mercoledì, agosto 06, 2008

Oggi Pechino, ieri Berlino



OGGI PECHINO, IERI BERLINO
Gasparri, l’aennino impenitente, invita gli atleti a non andare alla sfilata per l’inaugurazione dei Giochi Olimpici cinesi, poi fa marcia indietro: "Mai detto"- Berlusconi docet ?
Il ministro Meloni, altra Aennina: "Sarebbe un segnale importante da dare".
Ma da che pulpito del tutto inadeguato viene la predica sul sacrosanto principio del rispetto dei diritti umani.
La storia ci indica, nonostante gli svariati tentativi di manipolazioni, la parte da cui è partita l soppressione di ogni regola salvaguardante i diritti delle persone di qualunque razza, religione ed opinione.
Invece di star zitti hanno il coraggio, assumendo le vesti di paladini della pacifica convivenza, di assurgere ad un ruolo di docenti in un tema che dista anni luce dalle loro ideologie il cui culmine orribile fu la
RISOLUZIONE FINALE
hitleriana.
Milioni di morti, deportati e non, vivono ancora nella memoria degli abitanti di tutto il mondo che non potranno mai dimenticare quella che fu per tutti la furia nazi-fascista.
E tentano di farla dimenticare con queste sparate, peraltro non condivise anche da alcuni loro alleati di governo.
A far scoppiare la polemica tutta interna al centrodestra, è stata la dichiarazione del presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, che nella tarda mattinata ha chiesto un gesto forte come quello ''dell'atleta tedesca Imke Duplitzer, che ha annunciato di non prendere parte alla cerimonia inaugurale dei giochi per protesta contro il mancato rispetto dei diritti umani in Cina".
"Si tratta di un gesto simbolico - ha sottolineato Gasparri - che dovrebbe invitare tutti a riflettere su quei principi fondamentali, pace, libertà e democrazia, che non possono essere messi in secondo piano''.
Fa da coda a Gasparri la ministra, anch’essa Aennina, Giorgia Meloni con un invito agli atleti italiani di offrire agli occhi dell’intero pianeta, un segnale anche simbolico di dissenso nei confronti della politica cinese in tema di diritti umani mai salvaguardati dal locale regime comunista.
Parole ben precise dette da chi in materia se ne intende molto, facendo parte della loro passata storia.
Ma, al di là della contrarietà del CIO e dell’opposizione al gran completo e dei partiti di sinistra, si è elevato anche il dissenso del Premier e degli altri ministri.
Ma, in definitiva, la sparata di Gasparri altro non era che arrivare ad una transazione che stesse in mezzo alle due opposte tendenze:
dare un preciso segnale, per esempio questo ben illustrato dalla seguente foto:

PASSO DELL’OCA E SALUTO FASCISTA
come al tempo del loro regime.



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