sabato, novembre 22, 2008

E voilà anche la frutta è finita

A PASSO DEL GAMBERO

Quando la Ue cresce, l’Italia cresce meno e quando le altre economie si contraggono l’Italia si contrae di più.
Un Paese un tempo ammirato per il suo dinamismo e la sua inventiva sta diventando più povero dei suoi vicini.
Economist, 20 novembre 2008

Ma qualcosa che cresce c’è ed è di tutta evidenza.
Da un lato la ricchezza di chi dirige l’Italia anche quando è all’opposizione e dall’altro il numero dei poveri, degli ammalati che non riescono a farsi curare in tempi decenti, di giovani che non trovano un lavoro, di infrastrutture divenute col tempo fatiscenti, appalti mangiasoldi che finiscono in mano alla malavita organizzata, ecc….
Ma aumentano anche i tagli a tutto ciò che è pubblico a vantaggio del privato: scuola, sanità, radiotelevisione in primis.
Forza Italia non esiste più; un colpo di spugna e via.
Adesso c’è il Popolo della Libertà, ma cos’è cambiato ?
Solo l’etichetta ma il contenuto è lo stesso, con alla testa un
CAPO UNICO
E poi tanti capini e capetti che sono sempre gli stessi anche se di tanto in tanto qualcuno, non per fede ma per tornaconto personale, passa da una sponda all’altra.
Tra qualche anno avremo la reintroduzione in pompa magna degli avanguardisti; che non sono coloro che guardano in avanti bensì quanti riguardano con affetto mai sopito all’indietro, verso un tempo che oscurò l’Italia agli occhi del mondo.
E poi dopo altri 20 anni una Italia inserita a pieno diritto tra le nazioni del quarto mondo, ferma ed in attesa che qualcuno raccolga le mani tese di quanto rimarrà del popolo italiano.
Un nuovo medioevo e poi il
Giudizio Universale.
Tutti in fila per vedere quale fosse in realtà la vera faccia struccata, senza artifizi di sorta, di un tizio, il più piccolo di tutti già con i supertacchi e figuriamoci senza !
Verremo giudicati uno ad uno da un giudice Supremo al quale il nostro tizio non potrà dare del “comunista” ed un pool di PM agguerrito formato da angeli e demoni che se lo contenderanno illustrandone a loro modo le sue gesta terrene. Senza veli perché in questa sede non esistono leggi ad personam che reggano.
Staremo tutti ad ascoltare le arringhe e la sentenza senza possibilità di appello.
In quel processo verranno chiamati a testimoniare anche tutti i suoi amici che, una volta per tutte, dovranno dire la verità: se ne sentiranno delle belle anche se di già in questo nostro mondo qualcosa si sa di già sia pure coperto da prescrizioni e lodi vari.
Per esempio quante volte hanno messo avanti la loro faccia per salvare il loro padrone.
Le ricompense terrene non ci sono più ed allora fiato alle trombe.
Entra la Corte Suprema: se c’è qualcuno che ha da dire qualcosa la dica tanto il tempo c’è.
Siamo tutti nell’eternità: siamo tutti uguali.



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