportato all’inizio del post.
Forse sarà troppo tardi per recriminare ma è giusto che sia così perché ritengo che ogni espressione di voto deve essere il frutto di un personale convincimento che non deve assolutamente essere condizionato da pressioni emotive di qualsivoglia tipo.
Ognuno di noi è libero di scegliersi il proprio domani. Per tale motivo ho riempito con dei puntini lo spazio occupato nel testo originale da parole che avrebbero chiaramente indicato l’autore dello scritto o, quanto meno, la sua nazionalità.

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