mercoledì, aprile 30, 2008

Norme antiriciclaggio in vigore da oggi

Antiriciclaggio –
Nuova normativa per assegni e contanti
A partire da oggi, con la nuova disciplina in tema di antiriciclaggio, entrano in vigore nuove regole nell’uso di assegni bancari, postali e circolari, libretti di risparmio e titoli al portatore, contanti.
Tra le novità: l’importo massimo consentito per i trasferimenti in contanti, le modalità di compilazion degli assegni, i limiti di importo per i libretti di risparmio al portatore.
L’obiettivo è rafforzare l’efficacia dell’azione di contrasto al riciclaggio dei proventi di attività criminose e al finanziamento del terrorismo, e più in generale garantire una maggiore trasparenza dei flussi di pagamento.
Le novità più rilevanti sugli assegni:
Non è più possibile emettere un assegno bancario o postale per un importo pari o superiore a 5.000 euro senza la clausola “Non trasferibile” e senza aver indicato il nome o la ragione sociale del beneficiario.
Tutti i libretti che riceveremo da quella data saranno già muniti della clausola “Non trasferibile”.
È tuttavia possibile richiedere assegni senza tale la clausola facendone richiesta scritta alla banca.
Gli assegni senza tale clausola, (detti anche “assegni in forma libera”), potranno essere utilizzati per importi inferiori a 5.000 euro; per importi pari o superiori la clausola di non trasferibilità dovrà comunque essere inserita da chi emette l’assegno.
La richiesta di assegni “in forma libera” comporta il pagamento di una somma di 1,50 euro per ciascun assegno, dovuta dal richiedente, a titolo di imposta di bollo.
Tale somma verrà poi versata dalla banca all’erario.
Gli assegni già in dotazione possono essere utilizzati fino al loro esaurimento, e chi è in possesso, in qualità di beneficiario, di assegni emessi prima del 30 aprile 2008, potrà regolarmente incassarli.
Possono essere girati solo gli assegni emessi “in forma libera” e per importi inferiori a 5.000 euro.
Essi possono essere girati anche più volte prima di essere presentati alla banca per l’incasso.
Ogni girata, pena la sua nullità, dovrà riportare il codice fiscale del girante.
Se il girante non è una persona fisica ma, per esempio, una società, occorre indicare il codice fiscale di tale soggetto e non quello di colui che esegue l’operazione.
L’utilizzo scorretto degli assegni (come la mancata apposizione della clausola “Non trasferibile”) comporta sanzioni amministrative pecuniarie che possono arrivare sino al 40% dell’importo trasferito.
Le stesse regole valgono per gli assegni circolari, i vaglia postali e cambiari.

TRATTASI DI UNA DIRETTIVA EUROPEA GIA’ DA TEMPO ATTUATA IN MOLTE NAZIONI APPARTENENTI ALL’AREA DELL’EURO.
Con il seguente Decreto legislativo avrà vigenza anche in Italia.


(Decreto Legislativo n. 231 del 21 novembre 2007)
Nuove regole nell’uso di assegni bancari, postali
TITOLO III
MISURE ULTERIORI
Art. 49
(Limitazioni all’uso del contante e dei titoli al portatore)

1. È vietato il trasferimento di denaro contante o di libretti di deposito bancari o postali al portatore o di titoli al portatore in euro o in valuta estera, effettuato a qualsiasi titolo tra soggetti diversi, quando il valore dell’operazione, anche frazionata, è complessivamente pari o superiore a 5.000 euro. Il trasferimento può tuttavia essere eseguito per il tramite di banche, istituti di moneta elettronica e Poste Italiane S.p.A.

2. Il trasferimento per contanti per il tramite dei soggetti di cui al comma 1 deve essere effettuato mediante disposizione accettata per iscritto dagli stessi, previa consegna ai medesimi della somma in contanti. A decorrere dal terzo giorno lavorativo successivo a quello dell’accettazione, il beneficiario ha diritto di ottenere il pagamento nella provincia del proprio domicilio.

3. La comunicazione da parte del debitore al creditore dell’accettazione di cui al comma 2 produce l’effetto di cui al primo comma dell’articolo 1277 del codice civile e, nei casi di mora del creditore, anche gli effetti del deposito previsti dall’articolo 1210 dello stesso codice.

4. I moduli di assegni bancari e postali sono rilasciati dalle banche e da Poste Italiane S.p.A. muniti della clausola di non trasferibilità. Il cliente può richiedere, per iscritto, il rilascio di moduli di assegni bancari e postali in forma libera.

5. Gli assegni bancari e postali emessi per importi pari o superiori a 5.000 euro devono recare l’indicazione del nome o della ragione sociale del beneficiario e la clausola di non trasferibilità.

6. Gli assegni bancari e postali emessi all’ordine del traente possono essere girati unicamente per l’incasso a una banca o a Poste Italiane S.p.A.

7. Gli assegni circolari, vaglia postali e cambiari sono emessi con l’indicazione del nome o della ragione sociale del beneficiario e la clausola di non trasferibilità.

8. Il rilascio di assegni circolari, vaglia postali e cambiari di importo inferiore a 5.000 euro può essere richiesto, per iscritto, dal cliente senza la clausola di non trasferibilità.

9. Il richiedente di assegno circolare, vaglia cambiario o mezzo equivalente, intestato a terzi ed emesso con la clausola di non trasferibilità, può chiedere il ritiro della provvista previa restituzione del titolo all’emittente.

10. Per ciascun modulo di assegno bancario o postale richiesto in forma libera ovvero per ciascun assegno circolare o vaglia postale o cambiario rilasciato in forma libera è dovuta dal richiedente, a titolo di imposta di bollo, la somma di 1,50 euro. Ciascuna girata deve recare, a pena di nullità, il codice fiscale del girante.

11. I soggetti autorizzati a utilizzare le comunicazioni di cui all’articolo 7, sesto comma, del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 605, e successive modificazioni, possono chiedere alla banca o a Poste italiane S.p.A. i dati identificativi e il codice fiscale dei soggetti ai quali siano stati rilasciati moduli di assegni bancari o postali in forma libera ovvero che abbiano richiesto assegni circolari o vaglia postali o cambiari in forma libera nonché di coloro che li abbiano presentati all’incasso. Con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate sono individuate le modalità tecniche di trasmissione dei dati di cui al presente comma. La documentazione inerente i dati medesimi, costituisce prova documentale ai sensi dell’articolo 234 del codice di procedura penale.

12. Il saldo dei libretti di deposito bancari o postali al portatore non può essere pari o superiore a 5.000 euro.

13. I libretti di deposito bancari o postali al portatore con saldo pari o superiore a 5.000 euro, esistenti alla data di entrata in vigore del presente decreto, sono estinti dal portatore ovvero il loro saldo deve essere ridotto a una somma non eccedente il predetto importo entro il 30 giugno 2009.
Le banche e Poste Italiane S.p.A. sono tenute a dare ampia diffusione e informazione a tale disposizione.

14. In caso di trasferimento di libretti di deposito bancari o postali al portatore, il cedente comunica, entro 30 giorni, alla banca o a Poste Italiane S.p.A, i dati identificativi del cessionario e la data del trasferimento.

15. Le disposizioni di cui ai commi 1, 5 e 7 non si applicano ai trasferimenti in cui siano parte banche o Poste Italiane S.p.A., nonché ai trasferimenti tra gli stessi effettuati in proprio o per il tramite di vettori specializzati di cui all’articolo 14, comma 1, lettera c).

16. Le disposizioni di cui al comma 1 non si applicano ai trasferimenti di certificati rappresentativi di quote in cui siano parte uno o più soggetti indicati all’articolo 11, comma 1, lettere a) e b), e dalla lettera d) alla lettera g).

17. Restano ferme le disposizioni relative ai pagamenti effettuati allo Stato o agli altri enti pubblici e alle erogazioni da questi comunque disposte verso altri soggetti. È altresì fatta salva la possibilità di versamento prevista dall’articolo 494 del codice di procedura civile.

18. È vietato il trasferimento di denaro contante per importi pari o superiori a 2.000 euro, effettuato per il tramite degli esercenti attività di prestazione di servizi di pagamento nella forma dell’incasso e trasferimento dei fondi, limitatamente alle operazioni per le quali si avvalgono di agenti in attività finanziaria, salvo quanto disposto dal comma 19. Il divieto non si applica nei confronti della moneta elettronica di cui all’articolo 25, comma 6, lettera d).

19. Il trasferimento di denaro contante per importi pari o superiori a 2.000 euro e inferiori a 5.000 euro, effettuato per il tramite di esercenti attività di prestazione di servizi di pagamento nella forma dell’incasso e trasferimento dei fondi, nonché di agenti in attività finanziaria dei quali gli stessi esercenti si avvalgono, è consentito solo se il soggetto che ordina l’operazione consegna all’intermediario copia di documentazione idonea ad attestare la congruità dell’operazione rispetto al profilo economico dello stesso ordinante.

20. Le disposizioni di cui al presente articolo entrano in vigore il 30 aprile 2008.


lunedì, aprile 28, 2008

Bella ciao ciao ciao.......

