sabato, gennaio 03, 2009

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3/1/2009 - RACCOLTA DI FONDI PER IL SAPERE VIRTUALE IN RETE

"Ci hanno pagato per continuare a leggerci gratis" . Wikipedia chiede ai fan 6 milioni di dollari.
Li ottiene perché “ha insegnato tanto” .

BRUNO VENTAVOLI

Quando hai bisogno, lei è sempre a portata di mouse e ti risolve curiosità d'ogni genere. Ora lei ha bisogno di te, aiutala con un pò di denari. I consultatori di Wikipedia - che sono 275 milioni ogni mese - si trovano più o meno questo appello entrando nell'enciclopedia virtuale più celebre del mondo.
Sei milioni di dollari, ha chiesto «per favore» il fondatore Jimmy Wales. E sei milioni di dollari i wikipediani gli hanno scucito con entusiasmo.
Anzi, persino qualcosina in più, visto che il contatore delle offerte continua a scorrere, e ieri sera il traguardo era stato superato di 200 mila dollari.
Certo, c'è la sindrome della beneficenza, delle maratone televisive per regalare bontà, delle lotterie filantropiche che sempre funzionano.
Ma in questo caso sembra diverso, qui si parla di solo sapere.
E nella Rete, dove si tenta di scaricare a ufo qualsiasi cosa, e in un mondo dove non è facile nemmeno riscuotere il canone Rai, il fatto che migliaia di persone abbiano aperto il portafoglio per «pagare» una cosa che ha fatto del funzionamento gratuito la propria orifiamma, è un piccolo prodigio.
Ma di prodigi si sfama Wikipedia, la più grande enciclopedia del pianeta.
È stata creata nel 2001 con l'obiettivo di diffondere il più facilmente possibile il sapere. La quintessenza del web.
Le voci vengono compilate gratuitamente, in 250 lingue, dagli undici milioni di utenti: 150 mila volontari, professori, sapienti, semplici maniaci di nozioni.
Ogni giorno questa borghesiana Biblioteca di Babele cresce, s'aggiorna, si corregge.
Perché anche gli errori, come le scritte immorali, diffamatorie, o sconce, vengono automaticamente cancellate dalla comunità dei wikipediani.
Scherzi e test sono stati fatti, per vedere se il meccanismo di autoregolamentazione era efficiente. E la rete di controllo ha funzionato.
Niente sponsor Wikipedia è tra i primi dieci siti più visitati al mondo.
Ma per restare fedele alla propria vocazione non ha sponsor, né pubblicità.
Qualche mese fa ha cominciato a chiedere dollari senza giri di parole, spiegando che ha bisogno di aggiornarsi, di studiare software sempre più raffinati, e di pagare i poco più di venti impiegati che ci lavorano.
Sembrava un'impresa ardua raggranellare i sei milioni, soprattutto in un periodo di vacche magre e crisi grandi, come questo. Invece l'obiettivo è stato centrato: 890 mila sono arrivati dalla Stanton Foundation, che prende il nome dal creatore della Cbs, qualche altro centinaio di migliaia di dollari da benefattori istituzionali.
Ma la maggioranza degli oboli è giunta dai normali navigatori, che depositano 10, 50, 100 dollari e anche più.
Alcuni lasciano il nome, moltissimi sono anonimi.
Disposti in uno sterminato elenco in ordine cronologico, visibile sul sito, che si aggiorna minuto per minuto. Parecchi depositano un commento, nella propria lingua.
«Questi dollari sono niente in confronto a tutto quello che ho scoperto», è più o meno il succo di quell'ottimista esperanto gnoseologico.
Quando sbocciano successi e bontà circolano ovviamente, anche, maldicenze.
E così la campagna di donazioni è stata accompagnata da critiche, sospetti, veleni.
Il web, in fondo, è luogo aperto di dibattiti (finché dura). Saranno ben spesi questi soldi?
Si domandano i navigatori. C'è chi dice che gli amministratori di Wikipedia hanno scialacquato fondi, facendo le pulci a note spese, sindacando persino su taxi e panini.
Un dipendente andato via racconta in un blog che molti dollari sono stati sprecati e che l'amministratore ha uno stipendio troppo generoso, per essere una che lavora in un luogo non profit.
C'è chi sostiene che le voci vengano manipolate, che la verità latiti, soprattutto nelle biografie dei politici, e non mancano professori, scienziati, menti autorevoli che criticano la faciloneria incontrollabile della Rete.
Verissimo. Ma a rovistare nelle carriere accademiche, persino dietro le quinte del Nobel, si scopre facilmente che l'autorevolezza della scienza talvolta vacilla.
Fuori dubbio, nonostante le inevitabili manchevolezze, resta invece l'utilità di Wikipedia.
Lo sa chiunque si sia trovato nella condizione di dover scoprire in fretta quanti abitanti ha la Nuova Guinea, di dire al figlio quanti anni ha l'Uomo Ragno, di aiutare il capo a scoprire quanti gol ha segnato Puskás.
Basta accendere il computer per trarsi d'impaccio. A scuola, in famiglia, in ufficio.
Forse è per questo che tanti hanno sentito il dovere di sdebitarsi. Senza sindacare, né pitoccare granché.

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