sabato, marzo 07, 2009

Mister Frottola

ORAMAI HA SUPERATO OGNI LIMITE DI

 DECENZA E DI SOPPORTAZIONE

Il grande illusionista continua a mentire e tenta ancora di scaricare ad altri le colpe tutte sue.

A meno che non creda di vivere sulla luna o che si trovi in uno stato di autoipnosi !

 Berlusconi attacca Pd e media: la crisi c'e' ma la ingigantiscono

Dal premier di nuovo no all'assegno: "E' licenza a licenziare".

 

 Ride soddisfatto sulla totale disfatta della sua governance proprio in merito alla crisi economica.

Afferma che lui è stato il primo ad accorgersene e prontamente ha disposto le necessarie misure anticrisi, regalando 3 miliardi ad Alitalia ed 1 miliardo, come da promessa in campagna elettorale, ai ricchi con l’abolizione dell’ICI sulla prima casa perché agi altri con redditi inferiori l’aveva eliminata il governo Prodi.

Perché non dice quanto ha risparmiato lui per primo ?

Ma lui, a suo dire, è unico in tutto, anche nel raccontar balle.

Come potremo vedere dalle tabelle della CGIA di Mestre.

7 mar. (Apcom) –

L'unica ricetta per superare la crisi economica è l'ottimismo, mentre danneggiano l'interesse nazionale l'opposizione che critica le misure del governo, i media che dipingono la crisi "più drammatica" di quello che è, e la Rai, "unica tv di Stato che attacca il governo in carica".

Silvio Berlusconi insiste sulla sua linea, e replica duramente a tutte le critiche.

Lo fa nel giorno in cui il Consiglio dei ministri ha approvato un "fondo di 4 miliardi di euro per gli ammortizzatori sociali, che si aggiungono al miliardo di euro che avevamo stanziato con la Finanziaria e ai 4 miliardi di euro finanziati in accordo con le Regioni".

MA I SOLDI DOVE SONO ?

e

 COL DEBITO PUBBLICO PIU’ ALTO IN EUROPA DOVE VUOLE ARRIVARE ?

Insomma, un intervento da 9 miliardi di euro che fa dire al premier che quelle stanziate dal governo "sono somme assolutamente rilevanti, adeguate alla nostra situazione di bilancio: nessuno ha fatto più di noi in Europa".

Non solo: "Riteniamo che potremmo fare ancora di più, ma tutto dipende dalla profondità della crisi".

La prima risposta è per il Partito Democratico e per l'offensiva sui temi economici lanciata dal neo segretario Dario Franceschini, con la proposta dell'assegno per chi perde il lavoro: "Sarebbe licenza di licenziare", la liquida il premier secondo il quale, adottando la proposta Democratica, "alcuni lavoratori "godrebbero dell'indennità e continuerebbero a lavorare in nero".

E, rivendica Berlusconi, "se c'è un governo che ha visto chiaro la situazione e ha saputo individuare da subito le soluzioni più significative, quello è stato il governo italiano".

Poi sul banco degli imputati finiscono i media, perchè la crisi economica "esiste, non chiudiamo certo gli occhi - ammette Berlusconi - ma è vissuta sui media in modo più drammatico" della sua reale portata.

 Anche il crollo della Borsa, per il premier è dovuto ad "una manciata di azioni" che sono passate di mano ai valori bassi: "Chi non ha esigenza di fare cassa immediatamente le tiene nel cassetto e aspetta che passi questa crisi".

Dunque il modo con cui i mezzi di informazione raccontano la crisi è "in distonia completa con il messaggio che ci sforziamo di dare ai nostri concittadini", un messaggio concordato con tutti gli altri capi di Stato e di governo all'ultimo Consiglio Europeo.

Ma "se si continua a dare l'impressione che la situazione sia tragica, questo spaventa le persone e per la paura ci sono persone che cambiano il loro stile di vita, 

ed è questo il pericolo più grande".

Da qui l'appello agli "operatori dei media", per chiedere "un minimo di benevolenza verso gli interessi di tutti", perchè "è dannoso, e vorrei dire una parola più dura ma non la dico, per gli interessi di tutti noi che ci siano dei media che raccontano di una crisi che è pesante ma che non è tragica o definitiva".

E nel novero dei media che danno questo messaggio a suo giudizio negativo, Berlusconi 'dedica' un passaggio alla Rai in particolare: "E' l'unica tv di Stato che attacca il governo in carica".

Insomma, il premier non cambia la strategia dell'ottimismo: "Insisto in questa direzione,

 e lo faccio in sintonia con tutti i miei colleghi di governo europei".

Rispetto ai quali il premier è convinto di aver fatto molto di più, e a sostegno "dell'economia reale, non delle banche".

 Nel biennio ci saranno a disposizione 55,8 miliardi.

