giovedì, aprile 03, 2008

Il nostro BEL PAESE - 5

IL NOSTRO BEL PAESE” 5
(parte quinta)
così come previsto dal
PIANO DI RINASCITA DEMOCRATICA
della
PROPAGANDA 2
meglio nota come
P2
seguito del post del 01 04 08
C- I SINDACATI
Come obbiettivo centrale venne assunto un progetto che doveva condurre alla disgregazione di quelli c.d. “Confederati”, sostituendoli con altrettante forme parasindacali che, in realtà, venivano di fatto sottoposte al volere del datore di lavoro.
Occorreva, quindi, fare in modo che venisse accresciuta la parte minoritaria della CISL la quale, fondendosi poi con quella maggioritaria della UIL ed, infine, agevolare la fusione con quelli autonomi.
La leva per raggiungere questo scopo doveva essere l’acquisizione, con quelli che venivano definiti dalla P2 “strumenti finanziari” gli elementi che tra i confederati si dimostravano i “più disponibili”.
In buona sostanza, volevano corromperseli in maniera di rovesciare i rapporti di forza allora esistenti tra quella che loro chiamavano la “trimurti sindacale”.
Il punto di arrivo di questa faraonica operazione di corruzione doveva essere camuffata sotto questi slogans:
- restaurazione della libertà individuale delle fabbriche dei lavoratori in maniera che votassero in segreto i consigli di fabbrica;
- il ripristino di quella che secondo la P2 era la legittima funzione del sindacato, quella cioè di
collaboratore del fenomeno produttivo in luogo di quello illegittimamente assente di interlocutore in vista di decisioni politiche aziendali e governative”.
Giratela come volete ma, su quella traccia, si sarebbero create in ogni luogo di lavoro dei veri e propri
SINDACATI PADRONALI
sottoposti alle assolute dipendenze del padrone del vapore !

D- GOVERNO – MAGISTRATURA – PARLAMENTO
Il modus operandi nei confronti di questi tre organi dello Stato, anche nella prospettiva tempistica, non poteva che essere diversificato a seconda che a capo del Governo riuscisse o meno ad arrivare un
“uomo politico ( o di una equipe) già in sintonia con lo spirito del club e con le sue idee di ripresa democratica…”
Certo che nell’eventualità positiva auspicata fortemente la trasformazione dello Stato nel modello piduista sarebbe divenuto un compito più facile e celere.
“In termini di tempo ciò significherebbe la possibilità di ridurre a 6 mesi ed anche meno il tempo di intervento qualora sussista il presupposto dei mezzi finanziari”.
Il vile denaro o l’equivalente determinato in distribuzione di cariche istituzionali di prestigio usati come mezzo per conquistare persone di un certo peso sul piano politico e giudiziario.
Sul fronte giudiziario, questo sciagurato Piano di ribaltamento della democrazia, fa esplicito accenno alla componente di
“Magistratura indipendente della Associazione Nazionale Magistrati che raggruppa oltre il 40 % dei magistrati italiani su posizioni moderate”.
Per loro l’essere “moderati” equivarrebbe ad indicare un facile e fragile bersaglio da poter essere coinvolto, dietro un qualche compenso non necessariamente pecuniario, in un piano, così come si configurava, di natura prettamente eversiva.
Messi a posto, secondo loro convenienza, Governo e Magistratura con l’aiuto del Parlamento a maggioranza destrorsa, si poteva iniziare l’attuazione dei
PROGRAMMI
aventi quali priorità:
a) azioni di comportamento politico ed economico;
b) atti amministrativi di Governo;
c) atti legislativi necessari a ribaltare lo status quo ante.
“…Si tratta, in sostanza, di “registrare”le funzioni di ciascuna istituzione e di ogni organo relativo in modo che i rispettivi confini siano esattamente delimitati e scompaiano le attuali aree di sovrapposizione da cui derivano confusione e indebolimento dello Stato…
EMERGENZA A BREVE TERMINE
A1) Ordinamento giudiziario:
- la responsabilità civile, per colpa, dei magistrati;
- il divieto di nominare sulla stampa i magistrati comunque investiti di procedimenti giudiziari;
- la normativa per l’accesso in carriera (esami psico-attudinali preliminari;
- la modifica delle norme in tema di facoltà di libertà provvisoria in presenza di reati di eversione – anche tentata – nei confronti dello Stato e della Costituzione, nonché di violazione delle norme sull’ordine pubblico, di rapina a mano armata, di sequestro di persona e di violenza in generale”
Tenete conto che la riforma istituzionale berlusconiana, inserita nella c.d. devolution bocciata dal referendum popolare, prevedeva, tra le altre norme di stampo autoritario, che l’azione penale non fosse più obbligatoria in via generalizzata ma divenisse oggetto di azione penale solamente per quei reati indicati di anno in anno dal capo del Governo con poteri alquanto dilatati rispetto a quelli previsti dalle leggi allora vigenti.
L’inizio di una vera e propria dittatura.
continua con la VI^ parte
riguardante la riforma dell’ordinamento del Governo e del Parlamento.
DA NON DIMENTICARE MAI
Licio Gelli, alla domanda di cosa pensasse di Berlusconi, così rispose al giornalista:
“Berlusconi sta attuando il mio Piano di Rinascita Democratica alla perfezione….mi dovrebbe almeno dare il copyright”.
dall’INDIPENDENTE, 1996
Se l’afferma lui come dire che non è vero ?

Nessun commento: