sabato, novembre 29, 2008

Illusionismo mediatico

LA FABBRICA delle SUGGESTIONI

30 OTTOBRE 1938
USA


I marziani hanno invaso la terra !
Un giovane 23enne, Orson Welles, nel corso della trasmissione
“Mercury Theatre on the Air”
legge alla CBS, con una foga espressiva degna di un grande attore, uno speciale adattamento del romanzo di fantascienza
“LA GUERRA DEI MONDI”
di Herbert George Wells.
Rendere questo fantascientifico racconto come una radiocronaca in diretta di un fatto di cronaca reale che stava accadendo proprio in quel preciso momento fu per Welles un giochetto.

Si scatenò subito in tutti gli Stati Uniti un panico indescrivibile.
Si parlò anche di tentativi di suicidi, di uscite di senno e fuggi fuggi generali senza una meta !
La bravura di questo giovane, che sarebbe diventato in seguito un grande attore, sceneggiatore e regista, ebbe certamente, con il suo massimo stupore, un gran merito per far passare l’irreale nel reale ma perché si arrivasse a tanto contribuirono alcune contemporanee circostanze .
Una breve interruzione in molti Stati della trasmissione e la tardiva sintonizzazione sulla CBS di parecchi americani.
Fu così che sfuggì a gran parte degli ascoltatori l’introduzione di questo programma nel corso della quale veniva spiegato chiaramente come i fatti drammatici che sarebbero stati raccontati fossero solamente eventi di mera antasia.
Comunque Welles riuscì a dimostrare sia in quella occasione che, secondo i critici, nel seguito della sua carriera una enorme capacità di
“interpretare in chiave metaforica le inquietudini collettive”.
Ricapitolando, per meglio intendere dove andrò a parare trasportando quel fatto di un’epoca a noi lontana ai nostri tempi, due furono gli elementi base che riuscirono a far scambiare agli ascoltatori americani l’irreale al reale:
1- L’abilità dell’attore;

2- L’interruzione della comunicazione presso la stazione radio emittente durata solamente non più di un minuto.
Un nulla, il tempo di fare uno sbadiglio, ma con conseguenze disastrose, così come ebbero a riportare i giornali dell’epoca.
Uno fra tutti il

“una falsa guerra raccontata via radio semina il terrore negli USA”.
Questa vicenda l’abbiamo appresa solamente dopo la Liberazione dell’Italia in quanto nel 1938 eravamo sotto un regime che aveva proibito l’ascolto e la diffusione di ogni tipo di informazione che non provenisse dalle fonti ufficiali del regime.
Le pene previste, per chi avesse osato non osservare il divieto, erano severissime; era stata bandita anche la vendita e/o il semplice ascolto della musica USA, specie la musica Jazz perché suonata e cantata per lo più da artisti “abbronzati”.
Il reato era quello definito come
DISFATTISMO
consistente
“nel promuovere in tempo di guerra atti, soprattutto nel campo dell'informazione, volti a deprimere la capacità di resistenza e la volontà di vittoria della nazione o, più concretamente, a danneggiare il dispositivo militare o l'economia”.
Roba da non credere ! Eppure andava proprio così.
A contorno c’era la censura; tutte le lettere che i militari operanti nelle zone di guerra – Albania, Africa, Fronte Occidentale (Francia) – venivano aperte e se vi era qualche frase o parola che per il regime non andava era cancellata attraverso un inchiostro indelebile nero sì che il destinatario non la poteva leggere.
Un timbro mal messo ci fece intravedere un “sono stanco” scritto da mio padre dall’Albania.
Acqua passata direte voi; beh, non con quella intensità di allora ma è ancora in uso, sebbene attuato con altri sistemi e non punito da alcuna norma di legge, bensì, solamente, almeno per adesso, bollato da alcune focose elucubrazioni del nostro ometto dall’alto del , a suo dire, 72% di gradimento.
Ma andiamo per ordine.
Oggi la metà del popolo italiano sta da mane a sera attaccato ad un televisore dove la fa da padrone, nel pubblico e nel privato, proprio il nostro Premier e se lui non può a causa di un necessario rinfoltimento della sua crapapelata, si susseguono a catena il primo portavoce, il secondo portavoce, i portavoce a tempo determinato, quelli in prova, aggiunti ed in soprannumero, da Vespa, Fede e Ferrara, anche un branco di Lupi che pur essendo un unico esemplare, da come e quanto parla pare proprio che li rappresenti tutti, i lupi; e…non vado oltre perché gli altri non me li ricordo.
Provateci voi se ne siete capaci, sarebbe un modo come un altro per allenare la propria memoria anche se ricordarsi tutti i nomi dei componenti dei bla bla bla di regime occorrerebbero un uno ma dieci Pico della Mirandola.
La vita è bella, sana,
guardiamo avanti, non abbiate paura
( ad imitazione di un Papa )
spendete, spendete, spendete, indebitatevi, indebitatevi, indebitatevi, concordate i mutui immobiliari con le banche e troverete me ed i miei a vendervi poi anche palazzi interi che io ed i miei costruiremo subito per voi. Creeremo una Milano quattro, una Milano cinque ed anche sei, così come Roma 2, Roma 3 e ….così via.
Parrebbe la tecnica di Bush che ha mandato in malora l’America e tutto il mondo di riflesso.
Non so in che mondo viva il nostro campione del 72%.
Come fecero in passato un Papa ed anche un re che nottetempo, all’insaputa di tutti ed abilmente camuffatisi se ne andarono tra la gente comune - lui non avrebbe bisogno di travisamenti in quanto basterebbe che non si faccia truccare come un gagà e così non lo riconoscerebbe più nessuno – per sentire cosa il “volgo” dicesse effettivamente di loro; la gente comune, quella cui fa schifo leccare i potenti rappresenta il massimo della sincerità, magari anche espressa con un certo folklore.
Ne sentirebbe delle belle una volta uscito dal suo guscio.
E’ da ieri che, a cose fatte – malissimo – cerca collaborazione dall’opposizione; che bella faccia di tolla (latta) per non ricorrere ad altra definizione molto in voga !
Ma, riferendomi alla faccia dell’uomo in parola e non alla carica che attualmente ricopre, una immagine caricaturale spiega meglio di ogni mia altra parola il concetto che voglio esprimere