CARTA CANTA

direbbe

MARCO TRAVAGLIO

e valga il vero.

Questa indagine si riferisce ai soli  primi 9 mesi del 2008.

Il Governo Berlusconi nel frattempo è in altre faccende affaccendato ed ancor oggi parla al futuro.

Faremo, daremo,vedremo.

Ha ragione Epifani quando afferma che questo nostro Governo quando si tratta di tagliare è sollecito mentre frena oltre il lecito quando deve dare.

Incominci a dare alle aziende quello che loro tocca in tema di rimborsi fiscali; non possono perché come hanno detto ministri, viceministri, sottosegretari e via discorrendo non abbiamo più soldi.

MAXCRISI: HANNO CHIUSO QUASI 337 MILA AZIENDE.

COLPITO SOPRATTUTTO IL COMMERCIO.

MOLTO GRAVE LA SITUAZIONE AL SUD.

Nei primi 9 mesi del 2008 hanno chiuso 336.846 imprese in Italia.

Il saldo (dato dalla differenza tra le nuove iscritte e quelle cessate) è pari a – 13.184 aziende.

Nello stesso periodo dell’anno scorso il saldo era pari a + 10.007. Nel 2006, addirittura, era + 46.875.

Nel commercio si stima una perdita, relativa al 2008,  di circa 100.000 addetti.

 

La crisi si sta abbattendo sul mondo delle imprese ed in particolare in quelle del Sud. Il settore più colpito è il piccolo commercio.”

 A denunciarlo è Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA di Mestre che ha analizzato l’andamento delle iscrizioni e delle cessazioni registrate presso le Camere di Commercio italiane nel periodo gennaio-settembre 2008. E il risultato, come dicevamo, è preoccupante. “Nei primi 9 mesi di quest’anno hanno chiuso 336.846 aziende. Il saldo, dato dalla differenza tra iscritte e cessate, è stato pari a –13.184.

Nei primi 9 mesi del 2007, quest’ultimo indicatore, era abbondantemente positivo e pari a + 10.007. Nel 2006 il saldo era, addirittura, pari a + 46.875. Un peggioramento della situazione che è il frutto della preoccupante crisi economica che sta colpendo il Paese”.

 Ed a pagare il prezzo più alto, a livello territoriale, sono le regioni del Sud. Sul totale delle imprese presenti in Sicilia, in Puglia e in Calabria il saldo negativo è stato rispettivamente di 4.229, di 4.158 e di 1.174.

 Nel 2007 in queste regioni il saldo era stato abbondantemente positivo (Sicilia + 1.754, Puglia + 1.217, Calabria + 1.057). Per quanto riguarda i settori tiene  l’artigianato (saldo pari a + 2.162 aziende), ma peggiora drammaticamente quando analizziamo il commercio.

 A fronte di poco più 95.000 chiusure segnalate nei primi 9 mesi del 2008 (erano 94.500 circa nel 2007) un vigoroso calo si è registrato nelle nuove iscrizioni. Se nel 2006 e nel 2007 le attività commerciali che avevano aperto erano circa 69.500 quest’anno sono scese a poco più di 64.300. Pertanto il saldo è sceso a –30.672 contro il –24.972 del 2007 e il 13.781 del 2006. Da registrare che in tutte le regioni d’Italia nei primi nove mesi di quest’anno il saldo delle imprese commerciali risulta essere negativo.

“E a soffrire – prosegue Bortolussi – sono soprattutto i negozi di vicinato schiacciati dalla concorrenza dei grandi centri commerciali e dalla poca propensione ai consumi delle famiglie italiane.

 Stimiamo – conclude Bortolussi - in circa 100.000 i posti di lavoro che quest’anno si perderanno nel settore commerciale a livello nazionale.”

 Dinamica del TOTALE DELLE IMPRESE nei primi nove mesi del 2008 e 2007,

 

2008

2007

 

Iscritte

(a)

Cessate

(b)

Saldo

(a-b)

Iscritte

(a)

Cessate

(b)

Saldo

(a-b)

Abruzzo

7.785

7.657

128

8.219

8.268

-49

Basilicata

2.468

2.624

-156

2.530

2.588

-58

Calabria

9.888

11.062

-1.174

9.822

8.765

1.057

Campania

28.492

28.695

-203

30.258

31.004

-746

Emilia R.

26.015

27.212

-1.197

28.862

26.625

2.237

Friuli V.G.

