domenica, marzo 08, 2009

Un malaffare diffuso col ribaltaro presente - 8

MA

IDE

8

Penultimo atto di una disdicevole vicenda;

la parola passa alla magistratura giudicante ma la prima e 

pesante condanna deve pronunciarla il popolo italiano

 in prima persona in occasione delle prossime elezioni politiche.

Sarà in questo frangente che verrà emanato il primo importante 

verdetto cui non potranno sfuggire il Mastella ed i suoi e non vi 

saranno cavilli processuali che tengano in questo tipo di giudizio popolare.

 

Seguono gli ultimi capi d’imputazione

 

MASTELLA Clemente- LUCARIELLO Vincenzo-

PRINCIPE Umberto- CAMILLERI Carlo-

URBANO (Prefetto di Benevento)
26) del delitto previsto e punito dall'art 110, 479 comma primo C.P.

(Concorso in falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici)

N O T A

Per meglio intendere:

la falsità in un atto pubblico, molto sinteticamente, può essere:

a)  materiale, quando viene contraffatto un dato ivi contenuto ovvero alterato in tutto od in parte un atto vero;

b) ideologica, allorché viene attestato un fatto mai avvenuto.

Se si considera che per ogni singolo fatto appartenente  a questa tipologia di reati, tralasciando il resto, la pena edittale prevista va, in generale, da uno a tre anni di reclusione con punta massima  di dieci anni (art. 476 C.P. – qualora “la falsità concerne un atto o parte di un atto, che faccia fede sino a querela di falso), ben si comprende come questo insieme di “falsi” vada a rappresentare un quadro socialmente allarmante per l’intera comunità non solo locale, atteso che, nella specie, hanno agito dei pubblici ufficiali che, normalmente, dovrebbero rappresentarsi agli occhi di tutti come i tutori della pubblica fede e moralità.

Ed invece !!!!

 

perché, in concorso tra di loro, agendo il Mastella in qualità di Segretario Nazionale del partito politico UDEUR e di istigatore, il Principe in qualità di determinatore, il Lucariello ed il Camilleri in qualità di istigatori, l'Urbano in qualità di Prefetto di Benevento - e quindi di pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni - redigendo il parere prot.13610/EE.LL., indirizzato al Presidente della Comunità Montana del Taburno, con cui modificava il precedente ripetuto orientamento prefettizio circa la natura ordinaria della seduta di Consiglio della predetta Comunità Montana, falsamente attestava la natura straordinaria di tale seduta motivandola con la necessità di dover adeguare il suo parere “a quanto stabilito in sede giurisdizionale”, essendo in realtà tale diverso orientamento determinato unicamente dalla richiesta di pronunciarsi in tal senso cosi come formulatagli dal Principe e dagli altri concorrenti. In Benevento, il 4 giugno 2007

SALVATORE Paolo - LUCARIELLO Vincenzo - RUSSO Vincenzo
27) del delitto previsto e punito dagli artt. 110, 319 ter C.P.

(Concorso in corruzione in atti giudiziari )

perché in concorso tra di loro, agendo il Salvatore in qualità di Presidente della IV sezione del Consiglio di Stato, e quindi di pubblico ufficiale nell'esercizio delle funzioni, il Lucariello ed il Russo di istigatori, per favorire il Russo nell’ambito del procedimento di impugnazione proposta da Colangelo Giovanni avverso la sentenza del TAR Lazio che rigettava il ricorso presentato dallo stesso nei confronti del CSM e del Russo Vincenzo in ordine al Concorso per il conferimento dell'ufficio di Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Foggia, riceveva diverse regalie in natura consegnategli materialmente dal Lucariello per conto del Russo, con ciò compiendo atti contrari ai suoi doveri di ufficio, assicurando il suo positivo interessamento tranquillizzante.
In Grottaferrata il 3 aprile 2007

28) del delitto previsto e punito dagli artt. 110, 326 comma. III C.P.

