venerdì, febbraio 27, 2009

Ancora sul caso Eluana

Procura di Trieste non convalida sequestro foto Eluana

Disposta la restituzione delle immagini al fotogiornalista

  Notizia Apcom

Il sostituto Procuratore della Repubblica di Trieste, Federico Frezza, non ha convalidato il sequestro delle foto scattate a Eluana Englaro durante il suo ricovero alla casa di riposo 'La Quiete'. Il magistrato ha anche provveduto a disporre la restituzione del materiale fotografico a F. B.,il fotogiornalista le cui immagini erano state acquisite dai Carabinieri di Udine.

Le foto di Eluana, circa una settantina, erano state richieste dagli uomini dell'Arma a seguito di un provvedimento di sequestro probatorio su iniziativa della polizia giudiziaria proprio in relazione alle indagini dei Carabinieri sulla presunta violazione del protocollo medico sull'interruzione dell'idratazione e alimentazione forzata. Secondo la Procura di Trieste il reato contestato dai carabinieri, la violazione dell'articolo 650 del codice penale, non sussisterebbe.

Con questa decisione il pm conferma quanto già sottolineato dal legale della famiglia Englaro, avvocato Giuseppe Campeis e dallo stesso Beppino Englaro, ovvero la possibilità per il padre di Eluana, in qualità di tutore, di poter decidere per la tutela della privacy della figlia e la possibilità di derogare al divieto previsti nel protocollo.

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Che sia la parola FINE su questo caso che ha scosso tutta l’Italia, sia nel bene che nel male.

Ha vinto la dottrina della libera determinazione di ogni individuo sulla propria persona così come, del resto, da un punto di vista cattolico, prefigurato nel punto 7 della dichiarazione

DIGNITATIS HUMANAE

del Concilio Vaticano ii^

“Nella società va rispettata la consuetudine di una completa libertà, secondo la quale all’uomo va riconosciuta la libertà più ampia possibile, e non deve essere limitata se non quando e in quanto necessaria”.

Da  tale postulato, che attiene al rapporto degli uomini con Dio, che è il bene più prezioso che ci sia – osserva il teologo prof. Vito Mancuso – ne deriva che una “sana” teologia non può non estendere tale libertà anche alla deliberazione degli uomini sulla propria vita naturale mediante il principio di autodeterminazione.

Mancuso, alla fine del suo articolo pubblicato il 25 febbraio scorso su la Repubblica, invita i cristiani a prepararsi per un Concilio Vaticano III.

Ma su quest’articolo pare necessario ritornarci anche per comprendere il pensiero ondivago della Chiesa attraverso secoli di storia.

 

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