5.396

8.084

-2.688

5.618

6.953

-1.335

Lazio

33.254

27.597

5.657

34.557

26.090

8.467

Liguria

8.994

9.038

-44

9.515

9.297

218

Lombardia

53.539

56.483

-2.944

56.390

61.935

-5.545

Marche

9.195

9.253

-58

9.984

9.182

802

Molise

1.628

1.694

-66

1.643

2.072

-429

Piemonte

26.517

25.134

1.383

27.906

26.503

1.403

Puglia

20.624

24.782

-4.158

21.042

19.825

1.217

Sardegna

8.346

8.797

-451

9.031

9.230

-199

Sicilia

20.956

25.185

-4.229

22.847

21.093

1.754

Toscana

24.319

25.178

-859

25.366

23.751

1.615

Trentino A.A.

4.813

4.830

-17

5.241

5.131

110

Umbria

4.687

4.407

280

4.926

4.877

49

Valle d'Aosta

728

930

-202

808

736

72

Veneto

26.018

28.204

-2.186

27.905

28.538

-633

ITALIA

323.662

336.846

-13.184

342.470

332.463

10.007


Elaborazione Ufficio Studi CGIA di Mestre su dati Infocamere-movimprese

Dinamica delle imprese del COMMERCIO 

nei primi nove mesi del 2008 e 2007

 

2008

2007

 

Iscritte

(a)

Cessate

(b)

Saldo

(a-b)

Iscritte

(a)

Cessate

(b)

Saldo

(a-b)

Abruzzo

1.601

2.214

-613

1.687

2.316

-629

Basilicata

534

772

-238

621

704

-83

Calabria

2.316

3.693

-1.377

2.508

3.025

-517

Campania

8.169

10.439

-2.270

9.810

12.528

-2.718

Emilia R.

4.583

6.621

-2.038

4.795

6.364

-1.569

Friuli V.G.

975

2.208

-1.233

1.075

1.872

-797

Lazio

6.116

8.416

-2.300

6.630

7.941

-1.311

Liguria

1.735

2.712

-977

1.767

2.648

-881

Lombardia

8.509

13.330

-4.821

8.755

15.335

-6.580

Marche

1.633

2.322

-689

1.751

2.345

-594

Molise

324

461

-137

344

475

-131

Piemonte

5.355

7.196

-1.841

6.049

7.573

-1.524

Puglia

5.177

8.066

-2.889

5.203

6.436

-1.233

Sardegna

1.748

2.366

-618

1.833

2.423

-590

Sicilia

4.723

8.360

-3.637

5.192

6.837

-1.645

Toscana

4.568

6.755

-2.187

4.834

6.602

-1.768

Trentino A.A.

713

995

-282

760

1.028

-268

Umbria

843

1.168

-325

931

1.289

-358

Valle d'Aosta

113

200

-87

110

121

-11

Veneto

4.630

6.743

-2.113

4.865

6.630

-1.765

ITALIA

64.365

95.037

-30.672

69.520

94.492

-24.972

Elaborazione Ufficio Studi CGIA di Mestre su dati

 Infocamere-movimprese

Dinamica delle imprese ARTIGIANE nei primi nove mesi 

del 2008 e 2007

 

2008

2007

 

Iscritte

(a)

Cessate

(b)

Saldo

(a-b)

Iscritte

(a)

Cessate

(b)

Saldo

(a-b)

Abruzzo

2.435

2.439

-4

2.665

2.287

378

Basilicata

544

632

-88

593

690

-97

Calabria

2.555

2.760

-205

2.230

2.280

-50

Campania

3.893

4.864

-971

4.543

4.760

-217

Emilia R.

10.043

10.546

-503

11.391

11.110

281

Friuli V.G.

1.985

2.119

-134

2.061

2.341

-280

Lazio

7.169

5.630

1.539

7.154

6.082

1.072

Liguria

3.258

2.899

359

3.552

3.064

488

Lombardia

19.326

17.551

1.775

23.157

19.454

3.703

Marche

3.061

3.001

60

3.360

3.155

205

Molise

461

413

48

474

504

-30

Piemonte

10.195

9.584

611

11.097

10.077

1.020

Puglia

5.199

4.960

239

4.504

4.111

393

Sardegna

2.605

2.620

-15

3.119

2.562

557

Sicilia

4.463

4.513

-50

4.701

4.325

376

Toscana

9.467

8.907

560

9.619

8.835

784

Trentino A.A.

1.473

1.428

45

1.483

1.748

-265

Umbria

1.390

1.579

-189

1.679

1.625

54

Valle d'Aosta

309

283

26

367

263

104

Veneto

8.966

9.907

-941

10.166

10.132

34

ITALIA

98.797

96.635

2.162

107.915

99.405

8.510

Elaborazione Ufficio Studi CGIA di Mestre su dati Infocamere-movimprese

La previsione di Tremonti

La situazione dell'economia, infatti, è quanto mai grave. 

Dopo tante dichiarazioni puntate sull'ottimismo a oltranza e sulla necessità che i consumatori spendano per riportare su l'economia nazionale, stamattina 

anche il ministro Giulio Tremonti ha dovuto prendere atto di quanto 

gli ha detto ieri Bankitalia e l'altro ieri l'Ocse.

