venerdì, aprile 25, 2008

Il mitragliere della libertà di Stampa ed altro ancora

IL MITRAGLIERE della LIBERTA’
di
STAMPA
ed altro ancora
Immagino che il nostro mitragliere reggi coda di Putin alcuni piccoli dettagli riguardanti il suo amicone russo non li conosca in quanto sempre del tutto indaffarato a lavorate giorno e notte per il bene dell’Italia – con quali risultati poi !!!!
Ma né Bondi, intento a scrivere una poesia dietro l’altra in onore del suo vate benefattore né Bonaiuti, impegnato dal canto suo a scuotere la testa a mo’ di bilancia basculante, si sono mai peritati di fornire al loro dante euro le notizie riguardanti l’amico di baita, nemmeno a suon di balalaika.
Atteso che nemmeno lo straccio di uno dei quotidiani e settimanali di corte ha provveduto a pubblicarli, ritenendole notizie da cortile, mi corre l’obbligo di sanare al nostro big-boss questa lacuna.
Alle orecchie del mondo suona stonata la circostanza che un capo di governo, sia pure ancora in fieri, sconosca certe cosucce che, pur di poco conto, sono sempre un esempio eclatante di una tipologia di libertà da cui appare cosa saggia starne lontani.
Istruzioni per l’uso; evitare l’imitazione di raffiche di mitraglia contro giornalisti perché potrebbero causare all’esecutore plausi accattivanti da parte di alcune persone che recitano il ruolo di ammazzasette .
200 in 10 anni
Ma ecco
l'elenco dei giornalisti uccisi in Russia dal 2002 ad oggi;
non sono riuscito a trovare l’elenco degli otto che mancano nella seguente lista funebre:8 March 2002 - Natalia Skryl - Nashe Vremia
2 April 2002 - Serge Kalinovski - Moskovski Komsomolets
29 April 2002 - Valery Ivanov, - Toliatinskoie oborosrenie / Lada TV26 September 2002 - Roderick John Scott - Free lance
9 May 2004 - Adlan Khassanov - Reuters
21 May 2005 - Pavel Makeev - Puls d’Azov
28 June 2005 - Magomedzagid Variso -, Novoe delo
9 July 2004 - Paul Khlebnikov - Forbes
26 July 2006 - Yevgeny Gerasimenko - Saratovski Rasklad weekly
7 October 2006 - Anna Politkovskaya - Novaya Gazeta
26 February 2008 - Ilia Zimine - Correspondent of the chain of television NTV21 marzo 2008 - Gaji Abashilov21 marzo 2008 - Ilya Shurpaev- reportorter della televisione di Stato.
Non so perché poi me la prenda tanto.
Sono cose che in un sistema democratico accadono quasi giornalmente, eventi normali, rientranti nel concetto di libertà al livello più alto che ricomprende, tra i vari suoi momenti, anche quella di far sparire nel nulla le persone, non tutte, che esagerazione sarebbe, ma solo quelle che si oppongono ai tiranni.
Un giochetto da illusionisti ?
No di certo.
Ma di quali tiranni parlo ?
Beh, nel mondo ce ne sono parecchi ancora in giro, alcuni sono orgogliosi di esserlo e lo affermano pubblicamente mentre altri, come nella nostra Italia, senza dichiararlo lo manifestano con i fatti.
Pochi se ne accorgono, anzi il nostro, sia che rivesta i panni governativi che quelli di magnate dell’etere, di latifondista, di imprenditore nelle più svariate attività commerciali, mantiene sempre lo stesso volto, da qualche tempo mascherato per nascondere quella faccia rugosa propria di un quasi 72enne.
Per sola estetica o per pudore ?
E’ sempre lui, il capataz che fa quello che vuole con la pretesa che gli altri lo assecondino, con le buone o con le cattive, per poter ottenere i suoi desiderata.
Il vile denaro, quell’euro da lui un tempo molto stupidamente contestato assieme ad un suo personale inconsistente ministro, occupa, sommergendo altre eventuali sue virtù, la gran parte del suo cervello.
Certo ha avuto vita facile nel corso della sua vita di “magnate” avendo potuto contare su appoggi “esterni” da parte di alcuni politici che contavano parecchio e quando costoro sono spariti dalla circolazione si è messo in proprio, in prima persona, a dirigere l’orchestra, scegliendo tra i suoi servitori coloro che, quali novelli kamikaze, si sarebbero battuti per lui siano alla morte.
