giovedì, marzo 06, 2008

La follia di Mastella

La vera storia del tradimento
di
MASTELLA

Stanco per le fatiche ministeriali e le sue beghe giudiziarie
l’inclemente
MASTELLA,
annoiato oltre ogni limite della decenza di quanto avviene in Parlamento, si addormenta

incomincia a sognare il suo passato e quello che sarà il suo futuro; sta trattando una svolta epocale che gli garantirà ricchezza, fama ed una carica a vita in tutti i futuri governi.
Ma prima una retrospettiva della sua vita presente in politica da ben 43 anni ed ancor più a ritroso nel tempo sino ad arrivare al momento in cui indossava le vesti di un giovane aitante gigolò; quella benedetta gioventù che non ritorna più pensa nel sonno ma il sognare non è vietato da alcuna legge perché non si fa del male a nessuno.
Quindi, in un incastro temporale del passato con il futuro che cancella con un sol colpo di spugna, pardon di genio, del tutto il presente, incomincia a sognare.

Eccolo giovane allorquando si sentiva nel pieno delle forze, un vero uomo cioè

un mastello
dai focosi impeti amorosi e lo proietta nel futuro.
I sogni son desideri, anche quelli molto segreti abilmente tenuti nascosti nel proprio subcosciente e temporaneamente accantonati in una parte del suo cervello, quello che funge da molla alla creativà di ogni essere umano.
Ed è proprio per questo cumulo di ricordi, aspirazioni ed emozioni che, ad un tratto, gli appare improvvisamnte l’immagine più volte agognata da qualche anno divenuta la sua ossessionante fissazione:
conquistare la vera forza di Forza dell’Italia

L’osserva tra lo stupore e l’ammirazione e decide subito di mettersi in vendita e saltare immediatamente il fosso, senza minimamente pensare che questo salto poteva anche non riuscire e farlo cadere in una fossa.


Così cadde il governo Prodi ma di questo uomo politico è sparita ogni traccia in quanto, al risveglio, tutti gli hanno sbattuto la porta in faccia.
Aveva fatto i conti senza l’oste !
Ben gli sta.
Ora si dimena nella buca in cui è caduto che, per sua fortuna, non gli nuoce fisicamente in quanto si tratta di una fossa biologica.
In poche parole e fuori da ogni metafora: è finito nella cacca.

Ogni schieramento politico gli ha detto di tutto: del venduto, del brigante, dell’arrivista, del meschino, ecc.. ma si sono dimenticati che anche un Mastella qualsiasi può perdere il lume dell'intelletto se sommerso da ambizioni più grandi di lui; è una legge naturale che colpisce specialmente molte persone di una certa età allorchè danno di sè stessi una sopravalutazione.

La passione, con l'aggiungersi della sclerosi, fa poi il resto ed il cervello incomincia a dare brutti segnali talmente forti da far andare fuori di testa sino ad arrivare ad un punto di non ritorno .
In concomitanza, una brutta tegola gli è caduta sul capo; i suoi piani, la sua nuova Casa è sparita d'incanto da un giorno all'altro e da femmina che era è diventata uomo e donna nello stesso tempo, un popolo.
Da qui l’esplodere della sua incurabile follia.
Qualcuno in un lontano passato,
a proposito della perdita del senno ha scritto:

Altri in amar lo perde, altri in onori,altri in cercar, scorrendo il mar, ricchezze;altri ne le speranze de' signori,altri dietro alle magiche sciocchezze;altri in gemme, altri in opre di pittori,ed altri in altro che più d'altro aprezze…”.

da
La Pazzia di Orlando
di
Lodovico Ariosto

In maniera molto più spiccia oggi, riprendendo una frase tratta dallo scritto “Il duello tra Orlando e Rinaldo” di Nino Martoglio, noto scrittore e poeta dialettale catanese dell’’800, possiamo fare nostro il suo:
“vidi quantu po’ ‘n pilu di fimmina”.

Perdonatemi, infine, una chiosa finale.
Aveva raggiunto un accordo di apparentamento con Berlusconi, scritto su un documento firmato da entrambi; la cosa finì – ma Fini c’entra qualcosa ? –nel nulla poiché il leader del Popolo della Libertà ebbe ad accertare che l’unione con Mastella gli avrebbe portato una perdita
del 12 % di consensi elettorali e non perché il Mastella era indagato per una serie di gravi reati.
Afferma che la sua nuova formazione politica è l’unico partito cattolico esistente in Italia.
E’ vero, caspita, come poterlo contraddire.
La vera denominazione di questo suo nuovo partito dovrebbe però più propriamente essere:
AMA DIO E FOTTI IL PROSSIMO.





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