Sul collo un carciofo non una testa
Una mattina mi son svegliata O bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao…
ma il sindaco di Alghero, candidato eletto e rieletto per quella specie di ectoplasma – definizione dello stesso suo presidente Berlusconi – che era Forza Italia ha posto il suo
VERBOTEN
alla banda comunale di suonare per la ricorrenza del
25 aprile
questa canzone partigiana.
L’esempio parrebbe a prima vista del tutto spropositato ma che differenza fa tra il proibire in tempo di pace la esecuzione musicale di una canzone della Resistenza ed il divieto assoluto di ascoltare in Italia, durante il fascismo, la clandestina Radio Londra, l’unica emittente che, in italiano, aggiornava più volte al giorno sullo stato dell’avanzata delle truppe di liberazione, oramai nostre alleate.
DUM DUM DUM DUM
era il segnale d’inizio della trasmissione e tutta l’Italia ascoltava , a toni bassissimi, le novità; si rischiava la pelle, perché per chi veniva colto in flagrante all’ascolto era prevista la pena di morte.
Allora avevamo il nemico in casa nostra che spesso veniva informato attraverso delazioni dei repubblichini; non ci si poteva fidare neanche dei vicini.
Oggi ancora un divieto di stampo fascista, lesivo di ogni libertà pur in piena vigenza della nostra Costituzione.
Perché divide è stata la giustificazione sindacale;una siffatta giustificazione basata solamente sulle sue opinione politiche di parte, e che parte, altro che Popolo della Libertà !
Giustificazione rivelatasi del tutto infondata come dimostra la circostanza che il corteo non ufficiale ben 2000 persone l’hanno cantata a squarciagola e dei giovani musicanti l’hanno accompagnata a tutto fiato.
Il corteo ufficiale era invece muto e di tanto in tanto la banda municipale suonava qualche marcetta “innocua” che non “divideva”, forse anche I Pompieri di Viggiù in omaggio al sig. Bossi, il padrone di Berlusconi.
Una bella testa, a carciofo, emblema della chiusura ad ogni istanza che provenga al di fuori della sua cultura politica.
Era prima così

Ed ora ecco come è cambiato

Però, riflettendoci su, non posso che ammettere come il nostro sig. sindaco, dica la verità nell’affermare che “Bella Ciao” sia una canzone che divide; dove sto, invece, in pieno dissenso è nello stabilire chi divide.
Le 2000 persone che, ripeto, in un corteo alternativo- quello ufficiale era formato da un ben misero, non solo numerico, “manipolo” di persone - l’hanno cantata festanti a squarciagola ed i giovani musicisti spontaneamente riunitisi per accompagnare i contromanifestanti hanno dato fiato ai loro strumenti con entusiasmo non ce l’avevano con nessuno.
Non è accaduto nulla e ciò non ha fatto altro che testimoniare come l’ infelice determinazione del diniego trova radici nella sua concezione politica alquanto ristretta e non in quella dei suoi amministrati.
Probabilmente, a mio parere, sembra che in questa occasione il sig. Tedde abbia di molto valicato i limiti entro i quali poteva legittimamente esercitare il suo divieto.
Una celebrazione civile, eletta a
FESTA NAZIONALE
degradata a sagra paesana.
A me pare che, nella specie, possa integrarsi un bel “abuso di potere”; ho chiesto conforto su questa mia idea a penalisti di fama ed a qualche magistrato.
Se si sarà tutti d’accordo un bel esposto non le verrà negato.
Divide, Bella Ciao, ma chi:
i fascisti dagli antifascisti,
i razzisti dagli antirazzisti
gli squadristi dalla gente che gode della democrazia dell’Italia repubblicana, avendo nel cuore la riconoscenza per tutti coloro che hanno combattuto, perdendo la vita, per poterla riavere dopo un nefasto ventennio fascista.
L’unica possibile attenuante per questo sindaco è il credere che il periodo in cui si lottò contro la furia nazista non sia mai esistito, che le hanno raccontato delle favole, Dell’Utri in testa, ma ci si può fidare di un pregiudicato ?
Non tutte le piante nascono e crescono dritte, ce n’è molte che diventano storte col tempo perché rifiutano di assorbire i raggi del sole e si avvizziscono anzitempo.
Ricordo a tutti coloro che la pensano come il sindaco Tedde ed allo stesso che se, presi in tempo, c’è la possibilità di riabilitarsi.
Mai dire mai per riconquistare quei valori etici e morali che hanno mosso le azioni dei nostri patrioti partigiani.

Una brutta vicenda elettorale romana

E il comizio si fece in caserma
Alemanno al Comando Provinciale dell'Arma.



Per raccogliere voti, contro la legge
Ci risiamo.
Ancora una volta spettatori increduli di una scena che ci auguravamo non dovesse più ripetersi. Nelle ultime ore è toccato a Giovanni Alemanno, il candidato Pdl a sindaco di Roma, fare capolino proprio nella capitale, a Piazza San Lorenzo in Lucina, nella sede del Comando Provinciale dei Carabinieri.
Un copione messo in scena dagli stessi attori del 2006, con i parlamentari di destra che intervenivano a un'assise del Cocer per raccogliere voti.
Si sperava restasse un episodio isolato, già di per sè sufficientemente mortificante.
E che invece somiglia tanto, troppo a quanto accaduto lunedì. L'occasione, un incontro con i vertici romani delle associazioni sindacali dell'Arma, fissato per la mattinata di lunedì.
Una visita di routine per un parlamentare quale Alemanno, come sottolineato dal suo stesso comitato elettorale.
Stando alle parole dello stesso candidato, un'occasione di dialogo, un modo per rendersi conto dei problemi incontrati dai carabinieri nell'espletamento del dovere quotidiano.
Quasi un incontro di cortesia, insomma.
Ma non certo per un politico candidato alla poltrona di sindaco, in quanto tale a caccia di consensi.
E di voti.
Allora, nella comparsa di Alemanno alla sede provinciale c'è qualcosa che non quadra. "L'articolo 6 impone che le forze armate debbano in ogni circostanza mantenersi al di fuori delle competizioni politiche"
sentenzia al riguardo una nota emessa dal Sinacc, Sindacato Nazionale Carabinieri in congedo.
Ai militari è fatto infatti espresso divieto di svolgere propaganda a favore o contro partiti, associazioni politiche o candidati ad elezioni politiche ed ammnistrative.
Touchè.
Non solo, l'articolo 7 vieta espressamente riunioni non di servizio nell'ambito di luoghi militari o comunque destinati al servizio.
Dietro la visita di Alemanno c'è stata dunque la precisa volontà di portare avanti la sua campagna elettorale.
Anche in un luogo nel quale tutto questo non sarebbe dovuto entrare.
Anche tra persone che per legge sono tenute a sottrarsi al gioco della propaganda.
"Un'accusa puerile" replica il candidato Pdl. salvo poi ammettere che il suo interesse per le criticità dell'Arma rientra pienamente nei doveri di un buon candidato.Ora la palla passa al Sinacc il cui responsabile nazionale, Folco Formiga, ha fatto sapere che invierà atto di denuncia formale non solo alla Procura militare di Roma, ma anche al comando generale e a quello di divisione dei carabinieri.
Perchè al di là della normativa, portare la campagna elettorale all'interno delle caserme è un gesto che ha dell'illegale.
Inaudito ed inopportuno, un gesto simile lede il prestigio non solo dell'Arma, ma delle forze armate in generale:
“Si offende la dignità dei militari e mortifica chi svolge i propri compiti rispettando la legalità", tuona ancora Formiga. Dalle fila del Pdl la responsabilità viene scaricata per intero sui carabinieri.
E sulle spalle del comandante provinciale, Colonnello Vittorio Tomasone.
L'uomo che ha materialmente dato l'assenso alla visita di Alemanno.
Lo stesso che nella serata di lunedì ha tenuto a precisare che
"l'Arma è un'istituzione seria", e che "i Carabinieri vanno tenuti fuori da queste situazioni."
Ma in queste situazioni, con la destra già vittoriosa a livello nazionale e la campagna elettorale a favore del Popolo della Libertà che miete consistenti consensi proprio nelle caserme,
il sindacato romano dell'Arma avanza forti dubbi sulla somministrazione di adeguata punizione per le acclarate responsabilità del caso.
E Massimo Brutti, capolista PD al comune di Roma, chiede con insistenza di conoscere
"sulla base di quale richiesta e di quale decisione delle autorità competenti si sia svolta questa anomala iniziativa."
E sono in molti a porsi, con ansia crescente, lo stesso quesito.

da www.partitodemocratico.it

Si potrebbero aggiungere altre cosucce in merito ad eventuali rapporti tra AN e CC, quanto meno due, ma, non avendo conoscenza diretta degli atti, aspetterò, prima di dare un giudizio politico su queste vicende, che sia la magistratura inquirente a pronunciarsi in merito.
Perché non è questa l’Arma dei Carabinieri che conosco io ma solamente quella formata da persone che, qualunque grado abbiano, rischiano giornalmente la propria vita per garantire la sicurezza della intera collettività in onore al loro motto:


USI OBBEDIR TACENDO E TACENDO MORIR




domenica, aprile 27, 2008

Silvio III°

STAINO
2001
La Domenica del Cavaliere
- 3 –
didascalia
Sua Eccellenza il Cavaliere Silvio Berlusconi , accompagnato dal Ministro per la Purezza della Razza Umberto Bossi, dona noccioline in segno di stima ed amicizia ai rappresentanti della Civiltà Islamica ospiti dello Zoo di Roma.

Siamo nel 2001 e da allora nulla è cambiato, anzi……. da Sua Eccellenza l'hanno fatto divenire Sua Altezza.
Anche se la metà dell'Italia ritenga più consono alla sua misura fisica ed etica il nominarlo in maniera opposta e contraria.

sabato, aprile 26, 2008

Una grande vittoria elettorale per il PD ed IdV


UNA GRANDE VITTORIA ELETTORALE
a dispetto della destra
Per la prima volta nel Parlamento italiano entrerà a testa alta
una persona dalla pelle diversa dalla nostra ma che
UOMO di VALORE