Se solo di questo si trattasse, potremmo anche chiudere un occhio, ma non tutti e due però.
Perché a sua immagine e somiglianza sono spuntati in Italia, sotto l’ombra del divino di Arcore, come funghi una miriade di furbi, furbini, furbetti, profittatori, usurai, imbecilli, chiamati volgarmente manager, che occuparono ed occupano tuttora posti di prestigio nel pubblico e nelle aziende parastatali e private che guadagnano in un mese quanto un dipendente a reddito fisso non guadagna nemmeno in un anno, anche se deve, rispetto ad altri, ringraziare San Precario se un posto, qualunque esso sia, l’ha trovato.
L’esempio del capo fa scuola; una volta beccati sul fatto, anzi sui loro fattacci, la sola cosa che hanno saputo dire questi imitatori è il
“ma come se lo fa lui perché lui si e noi no ?”.
La risposta sta nei fatti;
lui si perché godeva - e rigoderà tra qualche giorno dell’immunità a livello europeo quale capo di governo –
aveva dato tempestivamente ordine ai suoi servitori di preparargli una serie di leggi che potessero immunizzarlo totalmente da ogni procedura per ogni tipo di reati commessi e, quando non è stato possibile, con la più bella delle leggi vergogna, la ex- Cirielli, quella che ha ridotto i termini per la prescrizione di alcuni reati i quali, guarda caso, erano stati a lui imputati.
Certo quelle leggi valevano per tutti gli italiani, bella affermazione idiota, ma a quali italiani ?
Anche a coloro che si comportano onestamente o solamente a chi usa violare ogni sorta di leggi per prassi quasi quotidiana ?
Fate voi.
Adesso, ripeto, rigoderà dell’immunità sia per qualche procedimento ancora pendente in Italia sul suo capo che, pur nel frattempo rigenerato da un punto di vista pilifero, è sempre il suo e non di qualche altra crapa pelata della sua corte
– il nome di Bondi è quello che mi viene d’acchito in mente –
che anche per quello relativo al procedimento spagnolo relativo al caso Telecinco, aperto in Spagna nel 1997 e sospeso dal giudice Baltazar Garzòn nel 2000 e riaperto nel 2006 dopo la non riconferma di Berlusconi a apo del governo italiano .
Mi viene estremamente difficile non collegare le sue rinnovate candidature alle sue tuttora pendenti guai giudiziari in Italia ed in Spagna; teniamo presente che in questa nazione non può far legiferare a suo comodo e piacimento dei suoi “bravi” legulei-deputati.
Ma ritengo, senza tema di essere smentito con serie smentite, come all’ingordigia del chi più ha più vuole, al nostro capo del governo in pectore, che di già da sola basta ed avanza per non essere assolto moralmente, si accompagni una vanità senza eguali.
Un vecchio detto afferma che il comandare è meglio di far sesso.
La mania del comando, proprio dei dittatori, è quella che oggi si è impossessata della sua mente, un bisogno per vivere ancora a lungo con in mano il bastone del comando – lui fa e disfa a suo piacimento – spadroneggiando sul popolo italiano. Guardatelo meglio quando si trova accanto ad un leader di un’altra nazione e noterete come diventi piccino piccino non solo fisicamente ma anche come modo di gestire, mitragliate a parte davvero esaltanti circa la mancanza di ogni segno di pudore per non dire di civiltà, e parlare.
Quando arringa il suo popolo, per meglio sottolineare quello che dice si alza ad ogni frase, con una serie di scatti, sulla punta dei piedi per sembrare più alto e, quindi, più importante e decisamente convincente.
Meno male che il Padreterno, nell’ungerlo, non abbia arricchito- già lui sapeva che sarebbe divenuto l’ometto più ricco d’Italia - le sue spalle con la ruota che ha dato, invece, solamente ai pavoni; altrimenti avrebbe aperto anche quella come usano fare questi animali dalle movenze regali allorché hanno bisogno di dimostrare la loro superiorità nei confronti degli altri animali da cortile.

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