(Concorso in rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio)

perché, in concorso tra di loro, agendo il Salvatore in qualità di Presidente della IV sezione del Consiglio di Stato, e quindi di pubblico ufficiale nell'esercizio delle funzioni, il Lucariello ed il Russo di istigatori per procurare a sè e ad altri un vantaggio patrimoniale, consistiti per il Salvatore in diverse regalie in natura, e per il Lucariello nella promessa del Russo di intercedere, in qualità di Procuratore della Repubblica di Foggia, presso il Rettore della locale Università, per il superamento del concorso di specializzazione in ginecologia a favore della nipote del Lucariello, tale Raimondo Mariangela, si avvaleva illecitamente di notizie di ufficio violando il dovere del segreto inerente lo sua funzione, rivelando il contenuto della Camera di Consiglio relativa alla decisione nr. 3299/07 concernente l'impugnazione proposta da Colangelo Giovanni avverso la sentenza del Tar Lazio che rigettava il ricorso presentato dallo stesso nei confronti del CSM e del Russo Vincenzo in ordine al Concorso per il conferimento dell’ufficio di Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Foggia facendo conoscere al Lucariello l'esito del giudizio prima del deposito della citata decisione.

In Aversa in data successiva e prossima al 17.4.2007 ex art. 9 c.p.p.

CAMILLERI Carlo - MASTELLA Clemente –

 ERRICO Ferdinando
29) del delitto previsto e punito dagli artt. 110~ 317 C.P.

(Concorso in concussione)

perché, in concorso tra loro, Errico in qualità di consigliere regionale nonché di capogruppo del partito politico UDEUR, (e quindi di pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni), il Mastella in qualità di Segretario nazionale dell'UDEUR, istigatore, il Camilleri in qualità di esponente di rilievo in territorio campano del partito politico UDEUR nonché di materiale esecutore delle indicazioni e delle volontà del Mastella, costringevano Barbieri Antonio, Sindaco del Comune di Cerreto Sannita, a dare loro utilità, consistita nella nomina di Melotta Ciro (vicesindaco di Cerreto, ndr), esponente politico appartenente al partito UDEUR, ad assessore ai lavori pubblici del predetto Comune. In particolare, avendo deciso di entrare a far parte della Giunta Comunale di Cerreto Sannita [retta da una amministrazione comunale presieduta dal Barbieri: esponente del partito politico "Forza Italia" (precisamente coordinatore provinciale di FI a Benevento, ndr)] e di occupare tassativamente il relativo assessorato ai lavori pubblici: il Mastella decideva di iniziare una strategia di pressione politica ed amministrativa sul Sindaco di Cerreto Sannita, fornendo precise direttive al Camilleri ed al consigliere e capogruppo regionale "in quota UDEUR" - Errico Ferdinando - affinché operassero fattivamente il "congelamento” dei finanziamenti regionali destinati alla realizzazione del Piano di Insediamento Produttivo di Cerreto Sannita, così da prospettare al Barbieri il mancato ottenimento del finanziamento da lui in precedenza richiesto in caso di mancata nomina ad assessore comunale con delega ai lavori pubblici di un esponente politico”in quota” UDEUR, nella specie indicato nella persona di Melotta Ciro.

In Cerreto Sannita 17.5.07

CAMILLERI CARLO -SCOCCA ANTONELLO
30) artt. 110, 629 C.P.

(Concorso in ESTORSIONE)

Art. 629

“Chiunque, mediante violenza o minaccia, costringendo taluno a fare o ad omettere qualche cosa, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da cinque a dieci anni e con la multa da lire  un milione a quattromilioni.

La pena è della reclusione da sei a ventanni e della multa da due milioni a sei milioni …..se la violenza consiste nel porre taluno in stato di incapacità  di volere od agire (aggravante prevista per il reato di cui all’art. 628 n. 2 – Rapina)

Le pene pecuniarie espresse dal Codice Penale in lire vanno tramutate in Euro sulla base del tasso ufficiale di conversione:

 1 euro = 1.936,27 lire.

perché, in concorso tra di loro, in qualità entrambi di soci in affari e lo Scocca di formale partecipante in quanto socio del Raggruppamento Temporaneo di Professionisti General Engineering srl, mediante minaccia (consistita nel far valere le sue capacità di incidenza politica sul Comune di Cerreto Sannita, tanto da poter favorire "la caduta dell'amministrazione” nonché nel prospettare al Sindaco la revoca del finanziamento sull'area PIP di Cerreto Sannita in caso di revoca del conferimento dell'incarico da lui preteso), costringeva Barbieri Antonio, Sindaco di Cerreto Sannita, ad attivarsi sui competenti uffici comunali perché aggiudicassero illecitamente l'incarico per la progettazione dell'area industriale di Cerreto Sannita al predetto RTP - aggiudicazione poi effettivamente disposta con determina dirigenziale n.397 del 24 aprile 2007 - con ciò procurandosi un ingiusto profitto, con pari danno per gli altri concorrenti pretermessi nella selezione.