Jean Leonard Touadì
Infatti, è stato eletto alla Camera nel collegio Lazio 1 con l'Italia dei Valori.
Nato in Congo-Brazzaville nel 1959 è in Italia dal 1979:
«Questo dato fa vedere com'è cambiata la società in questi ultimi 30 anni».
È giornalista e conferenziere; ha insegnato filosofia in un liceo romano, si è laureato in Filosofia all'Università «La Sapienza»; in Giornalismo e Scienze politiche alla Luiss di Roma.
È anche autore televisivo, ha lavorato per il programma di RaiDue
«Un mondo a colori».
Sposato con Cristina, 35enne romana e giornalista, un matrimonio «multiculturale» che supera le differenze con il rispetto e il dialogo, e due figlie (Sophie Claire, 3 anni, e Sandrine di 9 mesi), che rappresentano per Jean Leonard una «scommessa» e una sfida:
«Da come cresceranno, dalla loro capacità di inserirsi in questa società e mantenere aperta al tempo stesso la doppia appartenenza culturale – spiega – potrò verificare il «laboratorio esistenziale» di questi anni trascorsi in Italia».
Dopo aver saputo dell'elezione ha esultato:
«È il segnale che l'integrazione ha fatto dei passi in avanti in Italia.
Per me si tratta di una nuova frontiera».
Assessore alla Sicurezza nella giunta comunale romana di Veltroni, Touadì conosce (e parla correttamente) diverse lingue, tra cui il croato.
Ora, preannuncia, «vado a legiferare sui temi della legalità e della sicurezza avendo in mente un territorio come Roma, che per me ha rappresentato una grande palestra operativa e mi è stata utile a conoscere norme e leggi.
E anche i loro limiti, perché alcune non corrispondono più alla realtà, come quelle in materia di abusivismo commerciale e prostituzione».
Nella Capitale, nella giunta Veltroni, ha trascorso due anni, che
«hanno dimostrato che abbiamo governato bene».
PD e IdV a Roma, insieme, hanno raggiunto circa il 45 per cento alla Camera:
«È l'ennesima dimostrazione che il lavoro fatto in questi anni, da Veltroni prima e da Rutelli poi, ha pagato in termini di consensi».
Checchè altri la pensino diversamente.
Un uomo colto, plurilaureato, potrà insegnare molto a tanti nostri deputatelli, arruolati ed eletti solamente per votare si, schiamazzare e non far parlare l’opposizione allorché, al suo turno, le viene assegnata la facoltà d’intervento.
Dovrà guardarsi bene dagli attacchi e dagli insulti che gli arriveranno dalla destra razzista che nell’ultima legislatura, attraverso molti suoi deputati e senatori, ha trasformato Camera e Senato, senza alcun ritegno e rispetto per le istituzioni che rappresentavano, in una specie di bettola dove facevano a gara a chi urlava ed insultava di più.
Con tutto il rispetto per le bettole.
Tutto il mondo, attraverso la diretta televisiva, ne ha preso doverosamente atto.
Auguri a Fini, se sarà lui, come si vocifera, il nuovo Presidente della Camera dei Deputati.
Qui si vedrà realmente la sua nobilitate ovvero ……lascerà impunemente fare.
ROMA i fascisti non li vuole.
Da Fini, ancora MSI, in poi solamente scoppole!
E l’ancora oscura vicenda de La Storta, la cui ricostruzione fatta dal teste-soccorritore fa acqua da tutte le parti, potrebbe riservare brutte sorprese dopo il can can creato su questa ed un'altra triste vicenda.
E ciò, nonostante che i reati a Roma, come in tutta Italia, siano diminuiti.
VERGOGNATEVI

venerdì, aprile 25, 2008

Una singolare enigmistica


UN SINGOLARE CRUCIVERBA
con soluzioni particolari

1. - 12 verticale : ``Si schiaccia in poltrona...`` - ``Chihuahua``.

2. - 5 orizzontale : ``Il senso sviluppato nei polpastrelli`` - ``Lu...dito``.

3. - 9 verticale : ``Le montano i campeggiatori`` - ``Tedesche``.

4. - 15 verticale : ``Si spedisce per ricordo`` - ``Orecchio``.

5. - 34 orizzontale : ``Il nome della figlia di Bush`` - ``Buscetta``.

6. - 23 orizzontale : ``Vicino a Cuba`` - ``Libre``.

7. - 11 orizzontale : ``La ripete il bocciato`` - ``Bestemmia``.

8. - 6 verticale : ``L`indimenticabile Totò`` - ``Riina``.

9. - 30 verticale : ``Proviene da una buona famiglia`` - ``Ostaggio``.

10. - 16 orizzontale : ``Fa coppia con Romeo`` - ``Alfa``.

11. - 11 orizzontale : ``Fa coppia con Rick`` - ``Kione``.

12. - 14 orizzontale : ``Fra due si sceglie il minore`` - ``Preventivo``.

13. - 22 verticale : ``E` obbligatorio sulla moto`` - ``Impennare``.

14. - 8 orizzontale : ``Pagamento regolare`` - ``Pizzo``.

15. - 28 verticale : ``Complesso di inferiorita``` - ``I Pooh``.

16. - 42 verticale : ``Il nome greco di Mercurio`` - ``Cromo``.

17. - 12 orizzontale : ``Sport che si pratica allungando le braccia`` - ``Scippo``. 18. - 14 verticale : ``Si urla al torero`` - ``Occhio!``.

19. - 18 verticale : ``Puo` causare esaurimento nervoso`` - ``TIC-TAC``.

20. - 33 orizzontale : ``Schiarisce col tempo`` - ``Michael Jackson``.

21. - 5 orizzontale : ``Si apre in banca`` - ``Fuoco``.

22. - 2 verticale : ``Anima le feste`` - ``Rissa``.

23. - 44 verticale : `` Stende il bucato`` - ``Overdose``.

24. - 31 orizzontale : ``Finisce quando muori`` - ``Mutuo``.

25. - 23 orizzontale : ``E` famoso quello di Troia`` - ``Figlio``.

26. - 17 verticale : ``Simile a una monovolume`` - ``Platinette``.

27. - 1 verticale : ``L`accompagna il dolce`` - ``Gabbana``.

28. - 47 orizzontale : ``Una gita divertente`` - Puttan-Tour``.

29. - 8 verticale : ``Si fa dopo un litigio`` - ``Autopsia``.

30. - 18 orizzontale : ``Si mette durante il sorpasso`` - ``Dito medio``.

31. - 5 verticale : ``Si dice entrando`` - ``Mani in alto``.

32. - 22 orizzontale : ``Si alza durante le discussioni`` - ``Cric``.

33. - 15 orizzontale : ``Battono con il freddo`` - ``Trans Siberiani``.

34. - 42 orizzontale : ``Si indossa nelle grandi occasioni`` - ``Passamontagna``. 35. - 33 verticale : ``Un fatto straordinario`` - ``Bob Marley``.

36. - 9 orizzontale : ``La si tenta con la respirazione bocca a bocca`` - ``Slinguata``.

37. - 34 verticale : ``Si fa al mercato`` - ``Portafoglio``.

38. - 6 orizzontale : ``Un gioco da ragazzi`` - ``Fiat Uno``.

39. - 19 verticale : ``Uguale alla colla`` - ``Suocera``.

40. - 27 verticale : ``Ha uno spiccato senso degli affari`` - ``Ricattatore``.

41. - 28 orizzontale : ``Manifestarsi con chiarezza`` - ``Sparare``.

42. - 1 orizzontale : ``Piccolo strumento a fiato`` - ``Cylum``.

43. - 10 verticale : ``Picchiato di santa ragione`` - ``Avvisato``.

44. - 19 orizzontale : ``Costano ma confortano`` - Puttane``.

45. - 37 orizzontale : ``Dare e avere`` - ``Spacciare``.

46. - 20 orizzontale : ``Nel parco e nei giardini`` - ``Drogati``.

47. - 41 verticale : ``Fine del pasto`` - ``Rutto``.

48. - 12 orizzontale : ``Balla coi lupi`` - ``Miope``.

49. - 44 verticale: ``E` stata disegnata da Pininfarina`` - ``Moira Orfei``

Oggi è Il 25 aprile

La ricorrenza della ritrovata libertà....che stamo riperdendo

IL 25 APRILE

IL 25 APRILE HA SEGNATO NON SOLO LA FINE DELLA GUERRA, MA LA FINE DEL FASCISMO.
SE OGGI, A DISTANZA DI MEZZO SECOLO, CI SONO CANDIDATI CON LA CROCE CELTICA AL COLLO CHE NON SOLO RINNEGANO MA VANNO FIERI DELLA LORO APPARTENENZA AGLI IDEALI DEL FASCISMO, VUOL DIRE CHE IL MECCANISMO DELLA MEMORIA NON HA FUNZIONATO.
NOI SIAMO LA PRIMA GENERAZIONE DI QUESTO PAESE CHE SI BATTE NON PER CONQUISTARE NUOVI DIRITTI, MA AFFINCHE’ NON CI VENGANO TOLTI QUELLI CONQUISTATI DALLE GENERAZIONI PRECEDENTI.
Ascanio Celestini
nato a Roma nel 1972
Attore e drammaturgo, nel 1998 scrive e interpreta il suo primo spettacolo,
"Cicoria. In fondo al mondo, Pasolini". La svolta nella sua carriera arriva nel 2000 con "Radio clandestina",
opera sull'eccidio delle Fosse Ardeatine da lui scritta e interpretata.
Seguono: "Cecafumo" (2002), "Fabbrica" (2002), "Scemo di guerra" (2004), aggiudicatosi nel 2005 il premio UBU, e "La pecora nera" (2005). Assegnatogli nel 2004 il Premio Gassman come miglior giovane talento, è considerato una delle figure più rappresentative del nuovo "teatro di narrazione".

Io sono nato a Cremona nel 1935,
in piena era fascista.
La prima infanzia trascorsa a Milano e Roma sotto i bombardamenti, tra morti, feriti e persone uscite di senno per il terrore.
Ho assistito dietro la finestra della nostra abitazione romana sita in via Vercelli - quartiere San Giovanni in Laterano - ad una delle c.d. “retate” messe in opera dalle SS con l’appoggio dei repubblichini.
Alcuni giovani riuscirono a scappare e così salvarsi salendo in piazza dei Re di Roma su un tram che partì a razzo, sfondando il blocco operato dai nazifascisti.
Tre giovani, invece, credettero di trovare rifugio in un locale sito in Largo Vercelli dentro il quale un signore, anche lui di giovane età, riparava le biciclette e ne vulcanizzava le gomme.
I tre entrarono lì, tirando giù la saracinesca.
Gli assassini di nera uniforme, SS ed italiani ma fascisti, incominciarono a sparare con le loro mitraglie varie raffiche contro la saracinesca ancora abbassata, poi l’aprirono e tirarono fuori quattro cadaveri sui quali, ridendo ed urlando, alcuni di loro, urinarono sopra !
Ne avrei da raccontare ancora tante di storie, una fra tutte l’aver visto su uno dei tanti alberi che ornano un lungo viale di Bassano del Grappa con sopra inchiodata una croce di legno con inciso su di essa il nome di un cugino di mia madre, impiccato assieme a molte e molte decine di altri partigiani ad ogni albero.
Preferisco ricordare il 4 giugno del 1944, giorno della Liberazione di Roma

ad opera dei 100.000 marines distaccati dalla V^, VI^ ed VIII^ armata,

composta quest’ultima quasi esclusivamente da figli di nostri immigrati

che si rivolgevano alla folla festante lungo la via Casilina e Tuscolana nei vari nostri dialetti, principalmente in siciliano.