(sembra proprio fatta su misura).

Tanto si sa bene, visti i precedenti comportamenti, che la collaborazione da lui ricercata non è altro che un signor si, siamo tutti d’accordo, bene, benissimo, olè che gioia!
Mi viene in mente una certa diceria riguardante il rancio militare.
Un colonnello in ispezione presso una caserma a seguito di una segnalazione che nelle cucine c’era qualcosa che non andava per via del vitto scadente ed immangiabile chiede ad un militare:
“Com’è il rancio ?”
“Ottimo per la truppa signor colonnello” .
Se avesse detto una cosa diversa sapeva il furbone che sarebbe andato per direttissima a finire i suoi giorni a Gaeta, ospite del carcere militare.
Ma la popolarità del nostro premier sta proprio calando, specie dopo il rimbrotto di Fini per aver sciolto, inaudita altera parte – nella specie AN – Forza Italia e consacrato ufficialmente la nascita del Popolo della supposta Libertà facendo ivi confluire anche AN.
Un sondaggio di AFFARI ITALIANI appena agli inizi che, pur lasciando il tempo che trova, potrebbe essere anche indicativo sull’attenuarsi della popolarità dello “scioglitore”.
Eccovelo

SONDAGGIO
Fini attacca Berlusconi:
"No al cesarismo nel Pdl, serve democrazia".

Con chi stai?
(Voti raccolti: 2556 dal 26/11/2008)
Con il premier34,70 %
Con il presidente della Camera65,30 %
Ma si sa che oramai una bella fetta di italiani è sotto plagio, continuamente influenzati dalle TV, meno una, che fanno sentire solamente quello che dice il loro condottiero mai in contraddittorio, sottacendo poi tutto ciò che potrebbe arrecargli fastidio.
Più che informazione impera la disinformazione attuata con mirabile regia.
Un esempio ? Così veniamo al dunque di questo post.
Ieri gli italiani avevano una paura matta di rimanere vittime di reati oggi le paure sono altre: la disoccupazione, la recessione economica, il carovita, le sofisticazioni alimentari, pericoli reali in cui noi tutti poveracci ci ritroviamo dentro sino al collo.
Anche le guerre stanno avendo un certo peso sulle coscienze degli italiani; ricordatevi che un tempo chi esponeva alle finestre la bandiera della PACE era considerato come un “terrorista” da certi politici con l’appoggio dei loro giornalisti tutto fare meno che il loro vero dovere !
Attenzione alle date, sono importanti perché fanno ben intendere come il fenomeno paura sia stato, approfittando di alcuni episodi limite, realmente accaduti, sia stato abilmente costruito artatamente attraverso una assillante propaganda di stampo elettorale per delegittimare il governo in carica.
Chi fosse il nostro Orson Welles, è troppo facile immaginare.

