martedì, dicembre 02, 2008

L'Italia in caduta libera !


L’EVASIONE FISCALE AL QUADRATO !
La Corte dei Conti censura i condoni berlusconiani
Berlusconi condonò, ma gli evasori non hanno pagato nemmeno la sanatoria.la perdita per l’erario ammonterebbe a 5,2 miliardi di euro !
CON GLI ATTUALI CHIARI DI LUNA OGGI AVREBBERO FATTO COMODO A TUTTI

Invece……..l’Italia oggi e’ nuovamente schiava di questi evasori e di chi ha permesso questo stato di cose con le regalie elargite a piene mani dai precedenti governi: berlusconiani l’uno, il due ed il tre.
Il quarto sta già affondando definitamente l'Italia sia da un punto di vista economico che morale.
Adesso però è anche lui in braghe di tela e per affrontare questa crisi di dimensioni catastrofiche non ha più un soldo.
E con taluni artifizi sta lanciando l'ultimo suo sussulto; una specie di
MUOIA SANSONE CON TUTTI I FILISTEI
L’attuale situazione economica va sempre più apparendo come la riedizione in chiave moderna, della famosa favola della
CICALA e la FORMICA
che riporto, per chi ancora non la conoscesse, in calce a questo post.
Tre miliardi di euro buttati via per abolire l’ICI, di già ridimensionata dal precedente governo Prodi, due miliardi, pari al debito Alitalia che ci ritroviamo noi tutti sul groppone per annullare il passivo di questa compagnia solo per assecondare le bizze all’italiana del cavaliere nonché, non si sa ancora quanto, per la notevole flessione delle entrate fiscali da parte di coloro che invocavano a piena voce la sua elezione non foss’altro per ricominciare ad evadere od eludere il fisco.
Nonostante che non passi giorno che la Guardia di Finanza scopra evasioni in massa, ma è da verificare se e quando potranno entrare questi soldi dovuti e non pagati nelle casse dello Stato. e poi, una volta incamerate, a quale fine saranno destinate.
Ma sulla specie di manovra anticrisi inventata in pochi minuti dal protettore degli evasori cronici ne parleremo in altra sede, però a breve.
Ritorniamo alla denuncia del Consiglio di Stato.
Il quadro si può cos’ riassumere:ha ritenuto il Premier di condonare e persino tollerato gli evasori nella speranza di avere almeno in cambio qualche euro in più.Invece no, nemmeno quelli.La notizia è arrivata la scorsa settimana dalla Corte dei Conti:
la raffica dei condoni fiscali introdotti con la finanziaria 2003 – quando Berlusconi era al governo – non ha dato i frutti sperati.
Mancano all'appello 5,2 miliardi, mai versati, rispetto ai 26 miliardi che sarebbero dovuti affluire nelle casse dell'erario in base alle dichiarazioni di condono presentate.
L’indagine della Corte, però, non si limita a fotografare questa desolante realtà.
Dà anche indicazioni precise al governo.Primo, smetterla con le sanatorie.
O, detta altrimenti,
«confermare la definitiva rinuncia a far ricorso ai condoni tributari per ottenere aumenti di gettito nel breve termine».
In secondo luogo, fare di tutto per riprenderci quello che abbiamo perduto.
Insomma, recuperare i 5,2 miliardi e destinare una quota del maggior gettito recuperato dall'evasione come «bonus» per rimborsare i contribuenti che sono stati sottoposti a controllo, hanno subito per questo dei costi, e poi sono risultati in regola.
Il punto è che a disincentivare chi aveva evaso e doveva sanare i suoi debiti con lo Stato, secondo la Corte dei Conti, sono state le«reiterate proroghe ed estensioni e concessioni»
che si sono rivelate «perniciose in termini di risultati effettivi finali (come è avvenuto per il riconoscimento dell'efficacia del condono sganciata dall'effettivo versamento delle rate successive alla prima) o hanno avuto un effetto fortemente diseducativo (com'è il caso delle dichiarazioni integrative riservate e della rottamazione dei ruoli)».
La Corte dei Conti ricorda poi che,«secondo il diritto comunitario, così come interpretato dalla Corte di Giustizia Europea, il condono Iva è illegittimo e non potrà più essere riproposto ma c'è da ritenere che alla stessa stregua sarebbero state giudicate anche le sanatorie relative alle altre imposte, se le stesse avessero avuto rilevanza per l'ordinamento comunitario».
Commenta la notizia l'ex ministro Giulio Santagata, oggi deputato Pd:
«La Corte dei Conti rivela che in Italia esiste l'evasione al quadrato: chi ha evaso il fisco, ha prima chiesto il condono ma poi ritenuto di poter evadere anche quello.
Ecco un'altra delle ragioni - conclude - per cui lo Stato si trova in difficoltà a far fronte alle necessità delle famiglie italiane».
Adesso Berlusconi dovrebbe provare a spiegarglielo.
Altro che finanza creativa, questa si chiama finanza negativa, una vera e propria bancarotta, che ha anche posto le basi per l’attuale dissesto delle nostre finanze.
Talmente esigue che per fare un po’ di elemosina, non riuscendo a racimolare un euro in più, ha dovuto stornare le somme da altri capitoli di spesa per girarli in altri in modo da poterli distribuire in "opere di bene".
Nessun euro “fresco” ma denaro già destinato ad altre speseE questo è l’intervento pro disagiati economicamente.
Le opere pubbliche in grado di rilanciare l'economia le vedremo, se riusciremo a vederle effettivamente, tra un decina d’anni.
Questo sì che è un bel studiato volano per rilanciare l’Italia !
Se non sbaglio il governo Prodi aveva portato, riducendolo, il debito pubblico al livello del 2 %; oggi Tremonti ci dice che con le risorse che abbiamo non si poteva fare di più per le famigli bisognose perchè altrimenti saremmo andati oltre al tollerato 3% più lo 0,5 % consentito dalla UE in questi frangenti disastrosi.Ci vuol spiegare come mai ?Non certo facendo il “descamisados”.
Ci torneremo su.
Ma è proprio questa l’Italia che il Popolo della –supposta- Libertà – di evadere od eludere - vuole ?

"LA CICALA E LA FORMICA"
favola di
Jean de La Fontaine

La Cicala che imprudente
tutta estate al sol cantò,
provveduta di niente
nell’inverno si trovò,
senza più un granello e senza
una mosca nella credenza.

Affamata e piagnolosa
va a cercare la Formica
e le chiede qualche cosa,
qualche cosa in cortesia
per poter fino alla prossima
primavera tirar via:
promettendo per l’agosto,
in coscienza l’animale,
interessi e capitale.

La Formica che ha il difetto
di prestar malvolentieri,
le dimanda chiaro e netto:
- Che hai tu fatto fino a ieri?
- Cara amica, a dire il giusto
non ho fatto che cantare
tutto il tempo. –
Brava, ho gusto;
balla adesso, se ti pare.

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