venerdì, settembre 05, 2008

L'evento che cambierà l'Italia

UN’ALBA DA FANTASCIENZA
sui cieli padani
quella del
29 settembre 1936

La terra si scosse più volte quasi volesse partecipare a tutto il mondo un qualcosa, un avvenimento che avrebbe caratterizzato, nel bene o nel male, a seconda degli interessi di ciascuno di noi, una nuova epoca storica a cavallo di due secoli.
Un simile evento era accaduto proprio 1936 anni prima ma non fu una serie di scosse telluriche, ondulatorie e sussultorie, ad annunciarlo bensì una cometa apparsa a sorpresa nel cielo ancora colorato dalle ombre della notte.
Un segnale di gioia e di speranza in una vita migliore apportatore di una svolta epocale a favore di tutta l’umanità.
Se non ci fossero state alcune teste che la pensavano diversamente.
Nel 1936 avevo appena un miserello anno ma ricordo quel giorno come se fosse ieri.
Non mi fu dato il tempo di dimenticarlo in quanto, da lì a qualche anno, mi ritornò in mente senza mai più poterlo cancellare, poiché le stesse scosse ebbero a ripetersi sia a Milano che in moltissime città italiane a causa dei continui bombardamenti subiti che facevano, pur non colpiti direttamente, tremare letteralmente i muri delle case.
Una guerra sciagurata voluta dal nostro dittatore, per avere
“un posto al sole”
disse, ma che alla fine portò in tutto il mondo milioni e milioni di persone al buio di fosse comuni; ed andava bene anche così se si pensa ad intere popolazioni “cotte” nei forni crematori.
Ma ritorniamo all’anno di grazia 1936.
Narrano gli storici che nella capitale della futura Padania, qualche anno prima di questo lieto evento, in una normale abitazione milanese, tipica della borghesia di quei tempi, era apparsa una figura angelica che annunciò la lieta novella relativa alla nascita in quella casa di un bel bambino; i figli dei poveracci si usava farli nascere negli orti, sotto i cavoli, almeno così si spiegava allora la nascita di neonati di famiglie povere..
Contrariamente agli usi e costumi del tempo l’angelo annunciatore non si presentò da solo ma si fece accompagnare da un signore che dell’opulenza era il miglior simbolo.

Tanto perché già si sapesse, sin da subito, che il futuro nascituro sarebbe stato l’uomo più ricco d’Italia.
Finalmente nacque ed il suo primo vagito scatenò un maremoto su tutte le nostre coste con particolare accanimento su quelle romagnole, toscane e della vicina Liguria, terre abitate da feroci comunisti, molti dei quali dediti al cannibalismo con preferenza di corpi di bambini come più volte scritto su un’infinità di manifesti da un tal Gedda, uno dei firmatari del manifesto pro “leggi razziali” di fascista memoria.
Le sue doti canore incantarono bettole, in meneghino “trani”, e navi di lusso; poi smise perché, cadendo per terra, si procurò un bernoccolo, quello degli affari.
Con un sacco pieno di denari, sulla cui origine ancor oggi è sconosciuta per il silenzio delle banche svizzere e perché l’interessato non ha risposto alle domande rivoltegli dall’Economist e davanti al magistrato ha scelto, lui che parla sempre allorchè si ritrova un microfono sotto il naso, la

“facoltà di non rispondere”.
Si fa finta di non sapere perché gli indizi sono molteplici: la banca in cui lavorava il padre aveva allacciato rapporti di “affari” con la Cisalpina Overseas Nassau Bank che vantava come consiglieri d’amministrazione il fior fiore della finanza internazionale:
ROBERTO CALVI, MICHELE SINDONA ed il venerabile LICIO GELLI, quest’ultimo patron della Loggia Massonica Propaganda 2 cui il nostro uomo, un po’ per simpatia un po’ per interessi personali, si iscrisse, come potrete constatare alla fine di questi post, il 26 gennaio 1978 – tessera 1816.
La Banca di cui sopra parrebbe implicata in una serie di manovre di riciclaggio di monetine, sciocchezze per loro, appartenenti ad elementi insigni, uno fra tutti tal Michele Sindona, mandatario dell'uccisione del mio carissimo amico e collega di corso Giorgio Ambrosoli.
Sommando i due dati non è difficile arguire da quale fonte abbia attinto un bel fiume di danaro; ma le intuizioni, non supportate da prove, non valgono nulla in un processo cosicché il povero Ingroia, il PM titolare di questa inchiesta giudiziaria, non riuscì a cavare il classico "ragno dal buco".
A 27 anni d’età il nostro era di già un mago della finanza; tutto quello che riusciva a toccare diveniva oro, purtroppo solamente per lui.
Nasce il mito di un uovo re Mida di casa nostra che tuttavia non muore di fame in quanto non tocca personalmente nulla, facendolo, in sua vece, toccare da altri, fedeli e servizievoli suoi sudditi.
E quindi poteva mangiare o meglio sbafare a quattro palmenti; da qui l’epa che anche oggi tenta di nascondere con giacche a doppio petto; ma, nonostante i mille accorgimenti ,è sempre lì, ben visibile anche agli occhi di noi umili sudditi.
Trovò in politica un amico all’epoca molto potente

che riuscì a sistemargli una noiosa questione circa le sue emittenti televisive e nonostante due sentenze della Corte Costituzionale, una sua rete,usurpando la concessione assegnata legalmente ad un’altra emittente,Europa 7, invece di andare sul satellite ce l’abbiamo ancora tra i piedi sulla terra.
Morto il suo benefattore, ecco il gran passo e l’annuncio alla nazione:
è il 26 gennaio 1994, un discorso assai strano per uno che si è sempre dichiarato di non essere un politico se non fosse il mezzo di costituirsi una bella toppa per difendersi quella parte del corpo che si usa, normalmente, per sedersi:
« L'Italia è il Paese che amo. Qui ho appreso la passione per la libertà.Ho scelto di scendere in campo e di occuparmi della cosa pubblica perché non voglio vivere in un Paese illiberale, governato da forze immature e da uomini legati a doppio filo a un passato politicamente ed economicamente fallimentare ».
Ecco il nuovo messia fatto in casa.
Inizia così un altro ventennio che molto va somigliando, anno dopo anno, a quello precedente di mussoliniana memoria.
Si dice in giro che sono solo storie ma l’uomo ha nel frattempo riunito sotto il suo potere tutta, o quasi del tutto, l’informazione mediatica.
L’ineguagliabile imprenditore era sull’orlo del fallimento ma con la sua bacchetta magica è riuscito in una inimitabile impresa;quella di accumulare una ricchezza in misura inversamente proporzionale alla povertà della stragrande maggioranza delle famiglie italiane.
Una bella impresa, non c’è che dire !
Ma come è stato possibile vi chiederete.
Ecco qui la base del suo impero politico ed economico:

E poi


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