lunedì, novembre 03, 2008

LO SCANDALO DELL’AUMENTO DEI PREZZI
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E’ il cono gelato il vero campione degli aumenti

Tanto emerge dal confronto fatto da Milano Finanza su un paniere di 100 prodotti largamente diffusi: in sette anni un chilo di pasta è lievitato dell'88%, mentre il riso del 78% e il caffè del 97%.
''Sulla pasta alle stelle interviene il Garante''
A sette anni dall'avvento dell'euro i prezzi di alcuni prodotti sono esplosi, con aumenti che arrivano fino al 290%.
I salari invece sono cresciuti solo del 14%.
E' quanto emerge dal confronto fatto da Milano Finanza, su un paniere di 100 prodotti largamente diffusi, tra i prezzi del 2001 (rilevati da Federconsumatori) e quelli del 2008 (anche questi certificati dall'Associazione).
Nonostante l'Istat dica che l'inflazione dal 2001, quando c'era ancora la lira, è aumentata solo del 2% l'anno in media le sorprese emerse non sono poche.
Gli aumenti per alcuni beni sono arrivati fino al 290% a fronte di retribuzioni per i lavoratori dipendenti che sono aumentate solo del 14%.
A scorrere la tabella dei 100 prodotti campione pubblicata in pagina si scopre per esempio che un chilo di pasta integrale costava sette anni fa 1.850 lire, pari a 96 centesimi di euro, mentre oggi è arrivato a costare 1,8 euro, ovvero l'88% in più.
E il riso? In sette anni si è apprezzato del 78%.
Che dire della sogliola: nel 2001 andava a 27 mila lire al chilo, poco meno di 14 euro. Oggi con la stessa cifra non se ne compra nemmeno la metà, visto che costa il 111% in più.
Stesso discorso per i biscotti privolat, quelli privi di lattosio: il loro prezzo è schizzato in alto del 113%.
Come non citare il cono gelato, vero campione degli aumenti.
In questi sette anni ha quasi triplicato il prezzo, passando da 1.500 lire a ben 3 euro, il 290% in più.
Restando al bar si scopre poi, che un semplice tramezzino è lievitato del 160%. Pizza margherita e quattro stagioni si adeguano al trend, passando da 6.500 lire a 8,5 euro la prima (+153%) e da 10 mila lire a 10 euro la seconda (+94%).
L'effetto euro non risparmia neanche la tazzina di caffè: quella che si compra al supermercato, è quasi raddoppiata (due confezioni costano oggi 5,18 euro, contro le vecchie 5.000 lire, il 97% in più).
Al bar, invece, l'incremento è stato più contenuto, solo del 34%.
E se oggi pagare 80 centesimi per una banale penna sfera non scandalizza più tanto, bisognerebbe pensare che nell'arco di sette anni il prezzo è aumentato del 207%.
L'elenco è lungo: la giocata minima del Lotto, +92%; un paio di jeans, +94%, il loro lavaggio in lavanderia è passato da 3.700 lire a 4 euro, il 109% di più.
Ma per quali cause e per colpa di chi
lo vedremo dopo.

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