Festa ma parziale, almeno per noi , perchè tutti i parenti di mia madre erano a Milano, ancora sotto la barbarie nazifascista.
Ma quella retata è ancor oggi un incubo che non sono riuscito ad estirpare dalla mia mente.
In questi tempi di negazionismo e del rinascere di forze fasciste reazionarie ed antidemocratiche rivive in me con più veemente dolore.
Non mi è dato di conoscere se questo mio post verrà letto da qualche elettore romano; se così fosse, come mi auguro, mediti profondamente su quanto ho scitto e potrei scrivere ancora su quel nefasto ventennio fascita e poi voti per il ballottagio senza alcuna remora per chi non portla al collo la svastica nazista ma voti per Rutelli di cui già conoscete il valore di amministratore e di vero democratico.
Non avrei voluto spostare questa nobile ricorrenza sulla propaganda elettorale e pud dolendomi di ciò non ho potuto fare a meno di farlo sentendo che Latina sarà chiamata Littoria e che un pregiudicato intende riscrivere la nostra storia in senso fascista.
In questo giorno il mio ricordo va a quanti, amici, conoscenti e parenti non sono riuscisti a respirare l’aria della nuova libertà perché deceduti durante la loro prigionia o morti sotto i bombardamenti ovvero morti per malattie oggi curabili ma allora mortali.
Che fare ?
RESISTERE,RESISTERE,RESISTERE
anche perché quella di oggi non sia l’ultima ricorrenza
della celebrazione della
RESISTENZA.
RESISTERE
anche a nome e per conto di coloro che ci hanno ridato la libertà e non l’hanno potuta più riavere come noi, anche se stamo facendo di tutto per riperderla totalmente ancora una volta per esclusivo merito di un tizio più che libertario, liberticida.

Il mitragliere della libertà di Stampa ed altro ancora

IL MITRAGLIERE della LIBERTA’
di
STAMPA
ed altro ancora
Immagino che il nostro mitragliere reggi coda di Putin alcuni piccoli dettagli riguardanti il suo amicone russo non li conosca in quanto sempre del tutto indaffarato a lavorate giorno e notte per il bene dell’Italia – con quali risultati poi !!!!
Ma né Bondi, intento a scrivere una poesia dietro l’altra in onore del suo vate benefattore né Bonaiuti, impegnato dal canto suo a scuotere la testa a mo’ di bilancia basculante, si sono mai peritati di fornire al loro dante euro le notizie riguardanti l’amico di baita, nemmeno a suon di balalaika.
Atteso che nemmeno lo straccio di uno dei quotidiani e settimanali di corte ha provveduto a pubblicarli, ritenendole notizie da cortile, mi corre l’obbligo di sanare al nostro big-boss questa lacuna.
Alle orecchie del mondo suona stonata la circostanza che un capo di governo, sia pure ancora in fieri, sconosca certe cosucce che, pur di poco conto, sono sempre un esempio eclatante di una tipologia di libertà da cui appare cosa saggia starne lontani.
Istruzioni per l’uso; evitare l’imitazione di raffiche di mitraglia contro giornalisti perché potrebbero causare all’esecutore plausi accattivanti da parte di alcune persone che recitano il ruolo di ammazzasette .
200 in 10 anni
Ma ecco
l'elenco dei giornalisti uccisi in Russia dal 2002 ad oggi;
non sono riuscito a trovare l’elenco degli otto che mancano nella seguente lista funebre:8 March 2002 - Natalia Skryl - Nashe Vremia
2 April 2002 - Serge Kalinovski - Moskovski Komsomolets
29 April 2002 - Valery Ivanov, - Toliatinskoie oborosrenie / Lada TV26 September 2002 - Roderick John Scott - Free lance
9 May 2004 - Adlan Khassanov - Reuters
21 May 2005 - Pavel Makeev - Puls d’Azov
28 June 2005 - Magomedzagid Variso -, Novoe delo
9 July 2004 - Paul Khlebnikov - Forbes
26 July 2006 - Yevgeny Gerasimenko - Saratovski Rasklad weekly
7 October 2006 - Anna Politkovskaya - Novaya Gazeta
26 February 2008 - Ilia Zimine - Correspondent of the chain of television NTV21 marzo 2008 - Gaji Abashilov21 marzo 2008 - Ilya Shurpaev- reportorter della televisione di Stato.
Non so perché poi me la prenda tanto.
Sono cose che in un sistema democratico accadono quasi giornalmente, eventi normali, rientranti nel concetto di libertà al livello più alto che ricomprende, tra i vari suoi momenti, anche quella di far sparire nel nulla le persone, non tutte, che esagerazione sarebbe, ma solo quelle che si oppongono ai tiranni.
Un giochetto da illusionisti ?
No di certo.
Ma di quali tiranni parlo ?
Beh, nel mondo ce ne sono parecchi ancora in giro, alcuni sono orgogliosi di esserlo e lo affermano pubblicamente mentre altri, come nella nostra Italia, senza dichiararlo lo manifestano con i fatti.
Pochi se ne accorgono, anzi il nostro, sia che rivesta i panni governativi che quelli di magnate dell’etere, di latifondista, di imprenditore nelle più svariate attività commerciali, mantiene sempre lo stesso volto, da qualche tempo mascherato per nascondere quella faccia rugosa propria di un quasi 72enne.
Per sola estetica o per pudore ?
E’ sempre lui, il capataz che fa quello che vuole con la pretesa che gli altri lo assecondino, con le buone o con le cattive, per poter ottenere i suoi desiderata.
Il vile denaro, quell’euro da lui un tempo molto stupidamente contestato assieme ad un suo personale inconsistente ministro, occupa, sommergendo altre eventuali sue virtù, la gran parte del suo cervello.
Certo ha avuto vita facile nel corso della sua vita di “magnate” avendo potuto contare su appoggi “esterni” da parte di alcuni politici che contavano parecchio e quando costoro sono spariti dalla circolazione si è messo in proprio, in prima persona, a dirigere l’orchestra, scegliendo tra i suoi servitori coloro che, quali novelli kamikaze, si sarebbero battuti per lui siano alla morte.
Se solo di questo si trattasse, potremmo anche chiudere un occhio, ma non tutti e due però.
Perché a sua immagine e somiglianza sono spuntati in Italia, sotto l’ombra del divino di Arcore, come funghi una miriade di furbi, furbini, furbetti, profittatori, usurai, imbecilli, chiamati volgarmente manager, che occuparono ed occupano tuttora posti di prestigio nel pubblico e nelle aziende parastatali e private che guadagnano in un mese quanto un dipendente a reddito fisso non guadagna nemmeno in un anno, anche se deve, rispetto ad altri, ringraziare San Precario se un posto, qualunque esso sia, l’ha trovato.
L’esempio del capo fa scuola; una volta beccati sul fatto, anzi sui loro fattacci, la sola cosa che hanno saputo dire questi imitatori è il
“ma come se lo fa lui perché lui si e noi no ?”.
La risposta sta nei fatti;
lui si perché godeva - e rigoderà tra qualche giorno dell’immunità a livello europeo quale capo di governo –
aveva dato tempestivamente ordine ai suoi servitori di preparargli una serie di leggi che potessero immunizzarlo totalmente da ogni procedura per ogni tipo di reati commessi e, quando non è stato possibile, con la più bella delle leggi vergogna, la ex- Cirielli, quella che ha ridotto i termini per la prescrizione di alcuni reati i quali, guarda caso, erano stati a lui imputati.
Certo quelle leggi valevano per tutti gli italiani, bella affermazione idiota, ma a quali italiani ?
Anche a coloro che si comportano onestamente o solamente a chi usa violare ogni sorta di leggi per prassi quasi quotidiana ?
Fate voi.
Adesso, ripeto, rigoderà dell’immunità sia per qualche procedimento ancora pendente in Italia sul suo capo che, pur nel frattempo rigenerato da un punto di vista pilifero, è sempre il suo e non di qualche altra crapa pelata della sua corte
– il nome di Bondi è quello che mi viene d’acchito in mente –
che anche per quello relativo al procedimento spagnolo relativo al caso Telecinco, aperto in Spagna nel 1997 e sospeso dal giudice Baltazar Garzòn nel 2000 e riaperto nel 2006 dopo la non riconferma di Berlusconi a apo del governo italiano .
Mi viene estremamente difficile non collegare le sue rinnovate candidature alle sue tuttora pendenti guai giudiziari in Italia ed in Spagna; teniamo presente che in questa nazione non può far legiferare a suo comodo e piacimento dei suoi “bravi” legulei-deputati.
Ma ritengo, senza tema di essere smentito con serie smentite, come all’ingordigia del chi più ha più vuole, al nostro capo del governo in pectore, che di già da sola basta ed avanza per non essere assolto moralmente, si accompagni una vanità senza eguali.
Un vecchio detto afferma che il comandare è meglio di far sesso.
La mania del comando, proprio dei dittatori, è quella che oggi si è impossessata della sua mente, un bisogno per vivere ancora a lungo con in mano il bastone del comando – lui fa e disfa a suo piacimento – spadroneggiando sul popolo italiano. Guardatelo meglio quando si trova accanto ad un leader di un’altra nazione e noterete come diventi piccino piccino non solo fisicamente ma anche come modo di gestire, mitragliate a parte davvero esaltanti circa la mancanza di ogni segno di pudore per non dire di civiltà, e parlare.
Quando arringa il suo popolo, per meglio sottolineare quello che dice si alza ad ogni frase, con una serie di scatti, sulla punta dei piedi per sembrare più alto e, quindi, più importante e decisamente convincente.
Meno male che il Padreterno, nell’ungerlo, non abbia arricchito- già lui sapeva che sarebbe divenuto l’ometto più ricco d’Italia - le sue spalle con la ruota che ha dato, invece, solamente ai pavoni; altrimenti avrebbe aperto anche quella come usano fare questi animali dalle movenze regali allorché hanno bisogno di dimostrare la loro superiorità nei confronti degli altri animali da cortile.

giovedì, aprile 24, 2008

Il mitragliere della libertà

Il mitragliere della libertà
E la "mitragliata" sortì l'effetto sperato...
Chiuso il giornale russo "bersagliato"