In Cerreto Sannita, il 24 aprile 2007

CAMILLERI Carlo - SCOCCA Antonello - NAPOLETANO Letizia - FLORENZANO Erminia - BARBIERI Antonio
31) art. 110, 353 comma II C.P.

(Concorso in turbata libertà degli incanti da parte di un incaricato a questo ufficio)

perché, in concorso tra di loro, il Napoletano in qualità di presidente, la Florenzano in qualità di componente esperto della commissione relativa alla aggiudicazione della progettazione per l'area PIP di Cerreto Sannita (e quindi di pubblici ufficiali nell'esercizio delle loro funzioni), il Camilleri e lo Scocca nelle qualità esposte al capo che precede, il Barbieri in qualità di Sindaco di Cerreto Sannita e di istigatore, turbavano lo regolarità della gara relativa alla predetta aggiudicazione, predeterminandone l'aggiudicazione alla citata RTP GeneraI Engineering srl, raggruppamento temporaneo di professionisti direttamente riconducibile agli interessi del Camilleri e di cui lo Scocca risultava formale partecipante.

In Cerreto Sannita, i/24 aprile 2007
32) per il delitto previsto e punito dagli artt. 81 primo capoveso, 110, 479 C.P.

(Concorso formale nel reato continuato di falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici)

perché, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, commesse anche in tempi diversi, nelle spiegate qualità, redigendo il Napoletano e lo Florenzano i cinque verbali relativi alle operazioni di gara per l'affidamento dell'incarico per lo progettazione dell'area PIP di Cerreto Sannita nonché la determina di aggiudicazione n. 397/2007 - tutti atti pubblici facenti fede fino a querela di falso - attestavano falsamente ed implicitamente la regolarità della aggiudicazione della selezione al RTP GeneraI Engineering srl, per l'importo complessivo di euro 197.603,78, essendo in realtà tale aggiudicazione già

predeterminata.

In Cerreto Sannita, fino al 24 aprile 2007

CAMILLERI Carlo - SCOCCA Antonello - ZACCARO Francesco- PIETROCOLA Domenico - PEPE Fausto
33) per il delitto previsto e punito dall'art.11O - 353 comma II^ C.P.

(Concorso in turbata libertà degli incanti)

perché, in concorso tra di loro, il Pietrocola in qualità di Dirigente del Settore Viabilità ed Infrastrutture della Provincia di Matera, lo Zaccaro, il Camilleri, lo Scocca ed il Pepe in qualità di soci in affari per la progettazione delle opere pubbliche, nonché componenti dell'ATP partecipante, e quindi di istigatori, turbavano lo regolarità della gara per l'aggiudicazione dell'incarico di progettazione per "lavori di costruzione della strada Canonica con importo a base d’asta euro 14.620.000  predeterminando l'aggiudicazione concordata alla predetta A TP attraverso ripetuti incontri tenutisi tra loro anche fuori territorio di Matera "per non essere guardati e visti”.
In Matera, l'11.4.2007

CAMILLERI Carlo - SCOCCA Antonello - ZACCARO Francesco - PIETROCOLA Domenico- PEPE Fausto
34) per il delitto previsto e punito dagli artt.81 cpv, 110, 479

(vedasi sub capo di imputazione n. 32)

perché, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, commesse anche in tempi diversi: nelle spiegate qualità, redigendo il Pietrocola la determina di aggiudicazione nr. l082 del 24.4.07 relativa alla gara per la progettazione dei lavori di costruzione della strada Canonica, attestavano falsamente ed indirettamente la regolarità della predetta aggiudicazione, essendo in realtà la stessa stata predeterminata fra gli aggiudicatari e lo stesso Pietrocola.

In Matera, il 24 4.2007.

