mercoledì, marzo 25, 2009

Essere o non essere; ma essere cosa ?

IL CONSENSO INFORMATO

e
PERCHE’ NO ANCHE
IL DISSENSO INFORMATO ?

Il primo è da tempo un istituto giuridico, il secondo no, almeno sino ad oggi, sebbene rappresentino, a mio parere, le due facce di una stessa medaglia.
Da ciò ne deriverebbero alcune importanti conseguenze atteso che stanno alla loro base gli stessi principi afferenti a diritti inviolabili di una persona, così come statuiti dagli artt. 13 e 32 della Costituzione.
Vado in sintesi senza dilungarmi nell’indicazione della evoluzione dell’orientamento giurisprudenziale, comunque importante nei momenti in cui manca ancora una precisa ed oggettiva norma legislativa.
Un accenno sul “Consenso Informato” è necessario anche se, come abbiamo anticipato, riguarderebbe altra tematica, per meglio comprendere in seguito la stretta connessione tra i due momenti che possono sopravvenire nel corso di una vita.
Consenso informato
Cosa sia e rappresenti appare chiaro nella stessa sua dizione; è il connubio di due momenti essenziali del rapporto tra paziente e medico operante attraverso una cura, un accertamento diagnostico, una terapia od un intervento chirurgico cruento.
Da un lato c’è il medico che ha il dovere di informare il paziente – art. 32 del Codice deontologico dei medici – sui rischi e sul prevedibile risultato del trattamento cui va ad essere sottoposto e dall’altro il paziente che può dare o non dare il consenso a che ciò venga attuato.
Se c’è il consenso, per lo più redatto su un modulo prestampato e sottoscritto dall’interessato al trattamento medico, il medico procede altrimenti, in caso negativo, il paziente non potrà essere sottoposto ad alcunché.
Salvo casi ben determinati previsti dalla legge, cioè per i c.d. TSO,
“Trattamenti sanitari obbligatori”.
Uno fra tutti quello del ricovero coatto di chi dà, in maniera pericolosa per sé e per altri, “fuori di testa”; occorre per il ricovero la firma del Sindaco o di un Assessore a ciò delegato e la controfirma di un medico della ASL.
Il ricovero è momentaneo in maniera da poter apprestare le cure del caso, salvo che il paziente non firmi il consenso a rimanere per il seguito delle cure in ospedale.
Il consenso informato ha un’origine etica per divenire poi da principio etico in una norma giuridica, così demolendo il vecchio principio un po’ paternalistico del privilegio terapeutico.
Ci si chiede, quindi, il perché questa regola non possa valere allorchè un malato terminale manifesti la sua volontà di non voler essere sottoposto ad accanimento terapeutico di qualsivoglia tipo, ivi compresa la nutrizione artificiale.
Welby era ancora in condizione di esprimere il suo dissenso, Eluana Englaro no ma questo suo dissenso l’ha testimoniato il padre ed il lungo iter processuale l’ha riconosciuto.
Scandalo ? No reazioni inconsulte perché la magistratura nei suoi vari gradi non ha fatto altro che decidere sulla base della testimonianza del padre, suffragata anche da prove indirette; in buona sostanza ha ritenuto di conformare il proprio giudizio mutuando la normativa dell’Assenso relativamente ai minori d’età, cioè all’Assenso o meno dei genitori.
Come vedete il problema sia in senso positivo che negativo in questo istituto dell’Assenso assistito è uno solo.
Infatti è l’individuo, nella piena libertà decisionale garantitagli dalla Costituzione, a decidere senza che possano in questo suo processo intervenire altri, opponendosi.

IN REALTA’ ALLA DOVUTA INFORMAZIONE DA PARTE DEL MEDICO E’ POSSIBILE RISPONDERE SIA CON UN SI CHE CON UN NO.
FIRMANDO O NON FIRMANDO IL DOCUMENTO PREDISPOSTO.



Il testamento biologico serve per i casi in cui il paziente non può più esprimersi in un senso o nell’altro.
Anticipa in piena lucidità la sua volontà ; è un mettere le mani avanti positivamente o negativamente.
Il girare attorno a problemi come questi è, lasciatemelo dire, un artifizio disumano a tutto danno della persona titolare di un diritto che costituisce uno dei principi fondamentali vigenti in ogni Paese civile: oggi l’Italia, attraverso molti dei suo rappresentanti, più isterici che colti, sta dimostrando di non esserlo più.
Tra un po’ ci racconteranno anche che la concezione copernicana del mondo è sbagliata perché al centro sta Roma, al di qua ed al di là del Tevere, ed è il sole le gira attorno.
Per la verità quello che a noi girano è tutt’altra cosa.

1 commento:

Anonimo ha detto...

bel blog!