A conclusione della conferenza stampa tenuta dal duo Putin- Berlusconi in Sardegna a Villa Certosa – la Farnesina sarda del governo Berlusconi - a conclusione del loro duetto riservato, alcuni giornalisti invitati a sentire il divino oracolo del vincitore delle ultime elezioni politiche, una giornalista russa, Natalia Melikova della Nezavsinaya Gazeta, chiede a Putin conferma sulle voci circolate in Russia circa un suo prossimo matrimonio con la bella campionessa di ginnastica Alina Kabaeva.
Putin serra i denti e fa finta di non aver capito la domanda che la cronista rinnova con un certo piglio.
Il nuovo zar rimane scuro in volto e Berlusconi, avendo perso per strada il suo padrone Bush ha ritenuto da buon anfitrione di ripiegare, qual servo fedele, sull'ex operatore del KGB sovietico,; e, come se non bastassero di già le eliminazioni - uccisi o spariti dalla circolazione - di ben 200 giornalisti contrari al nuovo regime centrale russo negli ultimi dieci anni - di cui 21 in date molto recenti- da quel gran burlone che è mima con entrambe le mani una mitragliata nei confronti della giornalista interrogante.
Sappiamo adesso il perché Berlusconi poco tempo addietro si è comprato due aerei, di cui uno di combattimento; il ruolo di mitragliere di coda gli sta a pennello.
La maggioranza del popolo italiano ha scelto questo personaggio come premier ed ha avuto quello che si meritava; stessa sorte, purtroppo, capiterà anche a chi non l'ha votato.
Detto inter nos, la Russia nella classifica stilata da
“Reporters sans frontières” su 168 nazioni occupa come libertà di stampa, il 147 ° posto alla pari dell’Uganda.
Un primato invidiato da Berlusconi il quale, andando di questo passo, raggiungerà in breve il piazzamento del suo grande amico russo.
Chissà cosa sarebbe accaduto se la Kabaeva avesse chiesto qualche precisazione sulla guerra in Cecenia !
La Nezavsinaya Gazeta è stata fatta sparire in men che non si dica; in Russia non c'è più.
W la libertà di stampa, vero signor mitragliere ?
E' questa la sua libertà da lei somministrata in tutte le salse ?
Casa della Libertà, Partito della Libertà, Popolo della Libertà.
Occorre precisare cosa lei intenda per Libertà.
Sorge da tempo a chi è riuscito a tenere ancora indenne il proprio cervello nonostante il suo terrorismo mediatico un dubbio che col passar del tempo è divenuta certezza, cioè che per libertà ella intenda solamente la sua.
E quella degli altri ?
ME NE FREGO !



mercoledì, aprile 23, 2008

Il testamento biologico

SPAGNA
DA OGGI TESTAMENTO BIOLOGICO LEGALE IN TUTTO PAESE
Già 30.500 dichiarazioni sono raccolte in un registro centrale
da
Top News Apcom


Madrid, 23 aprile 2008
Da oggi, con l'approvazione anche nella Comunità (regione) autonoma delle Asturie della legge che regola i testamenti biologici, in tutta la Spagna sarà in vigore il 'diritto a una morte degna'.
Il processo iniziò nel 2002, quando il parlamento nazionale approvò la
'Legge di autonomia del paziente',
stabilendo la creazione di registri nelle diverse regioni per consentire ai cittadini di lasciare per iscritto le proprie volontà rispetto a eventuali trattamenti terapeutici, nel caso in cui si trovino in condizioni critiche e non siano in grado di esprimersi.
Secondo quanto indica il quotidiano di centrosinistra 'El Pais', il registro centralizzato (in cui vengono riversati i dati dei cittadini iscritti a quelli regionali) contiene già 30.500 testamenti biologici.
La legge permette di esprimere la propria volontà con il solo limite di non poter sollecitare l'eutanasia attiva o trattamenti contrari alle buone pratiche mediche.
E proprio l'opinione del medico, sottolinea 'El Pais', resta fondamentale:
se il dottore responsabile non è d'accordo, anche in presenza del testamento, c'è il rischio che i trattamenti continuino ad essere somministrati.
Per questo, le associazioni come la Dmd
"Derecho a morir dignamente",
suggeriscono di scrivere un testo "più concreto possibile", se possibile con la consulenza di un medico.
La Chiesa cattolica spagnola non è estranea a questa apertura, ricorda 'El Pais':
pur rifiutando decisamente l'eutanasia attiva, dal 1989 fu pioniera nell'elaborare un formulario per i credenti.
Indirizzato "alla mia famiglia, al mio medico, al mio sacerdote e al mio notaio", questo definisce la vita come "un dono e una benedizione di Dio, ma non il valore supremo assoluto" e chiede "che non mi si mantenga in vita attraverso trattamenti sproporzionati o straordinari".
COMMENTO
Il chiedersi come mai in Italia non si riesca nemmeno ad iniziare un discorso serio e conclusivo su questo tema mi pare inutile, tanto evidente è stata e continua ad essere l’oltranzismo della Chiesa, anzi meglio del Vaticano e dei teo.con di turno, molti dei quali calatisi in ruoli anti-tutto più che per convinzione religiosa per mere mire elettoralistiche.
E poi la Chiesta cattolica romana non è unica ?
Se, se così non fosse, è un principio fondamentale della nostra Costituzione – art . 7 – che “Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani…”.Perché allora il premere continuamente, al fine di influenzarli, sulla libera determinazione dei deputati, dei magistrati, dei medici, ecc……
Da noi lo Stato parrebbe soggetto al volere del Vaticano, così abdicando alla “sovranità” che gli compete;
alcuni diritti civili richiesti sono ingiustamente negati ai cittadini italiani i quali, poi, sono liberi di approfittarne o meno.
Il grande giurista Calamandrei in sede Costituente l’aveva previsto: col richiamo al Concordato – l’ultimo, quello sottoscritto da Craxi, è diverso in quanto da un lato è un po’ più “laico” da quello sottoscritto da Mussolini e dall’altro perché la religione cattolica non è più, come nel precedente, la “religione di Stato”, avendo dovuto concedere pari dignità a tutte le altre religioni professate in Italia – nella nostra Costituzione, avremo nella nuova Italia repubblicana un
“PAPA RE”.
E così è stato, specialmente quando è salito sul soglio Pontificio non un cardinale pastore di anime ma uno proveniente dall’interno della Curia romana.
Ognuno di noi non può negare ad un altro quello che lui giustamente pretende e che lo Stato ingiustamente non gli concede.
Io né mia moglie siamo ricorsi alle due leggi attualmente in vigore contrastate aspramente – divorzio ed aborto - ma come poter negare questo diritto ad altri che si trovano in differenti condizioni ?
Il testamento biologico spagnolo è senza dubbio il frutto di un compromesso e potrebbe essere la base per l’inizio di una serie discussione bipartisan per introdurne un fax-simile nel nostro ordinamento giuridico.
Piaccia o non piaccia al Vaticano ed ai suoi teo.con.

martedì, aprile 22, 2008

Il dopo voto continua

IL RISULTATO ELETTORALE
- 4 -

Ci siamo tutti chiesti, viste le diatribe sorte, com’era del resto prevedibile, allorché si incomincia a mercanteggiare sul numero delle poltrone spettanti ad uno ed all’altro partito, quanto durerà il Berlusconi 4.
Loro litigano, scambiandosi battutacce d’osteria, mentre il popolo assiste e reagisce in maniera diversa.
In questo caso le liti insorgono non solo trai componenti dei partiti collegati od annessi dal PDL ma anche dentro la stessa formazione politica.



didascalia
il neo PD chiede al picchio:
“Ti ci vorrà un sacco di tempo”
Risponde il picchio:
“ Tranquillo, meno di cinque anni”.
Il ruolo del picchio in questo momento politico dovremo assumerlo noi tutti; la nostra lotta sarà determinanti per impedire ulteriori favoritimi, tipici dei governi berlusconiani, che verranno concessi ai più forti a danno dei più deboli, ai soliti monopolisti che giocano sulle nostre teste con i prezzi, alle mafie combattute da loro solo a parole ma non con fatti concreti…..cì sarà da lavorare, statene certi e mi auguro che in molti, anche i delusi di ieri che si sono astenuti dal voto e quelli di oggi per l’esito delle elezioni, ritornino a fare politica e non a subirla supinamente.
Il voler affidare, come preventivato, il dicastero della Giustizia ad un avvocato, la Buongiorno di AN, è un vero e proprio capolavoro di stupidità in quanto ci si è dimenticato come sia stata sempre, in ogni epoca, questa la casta a boicottare ed osteggiare ogni progetto di riforma, facendo passare solamente quelle dalle quali derivava un loro tornaconto.
Comunque sia, sono curioso di vedere se i ministri “padani” al momento del giuramento di fedeltà alla Repubblica Italiana nascondano o meno una mano dietro la schiena per fare il gesto delle corna a mo’ di spergiuro.
Giusto ieri, girando per Milano nei pressi del quartiere di Città Studi ho visto molti muri imbrattati dalla scritta in verde
REPUBBLICA PADANA”.
E
“PADANIA STATO”.
A detta del capocomico sono scherzi, tanto per dire; si ma di menti alterate da un sogno eversivo che, ritengo, non si realizzerà mai; almeno mi auguro.
E’ tutta una commedia buffa, come quella dei fucili e del Bossi ammalato che non può fare il ministro.
Ma non so chi dei due sia il vero malato.
Bossi, quanto meno, ha passato, ben per lui, un grave guaio fisico che è riuscito a superare anche se gli sono residuati dei postumi ben visibili; ma il cervello gli funziona ancora molto ma molto bene, sono le sue idee che non potrò mai condividere, tranne quella sul “federalismo fiscale” che, è bene che si sappia, per molti anni fu in passato uno dei cavalli di battaglia del PCI contro la sordità della DC.
Il capocomico, invece, parla e straparla, rappezzato com’è in ogni sua parte del corpo nutrito con le pillole scapagniniane della eterna giovinezza.
Dopo aver messo in guai seri il comune di Catania è stato eletto in Parlamento onde estendere la sua malefica opera nel confezionamento di danni anche lì; come se non bastasse di già l’aver catapultato la città da lui amministrata nel bel mezzo di un pieno caos finanziario -.
(chissà dove andrà ad abitare a Roma atteso che gli è stato notificato uno sfratto per morosità).
Ripropone ancora l’abolizione dell’ICI per la prima casa, la fissazione in seduta permanente nel suo cervello, tanto da sottacere che con l’ultima finanziaria del governo Prodi era già stata eliminata per oltre il 40% delle famiglie con bassi redditi, misura che consente già, di fatto, l'azzeramento per loro dell'ICI ed una sensibile riduzione perle altre.
Le ventilate promesse di Berlusconi di abolire questa imposta riguardano forse soltanto i ricchi, con lui in testa''.
Si è confezionato un partito a sua immagine e somiglianza che, a parte l’annessione dei fascisti – Forza nuova compresa – è sempre quello di prima.
Sempre il “qui comando io ed il sono io e solo io che decide chi sarà ministro”, aggiungendo come fosse una inutile formalità, che a nominarli è il Capo dello Stato su sua proposta.
Bontà sua.
Via, quando avverrà tra cento anni, Veltroni il PD vivrà ma quando non ci sarà più Berlusconi, cosa accadrà ?
Addio popolo, addio piduisti, fascisti, pregiudicati dal colletto bianco, profittatori, saltafossi e via discorrendo.
Questa è la differenza tra noi “democratici”e loro “populisti”.
Chi non è d’accordo su questo mio parere cerchi, prima di replicare, nelle loro fila due personaggi come Maria Levi Montalcini e Giovanni Bollea.
Ma veniamo alle altre due lettere.