"Il 2009 - ha dichiarato Tremonti - sarà un anno ancora più difficile del 2008. 

Il che è tutto dire".

Il ministro dell'Economia lo ha detto incontrando al ministero 

i rappresentanti delle imprese e delle banche.

Eurostat: nel 4° trimestre del 2008 il Pil cala dell'1,8% in Italia

Il pessimismo del ministro Tremonti ancora una volta trova 

conferma nelle rilevazioni economiche degli istituti economici. 

Oggi Eurostat, l'ufficio statistico dell'Unione Europea, ha infatti diffuso

 le sue rilevazioni sul pil nell'eurozona nel quarto trimestre del 2008, 

che è calato dell'1,5% rispetto ai tre mesi precedenti.

Stesso dato anche per l'Ue a 27 stati membri, mentre per l'Italia 

la contrazione è dell'1,8%.

Su base annua, invece, rispetto al quarto trimestre 2007,

 il pil dell'eurozona e dell'Ue-27 vede una diminuzione dell'1,3%. Contrazione che in Italia è invece ben più consistente: -2,6%.

Per capirci meglio

un nostro punto del nostro PIL vale circa 16miliardi di euro.

Franceschini: 

Berlusconi in bunker dorato non vede la crisi

"Evidentemente Berlusconi, chiuso nel suo bunker dorato, 

non vede piu' quello che succede nel paese, tra la gente normale.

Come si fa a dire che la crisi non e' drammatica?

 Lo sa il presidente del Consiglio che la cassa integrazione in febbraio 

e' cresciuta del 554 per cento sull'anno scorso? 

Lo sa che ogni settimana migliaia di persone perdono il lavoro,

 centinaia di negozi chiudono? Lo sa che sono sempre di piu' le famiglie 

che non hanno i soldi per pagare le bollette, per fare la spesa?".

 A chiederlo e' il segretario del Pd, Dario Franceschini, che cosi' replica

 alle parole del premier.

"Pero' l'Italia puo' farcela: per questo noi abbiamo presentato 

proposte  concrete sulla disoccupazione, sulla sicurezza, 

per aiutare le persone in difficolta'. Berlusconi, invece

 - conclude il leader Pd - continua soltanto a rispondere di no".

 Le stime di Bruxelles sui conti pubblici 2009

 mostrano un nuovo sforamento dei parametri di Maastricht.

Colpiti tutti i paesi e l’Italia non fa eccezione.

Questo primo trimestre del 2009 sarà il periodo più difficile.

Nel 2008 e nel 2009 saranno solo due i Paesi a trovarsi

 in recessione in entrambi gli anni, Italia e Irlanda; 

mentre Spagna e Portogallo saranno in recessione 

per due anni nel 2009 e nel 2010.

Secondo le stime, nel 2009 il deficit pubblico italiano 

dovrebbe salire di nuovo oltre i parametri

 cioè dal 2,8% precedentemente stimato al 3,8% 

mentre nel 2010, a politiche immutate, dovrebbe 

scendere al 3,7%, mentre a fine 2007, secondo gli stessi dati,

 si era fermato all'1,6%.

 Cresce anche il debito dal 105,7% del prodotto interno lordo del 2008,

 che è destinato a salire al 109,3% nel 2009 e al 110,3% nel 2010.

E non va meglio per quanto riguarda la disoccupazione

 secondo le cui stime nel 2009 il dato sarà del 9,3% 

con 3,5 milioni di posti di lavoro in meno. In Italia il tasso di disoccupazione sarà dell'8,2%,

 contro il 6,7% del 2008.

Non è fuori l’Italia dalla grave situazione occupazionale dell’Europa: 

si calcola, infatti, che il tasso di disoccupazione sarà dell'8,2%, 

contro il 6,7% del 2008 e, ancora, nel 2009 salirà ulteriormente all'8,7%, 

mentre per Eurolandia sarà al 10,2% e nell'Ue al 9,5%.

 L'inflazione italiana è prevista al 3,5% nel 2008, all'1,2% nel 2009 

e al 2,2% nel 2010.

Lui se la ride e noi piangiamo lacrime di sangue.

E la RAI TV non è tutta in mano ai tuoi scagnozzi dal

Consiglio di Amministrazione 

ai vari superburocrati da te insediati ?

Va bene non c’è più il tuo Saccà ma il resto resta saldo

 sulle loro  poltrone pur essendo del tutto impropri 

rispetto al ruolo che hai voluto affidargli; però, al tuo cospetto, 

sono proni e pronti al signorsì.

Quo usque tandem abutere, 

mister frottola, patientia nostra ?

 

 

 

 

 

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