martedì, settembre 30, 2008

Il tormentone Alitalia visto da occhi speciali

LA VICENDA ALITALIA
vista dai nostri
VIGNETTISTI
prima, durante e .....dopo ?

L’ipotesi della vendita della nostra “Compagnia di bandiera” ad AirFrance-Klm prospettata dal precedente governo Prodi venne immediatamente contestata da Berlusconi durante la campagna elettorale, al termine della quale vinse le elezioni.
Si diede un gran da fare il cavaliere il quale gongolava dalla gioia per aver rotto le uova nel paniere a Prodi, ancora in carica per il disbrigo degli affari correnti.
Aveva adombrato più volte l’esistenza di una non meglio identificata cordata italiana le cui tracce però non ce n’ erano ancora in giro, nemmeno la loro ombra; fu visto indaffarato oltre misura e tale comportamento sollevò una certa curiosità.
Venne pedinato per accertare il motivo di questo suo vorticoso giro di contatti, tra una picconata e l’altra a Malpensa e Fiumicino, con i suoi amici industrialotti.
Voleva a tutti i costi, uscito oramai allo scoperto, far fare al vecchio governo una figura di m….a per evitare di doverla fare lui dopo tanto strepitare.
Ci si accorse così il motivo di quel suo gran da fare per mandare effettivamente a monte ogni rapporto con AirFrance-KLM.

Ma, giustamente, ancorché non avesse avuto ancora l’incarico ufficiale da parte del Presidente della Repubblica di formare il nuovo esecutivo, era ritenuto da tutti, futura opposizione compresa, come il prossimo capo del governo.
Insomma era il premier in pectore.
Senza mezzi termini, una volta smascherato, confermò l’effettiva esistenza di una “cordata” italiana interessata all’acquisto e che per lui l’Alitalia doveva assolutamente rimanere una Compagnia italiana.
Ma su questa presunta cordata non si seppe ancora proprio nulla per un certo tempo poiché, in realtà non c’era ancora; ad un certo punto alcuni investigatori specializzati nello spionaggio industriale e commerciale scoprirono furtivamente quale fosse questa cordata cui aveva accennato Berlusconi e ne raccolsero la seguente prova fotografica:

Nel frattempo l’Alitalia, pur gravata da un debito ammontante a 1.200 miliardi di euro, doveva continuare, per non aver ritirata la licenza di volo, a volare regolarmente, venendo così ad accumulare 1milione di euro, centesimo più centesimo meno, al giorno nonostante l’eliminazione di alcuni servizi di bordo per i clienti passeggeri.
Certo che a cominciare dal comandante, dal secondo pilota e dal personale di bordo non erano abituati a trattare in quel modo assai micragnoso i passeggeri; ne erano tutti dispiaciuti ed era divenuto per loro un vero e proprio chiodo fisso, tanto che ad una hostess, poco prima dell’inizio dell’operazione di atterraggio, scappò un clamoroso lapsus, divenuto poi storico sebbene si richiamasse ad una realtà difficile per la loro azienda

Finalmente la cordata si va pian piano componendo e subito i cordaioli incominciano a contendersi, come avvoltoi insaziabili, le spoglie della
ALITALIA

Ma siamo appena agli inizi e non si sa ancora, sebbene nel frattempo siano circolate varie notizie, come andrà a finire,
Nel mosaico sono stati di già immessi, con grande difficoltà, molti tasselli ma ne mancano ancora alcuni, peraltro molto importanti.
Primo tra tutti l’OK della UE che, a quel che risulta, parrebbe non avvallare come rispondenti alla normativa europea alcuni passaggi prospettati nel Piano Fenice che così si possono riassumere:
1- non esiste discontinuità tra quella che è stata sino ad oggi l’Alitala e la nuova Compagnia ancora in fieri.
Ne discende che:
A) non sarebbe possibile dividere l’impresa in due, addossando tutto il debito pregresso – compreso il prestito ponte di 300milioni di euro - alla “bad company” cioè aallo Stato e quindi a carico di noi tutti, e tenere per la nuova la parte “commercialmente appetibile” per gli amici, gli amici degli amici nonché per eventuali “teste di legno”;
B) tutti i dipendenti andavano “licenziati” per poi farli assumere con nuovi contratti di lavoro dalla nuova società.
2- nel caso in cui, come si andava prospettando, fosse entrata tra gli acquirenti anche una Compagnia straniera, qualunque essa fosse, questa sarebbe potuta accedere solamente dopo aver vinto una regolare gara, così come aveva fatto il governo Prodi per l’entrata di AirFrance-Klm.
Tutto in fumo dopo tante travagliate trattative ovvero la conclusione ?
Ovvero la conclusione necessariamente spostata alle calende greche ?
Vedremo.

SEGUE
ma non si sa ancora quando e se poi potrò scrivere effettivamente un seguito.
Oramai il destino di tutti noi, Alitalia compresa, dipende dagli umori di Berlusconi, di come si sveglia al mattino insomma se non l’avete ncora capito.

Le vignette le ho tratte da alcuni numeri del settimanale

periodico di filosofia da ridere e politica da piangere.
Un’idea di Sergio Staino.





3 commenti:

Anonimo ha detto...

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