LA SECONDA

DEDICATO AI RAGAZZI DEL PD
di
Renzo Sugo
Presidente regionale
della
UNCEM
“UNIONE NAZIONALE COMUNI,COMUNITA’ ed ENTI MONTANI”
della
LIGURIA
Aggregatore indipendente di Blog democratici
titolare del sito
mappademocratica
Quando si perde un’elezione, non è la fine del mondo, può essere invece la fine di un’era.
Ma non dovete scoraggiarvi, perché il futuro è vostro, noi abbiamo solo la grande responsabilità di mettervi in grado di costruirvelo.Dobbiamo veramente accompagnarvi sulla soglia, e lasciarvi andare.
Senza rimpianti, perché la nostra parte è già stata fatta, e non siamo più adatti a sostenere la sfida dei tempi che verranno.Naturalmente non credo che sarà facile, ci sarà chi non vorrà lasciare, pensando di essere ancora utile, di avere idee moderne da portare avanti o addirittura da imporre.
Io credo che così facendo si contribuirà a rendere ancora più mesto e doloroso il tramonto di una classe politica dirigente che pur ha avuto tanti meriti nel condurre la città e la regione fuori dalla crisi economica e morale degli anni 80, e che successivamente ha retto, per anni, la cosa pubblica con onestà e competenza.Quello che voglio dirvi è che dovete andare avanti perché tra cinque anni tocca a voi, ricordandovi che questi passeranno in fretta, e che nel mezzo ci sono altre sfide che dovete fin da ora prepararvi a vincere, perché i vostri ideali sono essi stessi vincenti.
Questo momento in cui sembra che l’unico metro per misurare il valore delle persone sia il denaro, dovrà pur finire, ed allora quello per cui abbiamo lottato per l’intera vita, persone della mia generazione lasciandovi questa eredità, avrà dignità ed onore. Concludo con una frase di un grande italiano che per me è stato un grande maestro (come altri grandi italiani di altra cultura lo sono stati per altri) Giorgio Amendola, che non amava i conciliaboli nei corridoi, ma la lotta politica a viso aperto.
Lui concludeva sempre i suoi comizi con un’esortazione che faccio mia ancora adesso, e che vi giro:
<<>>.


Commento
Qualcuno ha avuto da dire che il termine compagni è oramai caduto in disuso non essendo più questo termine sopravvissuto agli ultimi cambiamenti avuti e voluti dalla stragrande maggioranza degli iscritti; chi pensava il contrario si è scisso, formando più partiti oramai fuori ed estranei al nostro attuale contesto e tessuto sociale.
Ma per i vecchi militanti rimasti fedeli ai risultati delle nostre assemblee costituenti che mutarono, non solo di nome, il PCI in PDS, quindi in DS ed ora, assieme alla Margherita, in PD, la parola “compagno” è rimasta come un simbolo dell’amicizia che permaneva tra i vari componenti di una sezione anche dopo discussioni, alle volte anche animate, che contrapponevano tesi valide ad altre altrettanto meritevoli di attenzione.
Quante discussioni, quante assemblee nel corso delle quali ogni delegato eletto a sua volta nelle assemblee cittadine e di zona, provinciali, regionali e, da ultima quella nazionale difendeva le proprie scelte sulle varie mozioni presentate.
Questo era il vero succo della democrazia, assemblee aperte anche ai dirigenti degli altri partiti dell’arco costituzionale ai quali erano riservate le prime file ed un ampio spazio per i loro interventi.
La forza del PD trae origine da queste radici e da quelle della Margherita; per questo avrà in un prossimo futuro una profonda radicazione ed ampi consensi su tutto il territorio nazionale.
Personalmente sono d’accordo con Sugo, ma ritengo che anche il lavoro e l’esperienza maturata dai vecchi militanti avrà un ruolo determinante per indirizzare i nostri giovani verso un avvenire più sereno e più giusto.

LA TERZA
E’ una lettera inviata al Corriere della Sera sul quale Beppe Severgnini tiene una sua rubrica attraverso la quale dialoga con i lettori.
La lettera è regolarmente firmata con tanto di indirizzo di posta elettronica, dati questi che non posso indicare non avendo avuto la necessaria preventiva autorizzazione di consenso perché non’ho ritenuto di richiederla per brevità di tempo.
Anche sul contenuto di questa lettera non posso che concordare pienamente.
E’ una lettera che, pur breve, va dritta dritta sul punto focale del fenomeno Berlusconi; fenomeno in senso negativo, beninteso.
Ha vinto Berlusconi: ma adesso non ci sono più alibi :
Caro Beppe,
Berlusconi ha vinto, viva Berlusconi.
Da uomo di sinistra, sono amareggiato.
Un po’ per la vittoria della destra, molto di più perché ancora una volta il suo leader è Berlusconi, che mezza Italia non tollera e gran parte della comunità internazionale considera un fit.
Perché la classe dirigente della destra, che rappresenta il 50% dell’elettorato, non riesce a produrre un leader più credibile?
Sono anche curioso: riuscirà Berlusconi a cambiare il Paese, a fare l’Irlanda in Italia, a fare quanto avrebbe già potuto fare nel 2001 e per cui molta gente (allora, non so oggi) lo ha votato?
Vedremo. Vedremo anche quanto questa coalizione granitica reggerà.
Coalizione liberista, il cui leader è insofferente a principi basilari del mercato quali le leggi antitrust, o almeno quelle che toccano le sue aziende.
Liberale, annoverando tra le sua fila Alessandra Mussolini, che rivendica con orgoglio il suo fascismo e oggi si risiede accanto a Fini.
E che un paio d’anni fa dichiarò in TV «meglio fascisti che froci».
Coalizione amica degli Usa, con la Lega che ha tappezzato Milano di cartelloni con un capo indiano e la scritta «loro non hanno potuto controllare l’immigrazione e oggi vivono nelle riserve»
(li avranno visti quei giornali americani che oggi salutano la vittoria di un grande amico degli Usa?).
Nemica della mafia, amica del più consolidato establishment siciliano.
Di buono c’è la semplificazione che gli italiani (grazie alla coraggiosa iniziativa di Veltroni, di cui bisogna dargli atto) hanno realizzato, superando la riottosità delle forze politiche, che non hanno saputo fare nessuna riforma istituzionale nella seconda repubblica.
E di buono c’è che stavolta non ci sono alibi: chi deve governare governi, dimostri di saper risolvere i problemi del Paese e ci convinca che il motto gattopardesco del cambiare tutto per non cambiare niente non è destinato a valere nei secoli dei secoli.
Ché al prossimo giro gli italiani (forse) non faranno più sconti. Saluti,…..

FINE
Ma la opposizione al quarto tentativo berlusconiano e dei suoi soci di mangiarsi quanto di sano c’è ancora in Italia sarà dura ma se saremo in tanti a lottare democraticamente per far uscire il 50 % degli italiani da quella forma di ipnosi collettiva trasmessa dal nostro avversario politico, questo pallone gonfiato con una serie di artifizi mediatici si sgonfierà in poco tempo.
E, finalmente, potremo ritornare a vivere serenamente in un Paese riconciliato e ritornato ai veri valori fondamentali della nostra esistenza terrena.



lunedì, aprile 21, 2008

Ancora sul dopo elezioni

IL RISULTATO ELETTORALE
- 3 -
Alle lettere cui accennavo nel precedente post, le due pubblicate sul sito del PD che volevo sottoporre alla vostra attenzione, se n’è aggiunta una terza; quest’ultima è stata scritta da un lettore non anonimo, con tanto di indirizzo email – che però non posso indicare non avendo avuto, perché non richiesta, la sua preventiva autorizzazione - ed inviata al Corriere della Sera alla Rubrica tenuta da Beppe Servegnini.
Come poter abbandonare la lotta politica in questo momento storico che, da quel che si intuisce sin d’ora, parrebbe preludere ad un altro quinquennato che affosserà per sempre la nostra povera Italia, fagocitata da


Ci siamo capiti, dall’industria più potente esistente oggi in Italia,
“la Mafia S.p.A.”
con un fatturato annuale da capogiro:
90 miliardi di euro, pari al 7% del PIL ed a 5 finanziarie di grosso “calibro”
(Stima Confesercenti).
Solo gli stolti non l’hanno ancora compreso che questa società dalle enormi ramificazioni in tutto il mondo, Italia compresa, non poteva che appoggiare i candidatati che avevano dato prova di avere una certa “convenienza” nell’assicurare una certa accondiscendenza nel campo degli appalti, della sanità “privata”, nelle organizzazione del lavoro nei porti di maggiore importanza, nello smaltimento legale dei rifiuti, anche se poi…….li mandano altrove e non bruciati attraverso appositi impianti rispondenti ad ogni norma prevista a livello europeo.
Ricordare le parole del ministro berlusconiano delle Infrastrutture, Lunari, che ebbe il coraggio di affermare come con la mafia occorresse convivere e, purtroppo, convisse, diciamo quanto meno per quieto vivere.
E convivendo, convivendo, una galleria sulla Palermo – Messina, costruita da una ditta collegata adesso all’Italcementi, la Calcestruzzi, e stata chiusa per pericolo di crollo e posta sotto sequestro giudiziario non rispondendo, per quanto attiene agli elementi di sicurezza, a quanto previsto nel capitolato d’appalto.
Ma andiamo alle tre lettere
LA PRIMA
Scritta da un novantacinquenne famosissimo nel mondo della psichiatria infantile che risponde al nome di
GIOVANNI BOLLEA
Premio alla carriera del Congresso Mondiale di Psichiatria e Psicologia Infantile e dell'adolescenza 2004.
Nato a Cigliano Vercellese nel 1913, innovatore della neuropsichiatria infantile italiana del dopoguerra, si è formato a Losanna, Parigi e Londra ed è professore emerito presso l’Università La Sapienza di Roma.
Fondatore e direttore dell’Istituto di neuropsichiatria infantile dei Sabelli, primo presidente e direttore della Società italiana di neuropsichiatria infantile, promotore di innumerevoli iniziative in favore dell’infanzia, è noto al grande pubblico anche per i suoi interventi televisivi.