La

ha commissionato un sondaggio su questa tematica a Demos e all’Osservatorio di Pavia la verifica presso le reti televisive perché rilevasse quanto spazio temporale sia stato dedicato alla comunicazione di fatti di cronaca riguardanti ogni specie di reati.
In buona sostanza si è inteso avere un rapporto dettagliato relativamente alla questione sicurezza sia nella percezione sociale che presso i media.
Periodo d’interesse il 2007 ed il primo semestre del 2008.
Rilevamenti su un campione nazionale di oltre 2.000 persone.
Il rapporto
“La sicurezza in Italia: significati, immagine e realtà”
ci spiega che gli italiani oggi si sentono piu’ sicuri rispetto ad un anno fa.
In particolare, stando alla ricerca, sarebbe cambiato profondamente il clima d’opinione rispetto a quanto rilevato nel 2007.
Sono, infatti, le paure ‘economiche’ e quelle ‘globali’ a sostituire nell’immaginario collettivo le paure ‘personali’ dettate dalle minacce alla propria incolumita’.
Tanto che si riduce sensibilmente, evidenzia l’indagine, la percezione che la criminalita’ stia aumentando a livello nazionale e ancora piu’ a
livello locale.
Quanto ai media, la ricerca svolta dall’Osservatorio di Pavia evidenzia una vera e propria impennata nella quantita’ di notizie relative ad atti criminali verificatasi nel periodo settembre-dicembre 2007.
Un trend continuato anche nel primo semestre 2008 (nella realta’ si registra un, sia pur lieve, calo dei reati), mentre nel secondo semestre di quest’anno si
assiste ad una notevole riduzione del numero delle notizie riguardanti fenomeni criminosi.
Il nuovo governo si è insediato nel maggio 2008 ed in un mese non è che potesse fare molto in proposito !
Brillano in modo particolare, tanto da svelare il mistero, due particolari coincidenze di eventi correlati tra di loro:
v lo stretto legame tra il mutamento del clima di opinione sulla sicurezza rilevata da Demos e l'analisi dell'Osservatorio di Pavia sullo spazio
dedicato dai media alle notizie sulla criminalita'.
v la connessione tra questi elementi e il grande
ruolo che il tema della sicurezza ha giocato durante tutta la lunga campagna elettorale sfociata nel voto di meta' aprile 2008.
Una recentissima indagine Demos conclusa pochi giorni addietro conferma che il legame tra criminalità comune – sicurezza –immigrazione appare molto allentato, un anno fa questo connubio era additato dal 40 % degli intervistati mentre in questi ultimi mesi la percezione di siffatta correlazione è calata al 21%.
Come mai ? Cosa è accaduto nel frattempo ?
L’andamento numerico generale dei reati, incominciato sin dalla metà dello scorso anno, è man mano andato riducendosi mentre l’immigrazione, è aumentata non certo nella misura del 400 % come sparato alla grande dallo stesso Premier, ma è aumentata di certo.
Ed allora ?
Si dice in giro che non sono i fatti ad aver cambiato le opinioni ma che le opinioni si sono finalmente separate dai fatti.
Certo che la crisi economica e finanziaria ha deviato di colpo le attenzioni dei più, spostando di conseguenza gli sguardi su “fatti reali” di rilevanza mondiale e difficili da parte dei nostri governanti da sgonfiare.
E di questa crisi non si può vederne ancora la fine, tanto più che le misure assunte dall’attuale Gran Consiglio sono del tutto inefficaci per attenuare da oggi sino ad un lontano domani il disastro planetario aggravato dal fatto che il nostro debito pubblico, faticosamente contenuto in limiti accettabili dal precedente Governo, non lascia oggi molti spazi di manovra.
Non lo diciamo noi, basta confrontare le misure prese da USA, Inghilterra e Francia per rendersene conto.
I disfattisti non albergano nelle nostre file ma in quelle di chi ci governa !
Sarebbe anche l’ora che certe cose, lampanti come il sole, si capissero senza condizionamenti esterni ed interessati a far capire cose irreali.
Ritornando al sondaggio, per quanto attiene il profilo delle persone “spaventate” più dalle notizie che dai fatti si è rilevato come le stesse guarderebbero la TV per oltre 4 ore al giorno e di fede politica molto vicina al centrodestra e, nel Nord, in particolare alla Lega.
Le notizie definite “ansiogene” appaiono, secondo l’Osservatorio di Pavia, quelle somministrate per lo più dalle Reti Mediaset ed in particolare da Studio Aperto e Canale 5 ma che anche il TG1 RAI non è da meno.
Ne deriva da ciò che i “cicli di insicurezza” sono favoriti e/o scoraggiati dall’intreccio esistente in Italia tra i media e la politica.
Ci sarebbe tanto da riflettere su questa tematica ma sarebbe troppo lungo.
La gente va secondo la direzione del vento.
Con una trasmissione Orson Welles, pur grande che sia stato, è riuscito, con una serie di circostanze del tutto fortuite a sconvolgere l’America intera.
Qui da noi è un continuo battere sugli stessi chiodi:
il comunismo, l’immigrazione clandestina, e tutto quello che alzandosi al mattino escogita il capo.
GUTTA CAVAT LAPIDEM
Ed è tutto spiegato.
Oggi c’è questa stramaledetta crisi e quello che hanno fatto come misure contrastanti ha scontentato tutti.
Loro, i componenti tutti del Governo, sostengono che è un “bel vivere” con 1 euro e 30 centesimi in più per un intero mese di 30 giorni che diventano 1,29 nei mesi che di giorni ne contano 31; che stupido, non consideravo la circostanza che gli indigenti nostrani, trattati come accattoni, avrebbero potuto però scialare a febbraio, qualora l’anno non sia bisestile: immaginate che cuccagna, in 28 giorni avranno, distribuendoli con parsimonia ed oculatezza, ben 1,4285714 euro!
Che buon pro gli faccia, dirà il Governo, merito nostro l’avere così i risolto la loro indigente situazione.
Per qualche minuto solo, aggiungo io.

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