giovedì, marzo 26, 2009

Ministro per caso ?



UN MINISTRO PER CASO ?


L’AMACA
di
MICHELE SERRA

Il ministro Brunetta non lo sa e nemmeno lo sospetta, ma il politicamente scorretto, che lui utilizza ormai serialmente, è un linguaggio molto più conformista e stucchevole del suo contrario, il politicamente corretto.
Per almeno due ragioni:
perché è un linguaggio di governo, molto usato dai politici di governo e dai giornali di governo, e dunque è un linguaggio di potere.
E poi perché è un linguaggio vecchio, risaputissimo, masticato nei decenni e nei secoli
(con gli ovvi aggiornamenti)
dal popolo che, spiegabilmente, non ha tempo per sottilizzare, e dunque trova più comodo e più espressiva la scorciatoia dell’epiteto, del termine gergale,dell’insulto colorito.
Le classi dirigenti , che per definizione hanno (avrebbero) compiti di mediazione da un lato, di innalzamento del livello culturale ed etico dall’altro, si sono sempre sforzate di produrre linguaggio.
Con esiti più o meno felici.
Ora, invece, una parte consistente del personale di potere (politico e mediatico) trova comodo e perfino spiritoso sparare le stesse cazzate (fannulloni, guerriglieri) che, dette al bar, nessuno può biasimare, perché il contesto assolve il testo; ma dette in Parlamento, o in un titolo a nove colonne, producono il penoso effetto di una classe dirigente sciatta e vanitosa, che non si sforza, non studia e si bea di quell’effetto “pane al pane vino al vino” che vale l’applauso della taverna, non certo la qualifica di novità.


Hai visto che penna il Serra ? Non scherza mica !
Anche lui “pane al pane e vino al vino”, senza mezzi termini, secondo lo stile usato da chi vorrebbe dire cose ancor più pesanti ma che non le può dire per decenza.
Noi che siamo il tanto bistrattato popolino, ex coglioni, ex lavoratori, ex cittadini rinchiusi sotto una cappa pestilenziale la cui aria fa male respirare, qual cosina in più la possiamo dire al riguardo.
Che ne pensi ?
Chissà perché il prof. Brunetta non mi è mai piaciuto, anche prima di diventare ministro; figuriamoci adesso !
L’unica brunetta che conoscevo sin dal liceo-ginnasio era una mia compagna di classe che, rispetto al Brunetta uomo, di classe e stile del linguaggio ne aveva da vendere; e poi era proprio una avvenente ragazza; il che, poi, non guastava di certo.
Ma non è per questo che l’ho di traverso.
Ho notato che sin da bambini chi vuole ottenere qualcosa o piange o strepita come un ossesso sino a quando non viene accontentato.
Con l’andar del tempo si mutano gli atteggiamenti e per farsi notare si ricorre ad altri artifizi che debbono necessariamente essere lontani mille miglia da un comportamento che può definirsi come civile perché, altrimenti, si resterebbe nell’anonimato.
Oggi più di ieri.
Se uno patisce nei rapporti con gli altri un proprio complesso di inferiorità, sia essa fisica, culturale od economica, per farsi “notare” non può far altro che far esplodere questa sua limitazione soggettiva con atteggiamenti strani, con parole fuori da ogni regola del vivere civile, presumendo che con tali comportamenti attiri da un lato l’attenzione su di sé e dall’altro convinca i destinatari che le sue parole espresse in maniera cogente abbiano ad essere recepite senza eccezione alcuna.
Altezzosità e boria a parte, caratteristica propria di chi crede d’avere sempre ragione e che non ammette, di conseguenza, alcun contraddittorio.
Diktat, punto e alla prossima sortita.
Siamo oramai oltre i limiti della decenza avuto riguardo anche ad altre sue sparate e, ancor maggiormente, di alcune sue rettifiche riguardo all’Onda i cui appartenenti non sono stati eletti negli ordini studenteschi e che quindi non rappresentano nessuno.
Fa giustamente osservare Camilleri che lui da chi è stato eletto ?
Non dagli elettori ma dal “piccolo Cesare”.
Lui, che peraltro è molto basso di statura, rischia di annegare in un bicchiere d’acqua, come in questa occasione.
Buttategli un salvagente prima che finisca del tutto sott’acqua !

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