“Caro Walter,

oggi dopo la sconfitta, io sono tranquillo, se penso che il Partito Democratico chiude un secolo di storia molto discutibile. Un secolo pieno di difficoltà, che iniziava con la caduta della destra - sconfitta nel 1905/1910 con Giolitti, mai più ricostruita come forza vera moralmente accettabile, chiusa più che mai nel suo impegno neo-industriale e priva ormai del vero spirito morale di una destra-guida - per continuare con la lotta di Aldo Moro e della sua corrente, nella difficile marcia tra Vaticano e sinistra social-comunista.Io ho vissuto tutto il dramma, ma ad latere, chiuso in forma ossessiva nella mia Neuropsichiatria infantile, che dal 1945 non ho mai abbandonato.
Ma, sul piano politico, potevo liberamente pensare, attendere, soffrire, e sperare.Il tuo partito per me risolve dunque un’epoca e raggiungerà quella sintesi in cui speravo, ma che mi sembrava troppo coraggiosa in un’Italia che trattiene ancora in sé due anime positive controverse e una destra vera.Ecco perché ha vinto una destra che non è una destra!
E ha perso una sinistra che non è una sinistra armonica; intelligente sì, ma a cui i propri ideali non sono del tutto chiari.Conclusione: il Pd per la nazione Italia, che ha in sé due grandi verità in contrapposizione politica più che ideale, doveva ancora progredire.
Il Pd è il vero partito che vince e porta alla vittoria quella ricchezza contraddittoria italiana, rispetto agli altri Paesi, stretta tra Vaticano e mondo del lavoro.
Vaticano e spirito di attività e di volontà di dare, che è proprio del mondo impiegatizio-operaio.
Ma che la destra italiana non ha mai saputo capire nel suo lato positivo.Bisogna riflettere molto su questo punto, su ciò che è stato il dramma stesso della mia vita, che ho saputo sublimare solo nel dare al mondo scientifico della Neuropsichiatria infantile.

Dai miei 95 anni vedo una prossima vittoria tua e del tuo partito, se sarà capace di comprendere meglio il dramma positivo e negativo del secolo passato.La morale, per me, è nelle parole di mio padre che, portandomi a vedere a 8 anni la casa del Lavoro di Torino, che i fascisti avevano bruciato, mi chiedeva di non dimenticare.
Da quel tragico fuoco è nata tutta la mia lotta psicologica e politica.Tu, invece, che sei così giovane, lotta e non rinunciare.
Sei riuscito a ridurre l’enorme frammentazione a 2-3 partiti.
Hai fatto un lavoro straordinario e stupendo.
Ricordo ancora il tuo discorso nei giorni in cui eri diventato Sindaco di Roma: «...Ma io rimarrò in questo settore», quando ti risposi: «Sei troppo giovane per decidere della tua vita».
La frase che forse ti sembrò molto sibillina voleva dire: vai avanti e credi in quello che fai cocciutamente, ogni volta che decidi qualcosa.Sono sicuro che le tue idee, come supporto al tuo coraggio di costruire e prendere la guida del Partito Democratico, saranno la tua grande vittoria: un irrinunciabile plus valore per il nostro Paese.Un giorno, scherzando, ho detto a Fassino che volevo essere il numero 12 del Partito, perché lasciavo il posto agli altri undici molto più importanti di me!
Ed ora, a parte le battute, mantengo in forma ideale questo mio desiderio.
E avendo avuto la grande fortuna di captare le verità essenziali dei tuoi discorsi, ti dico: continua. Il Pd, come inizio di un’armonica costruzione fra le necessità e gli ideali italiani in una visione europea, deve continuare perché l’Italia è la nazione più ricca di contrasti, ma è depositaria di un vastissimo bacino di insospettabili, costruttive qualità caratteriali e culturali. La sconfitta deve quindi insegnare a capire molto di più di quanto è giusto, per discutere, costruire e proporre il giusto all’Italia che tutt’ora si interroga.Buon lavoro “.
Bollea a 95 anni è un personaggio che il mondo ci invidia per la sua alta professionalità nonché per la sua mente ancora lucida e lungimirante.
Si accompagna in questa schiera anche la nostra Rita Levi Montalcini che domani compirà 99 anni,
AUGURI DI TUTTO CUORE A QUESTA SCIENZATA
Premio Nobel 1986 per la medicina, senatrice a vita, più volte beffeggiata ed insultata in Senato dalla destra fascista, compresI i capipopolo forzisti, da lei lontani anni luce per personalità, correttezza, cultura ed umanità.
UNA GRANDE DONNA CHE HA NOBILITATO L’ITALIA.
Ogni volgarità detta nei suoi confronti altro non è stato che un atto di razzismo elevato alla massima potenza e di oltraggio nei confronti di tutte le donne.
Un vero complesso d’inferiorità appartenente alla destra da secoli e lo stesso Berlusconi ha esplicitamente detto che per lui il ruolo delle donne è dietro i fornelli.
Poi però, oggi, si avvalgono dei casi di donne aggredite e stuprate in questi gironi per loro scopi elettorali, pronti a ritornare come prima e peggio di prima nelle loro quotidiani deprecabili insulti nei confronti di tutte le donne, anche le loro – vedasi in passato le affermazione di Storace nei confronti della Mussolini.
Che gentaglia !
Ieri la Montalciniha detto testualmente che
“ Accetto questa età senza fatica , non mi vergogno delle mie doppie protesi acustiche, dei miei occhi che non vedono quasi più. Voglio andare avanti. Non sono stanca di vivere. E non cerco la morte. Arriverà. Forse tra un mese, forse tra due anni, chissà: Le mie colpe sono di scarsa entità. Spero di avere pochissimo fa farmi perdonare”.
Una persona oramai malmessa nel fisico causa l’età oramai prossima al centenario che dimostra a noi tutti cosa significhi la gioia di vivere e di fare ancora qualcosa per il suo prossimo.
Come si può lasciar perdere sino a che se ne hanno ancora le forze, sia pure alquanto ridotte rispetto a quelle che si possedevano ancora in un recente passato, e non partecipare attivamente all’affermazione del nuovo nostro Partito come realtà insopprimibile ed insostituibile ?
Le altre due lettere le posterò domani.
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Il terremoto elettorale - 2

IL RISULTATO ELETTORALE
- 2 -
Ed ora che si fa ?

Sull’onda dell’emotività le risposte date sull’esito della votazione sono ritenute confuse e non creano chiarezza nei confronti di chi ha ritenuto di votare per il neo Partito Democratico.
Più precisamente per chi ha voluto credere, o quanto meno sperare, nella realizzazione nel nostro ultradiviso Paese di una serie di provvedimenti che ci portassero tutti verso un futuro migliore.
Migliore si ma possibilmente del tutto nuovo rispetto al passato, da fondarsi su dei veri valori assoluti, inattaccabili anche dalla potenza mediatica del padrone dell’etere, l’assoluto ras della comunicazione.
EQUITA’ nella ricerca delle soluzioni di ogni problema,
EQUILIBRIO ETICO- MORALE sia nel PUBBLICO che nel PRIVATO,
SOSTEGNO SOLIDALE verso i più deboli,
LEGGI che non vadano a favore di un gruppo a danno di altre categorie ma che favoriscano un riequilibrio tra tutte le forze sociali oggi ancora divise da solchi profondi voluti in passato da altri come invalicabili,
RIFORMA della AMMINISTRAZIONE GIUDIZIARIA, più che della GIUSTIZIA in sé, che però non sia punitiva nei confronti dei magistrati
ed infine, ma non ultime per importanza,
UNA SERIE DI PROVVEDIMENTI CHE RENDANO CERTE ED APPLICABILI LE PENE INFLITTE.
Si è da anni parlato di ridurre a due gli attuali tre gradi del giudizio penale e civile, riservando la possibilità di ricorrere in Cassazione
- che, ricordiamocelo, non è un giudice di merito che possa riesaminare i fatti oggetto del reato o delle contese civilistiche, avendo solamente il ruolo di tutore della regolarità del procedimento avuto riguardo alla esatta applicazione delle norme di legge e delle motivazioni delle sentenze –
per pochi e seri motivi.
Se ciò avvenisse si accorcerebbero i tempi necessari perché le sentenze divengano definitive in tempi più brevi e, quindi, l’applicazione in concreto, per i giudizi penali, della pena della reclusione se inflitta agli imputati ritenuti colpevoli.
In civile non esistono problemi in quanto ogni sentenza di primo grado viene da tempo rilasciata per legge con tanto di formula esecutiva.
Certamente esiste tra il campo civile e penale una enorme differenza in quanto per la nostra Costituzione, almeno sino ad oggi, la libertà personale è un diritto irrinunciabile che potrà essere sospeso – art. 13 Costituzione - solamente in alcuni casi espressamente previsti dalle leggi comuni in vigore tra i quali quello dell’esecuzione di una sentenza definitiva.
Non è questa l’occasione per rimarcare, ma lo farò in altra sede, come le accuse mosse ab inizio al governo Prodi – durato solamente un anno e mezzo - per motivi elettoralistici – vedasi anche quello che stanno tirando fuori a Roma le destre riunite per scalare il Campidoglio – sono prive di fondamento in quanto, a ben vedere, sono stati proprio gli anni dei governi berlusconiani, sin dai loro primi vagiti, a lasciare molti dei segni che in sì poco tempo non è stato possibile cancellare anche a causa della precaria stabilità in Senato dell’ultimo governo Prodi.
E’ bastata una piccola campagna acquisti del cavaliere perché cadesse e si riproponesse con ampio margine il Berlusconi quater.
Faremo, dice Veltroni, un’opposizione dura anche attraverso un governo ombra che avrà il compito di elaborare proposte serie in grado di contrastare politicamente quelle che verranno licenziate dal governo reale – non è un caso – poco opportune per tutto il Paese e credibili, soprattutto in campo economico-sociale..
Come non ipotizzare una valanga di leggi di parte ?
La prima conferenza stampa del leader ritoccato del PDL è stata non propriamente brillante e per chi non l’avesse compresa si potrebbe riassumere nella seguente vignetta apparsa su
Staino
2001

(la storia si ripete in maniera monotona per il cavaliere)
assieme a vergognose menzogne su cui mi piacerà soffermarmi in separata sede.

A me personalmente avrete capito che in quest’ultima tornata elettorale, raschiando il fondo del barile in cui per anni si erano sistemate le mie residue forze fisiche e d’animo, ho partecipato in un ruolo forse solo apparentemente marginale,
Non ho avvicinato nessuno ma in molti, giorno dopo giorno, si sono avvicinati a me per telefono, con mail ovvero ancora per strada in occasione dei miei 5 giri giornalieri con il mio fido Luky, un labrador cui manca solamente la parola, sicuro che se avesse potuto, avrebbe votato anche lui per il PD.
Molti che conoscevano me ma io non loro e questo mi ha fatto piacere perché mi hanno dimostrato, senza pretendere alcun tornaconto personale, che se nella vita operi bene sarai sempre rispettato ed ascoltato: un punto di riferimento per i dubbiosi certi che non li tradirai, prendendoli per i fondelli.
Questo è il messaggio che dobbiamo dare ai nostri giovani non solamente con le parole ma anche e soprattutto con un modo di operare onesto ed equo in favore di tutti, al di sopra di tutte quelle differenze che oggi dividono gran parte dell’opinione pubblica.
Mi sono affidato a loro con un semplice sguardo che i loro occhi hanno percepito; mai una parola di dileggio contro questo o quello ma, solo su richiesta, l’evidenziazione dei punti cardini del nostro programma.
Hanno fatto il loro dovere ma non è bastato, purtroppo.
Ed al mio rammarico si è aggiunto il loro.
Volevo piantare tutto ma ho letto due lettere postate sul sito ufficiale del PD che vi proporrò nel prossimo seguito.
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domenica, aprile 20, 2008

L'Italia a passo dell'oca o del gambero ? - 2

STAINO
2001
La Domenica del Cavaliere
- 2 -

didascalia
Episodio d’Italianità: la famiglia Cosanostra festeggia con il bacio alla bandiera Sua Eccellenza il Cavaliere Silvio Berlusconi per l’eliminazione della scorta ai Giudici Antimafia e l’allontanamento dell’iniquo Tano Grasso dall’Alto Commissariato Antiracket.
Vi chiedo e mi chiedo se da allora, dopo otto anni otto, qualcosa sia cambiato.
Sono stati catturati alcuni capi bastone della mafia, latitanti da decine e decine d’anni che girovagavano sotto gli occhi di tutti per le terre di Sicilia; anzi ad uno di loro, il capo dei capi, una ASL palermitana ha rimborsato addirittura il costo di un intervento chirurgico.
Poi, chissà perchè, si cambiò di botto pagina. (!!??).
Dal 15 aprile scorso si è di già ancora una volta cambiato pagina, ma all’indietro, ritornando di colpo al secolo scorso; anche le foglie cadute dai rami degli alberi attendono nuovamente, prima di muoversi da terra a causa del vento, ordini superiori.
Da qui il detto che non si nuove foglia se "mamma", la mammasantissima, non vuole.
Un po’ come la vecchia canzone che fa:
“babbo non vuole mamma nemmeno come faremo a fare l’amor ?”.
Qui il babbo non c’entra, perché in gergo siciliano significa “stupido, scemo” ma la mamma è quella che conta, in certi affari, di più, anzi solamente lei.
Da Cuffaro, meglio noto come Totò vasa vasa, a Lombardo che per palese contraddizione lombardo non è, essendo nato in Sicilia a Grammichele (CT)
Il quale ha già affermato che combatterà la mafia con gli stessi voti che ha ricevuto dagli affiliati di quest’ultima.
E’ bastato pronunciare la parola “Ponte sullo Stretto” è giù ancora voti, certamente del tutto disinteressati, a bizzeffe.
E Berlusconi ?
Come nel 2001; intervistato al riguardo ecco cosa rispondeva:

E poi, a che vale fare la guerra !
Tanto
è


Cavaliere, cavaliere, ma dove vai se il cavallo non lo hai ?

PIU'

sabato, aprile 19, 2008

Attenzione al virus comunicativo

ATTENTI
Questo pezzo l’ho ricevuto oggi da un amico.
Ve lo propongo tale e quale, salvo l’aggiunta di immagini e qualche modifica del testo, che spero siano, entrambe le cose, ritenute dall’autore come migliorative,
La sorpresa finale è degna di un romanzo giallo mentre la morale che si ricava da questo post di tipo umoristico è di tutto rispetto .
C’è, leggendolo, da ridere; sono certo che riderete anche voi perché il suo contenuto, pur celando una enorme verità, è stato scritto in maniera molto scherzosa,
Ed è proprio questo il pericolo; quello che, ridendo ridendo, non ci accorgiamo che, come in passato, un ometto ci sta fregando, e continuerà cosi per molto tempo ancora, prendendo per i fondelli il popolo italiano, ivi compreso quello della sua LIBERTA’, o meglio di sua PROPRIETA’, che gli consentirà di poter fare ed imporre a tutti noi il suo volere per, salvo errori od omissioni, altri 5 anni
Per quanto, invece, chiediamo noi per risolvere i nostri problemi risponde alla Storace:
ME NE FREGO !
Ma ecco il pezzo.
APPELLO URGENTE ALLA POPOLAZIONE
Attenzione!
E’ necessario mobilitarsi per contribuire a isolare l’atavico e letale
Virus Biscionello
(che offusca la mente e spappola il cervello).
Inizia assumendo questa forma

ma, una volta penetrato nel cervello umano

assume una diversa sembianza, meno accattivante della prima

Già responsabile nel 2001 dell’ epidemia passata alla storia come
Urna Pazza
che si è riusciti in Italia a debellare solamente dopo cinque lunghi anni di lotte.La peculiarità di questo micidiale agente patogeno consiste nel fatto che si propaga non solo tra uomo ed uomo ma anche per via mediatica, in principal modo tramite via satellitare, digitale terrestre ed antenne radio-televisive che lo riversano anche a banda larga nei nostri televisori.
Al virus in parola, una volta identificato, è stato attribuito il nome di
Biscionello
atteso che la sua nascita è stata localizzata presso le sedi Mediaset, in particolare all’interno delle frequenze televisive del
BISCIONE VISCONTEO
Il suo naturale terreno di coltura è la sporcizia derivante dal malaffare.
La causa del nascere di tale virus, altamente pericoloso, è stata individuata in una serie di bobine in cui sono state trovate tracce di denaro sporco, molte toghe sporche di rosso nonché in alcune penne anch’esse sporche.
Non ci si è accorti per tempo per la qual cosa l’epidemia di biscionella si è diffusa velocemente in tutte le case degli italiani dove ha potuto nidificare in particolar modo in quelle occupate da persone che non usano lavarsi spesso e che così non si ritrovano con le
MANI PULITE..

Coloro che contraggono tale virus, hanno come primi sintomi dolori di testa frequenti che, a lungo andare, creano gravi danni cerebrali, irreversibili se non si assume subito un potente antidoto antivirus, che determinano nel soggetto uno smodato interesse per gli aspetti più frivoli della vita, la caduta delle difese immunitarie riguardo al pericolo di farsi abbindolare, una credulità infinita senza riserva alcuna da balle enormi e promesse irrealizzabili.

La ragione di tale nefasta azione ha recentemente trovato una spiegazione scientifica.
Un gruppo di ricercatori dell’Istituto Negri di Milano – che per ovvie ragioni preferisce mantenere l’incognito - ha scoperto che il virus Biscionello è identico al DNA di un uomo, il più ricco e chiacchierato d’Italia a causa di molte sue imprese poco legali.
A conferma della propria tesi, questi benemeriti scienziati hanno dimostrato che, non a caso, il Virus Biscionello altro non è che l’ anagramma di un personaggio che risponde al nome di…..
Silvio Berlusconi!

venerdì, aprile 18, 2008

L'Italia a passo dell'oca o del gambero ?

STAINO
2001
La Domenica del Cavaliere

didascalia
“In una radiosa giornata del Settembre Romano, Sua Eccellenza il Cavaliere Silvio Berlusconi, accompagnato dal Vice Comandante Fini e dal Sottosegretario Sgarbi, ha inaugurato l’Audace monumento in ricordo della
“Soluzione dl conflitto d’Interessi”.
IL PASSO del GAMBERO
Dopo 7 anni siamo ancora sullo stesso problema ancora irrisolto, ovvero dato per risolto solamente per gli stolti con una delle tante “leggi vergogna” cui è da aggiungersi anche quella confezionata su misura dall’allora ministro Frattini; un’altra faccia nuova che rivedremo presto insediarsi a Roma proveniente da Bruxelles.
A quel primitivo “Conflitto di Interessi” si sono aggiunti nel frattempo altri interessi e, meno male per il Cavaliere che da noi non ha più corso legale la nostra vecchia Lira, quella che giorno dopo giorno occorreva rivalutare mediamente al ritmo del 10 % annuo per portarla a pari con il costo della vita, così creando altra svalutazione del suo valore reale.
Il mondo intero va avanti mentre noi andiamo indietro o, nella migliore delle ipotesi, siamo rimasti al palo di partenza d’inizio secolo.
Adesso dobbiamo godercelo per 5 lunghi anni.
IL PASSO dell’OCA
Lui gongola, avvinghiato a Fini, Mussolini e, per Roma, anche a Storace e camerati;
ma oggi più di ieri è condizionato da Bossi e la sua Lega.
Leggo su l’editoriale di oggi de La Repubblica come il Popolo della Libertà, rispetto a Forza Italia delle elezioni del 2006, proprio nel Nord abbia perso nelle recenti elezioni per il Senato
molti voti:
70.000 in Piemonte
254.000 in Veneto
236.000 in Lombardia
a tutto vantaggio della Lega Nord.
Il PD, per contro, ha aumentato i propri voti, rispetto all’Unione di
72.000 in Piemonte
295.000 in Lombardia
ed inoltre è risultato il primo partito in tutti i capoluoghi veneti, in principal modo in città come Vicenza, Verona e Treviso.
In buona sostanza avremo in futuro non più, come dall’inno nazionale, una
“ Italia che schiava di Roma Iddio la creò”
bensì quella “schiava di Bossi” al cui cospetto anche il Cavaliere dovrà inchinarsi perché pare certo che non si muoverà più foglia se Bossi & C. - Borghezio compreso purtroppo - non lo permetteranno.
E di già i primi segnali sono partiti come razzi ad alzo zero su “Roma ladrona”; bersaglio: Palazzo Grazioli.!
Non so se Berlusconi l’abbia già compreso, avvolto com’è nella sua “megalomania”.
Alegher, alegher che il ………