Viste le seguenti richieste di applicazione di misure cautelari avanzate nei confronti degli indagati:
CAMILLERI Carlo
LUCARIELLO Vincenzo
BUDETTA Paolo
PIANESE Domenico
SCOCCA Antonello
FERRARA Ugo
FEVOLA Cristiana
PRINCIPE Umberto
PIETROCOLA Domenico
ZACCARO Franco
della misura cautelare personale della custodia cautelare in carcere, in ordine ai capi come sopra contestati, ad esclusione dei capi 21),22) 23) e 24) della rubrica.
L'applicazione nei confronti di:
BANCO Carlo
BARBIERI Antonio
FLORENZANO Erminia
ABBAMONTE Andrea
NOCERA Luigi
CARDONE Francesco
ERRICO Ferdinando
LIGUORI Vincenzo
FERRARO Nicola
LONARDO Alessandrina (consorte di Mastella)
LOMBARDI Nino
PADOVANO Angelo
NAPOLITANO Letizio
PEPE Fausto
della misura cautelare personale degli arresti domiciliari, in ordine ai capi come sopra contestati, ad esclusione dei capi 21),22) 23) e 24) della rubrica.
 
L'applicazione nei confronti di: D'ALESSANDRO Carlo, DE MAIO Ugo, GUERRIERO Francesco, SALVATORE Paolo, RUSSO Vincenzo, URBANO Giuseppe, TREVISO Luigi della misura interdittiva della sospensione dal pubblico ufficio di rispettiva appartenenza.

Queste ultime sono le misure cautelari in carcere e ai domiciliari.

Tutti i nomi non contenuti in quest’elenco, primo fra tutti quello del ministro della Giustizia Clemente Mastella sono ovviamente indagati per i reati elencati nei capi pubblicati sopra.

La mia convinzione

Accuse pesanti alcune delle quali, con molta probabilità, non reggeranno nel corso del dibattimento, per esempio, ma non si sa mai, quella relativa al reato di estorsione.

Tuttavia il quadro indiziario, avvalorato dal GIP, è un inquietante spaccato su come alcuni politici, sia quelli collusi con le nostre varie “mafie” che quelli agenti in prima o per interposta persona sbarcante il lunario con la politica, riescano a manovrare quasi ogni attività che si svolge su un territorio nazionale più o meno ampio.

Una voracità senza limiti !

Sono certo che nessuno dei personaggi dal nome altisonante sconterà l’eventuale pena in un carcere ed alla fine si dirà la solita frase del

TANTO RUMORE PER NULLA

Tempo e soldi buttati via.

Ma che almeno abbiano il buon gusto di non farsi più vedere in giro.

Qualcuno adesso mi scriverà che Mastella è un “benefattore” della sua regione, dove si becca più di 500.000 voti per “simpatia”.

Di già Berlusconi parla della reintroduzione dell’immunità parlamentare che farà, se  questa iniziativa andasse in porto, un enorme piacere a tutto il popolo italiano, pardon al

POPOLO della LIBERTA’,

ma forse nemmeno a quello, solamente gioirà lui e gli altri come lui presenti in ogni anfratto della politica, nomi noti e meno noti ma che tutti insieme ne approfittano  in maniera vergognosa e troppo spesso impunita, per fare i fattacci loro e non quelli di tutto il popolo italiano che ne avrebbe, invece, assoluto bisogno.

Specialmente in questi frangenti.

Ritornando alla fase processuale è da rilevare come il tutto sia adesso a mani della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli

perché, oltre ai provvedimenti che intendesse assumere in merito alle istanze già avanzate dai difensori degli imputati, esamini anche la questione relativa alla competenza territoriale la quale, per  il fitto intrecciarsi dei vari eventi tra loro, costituisce una matassa assai difficile da dipanare.

Mentre un tempo era competente per territorio il giudice dove era stato consumato o tentato in ordine di tempo l’ultimo reato – e da ciò derivava il continuo spostarsi del procedimento nel casi di reiterazione dei reati in luoghi diversi,  oggi diviene competente il giudice del luogo ove è stato commesso il primo reato, salvo il caso in cui si verifichi la morte di una persona (teoria del reato più grave).

Ed è questo che occorre stabilire, cioè l’inizio del delinquere dei vari imputati.

Ma l’allora Guardasigilli, anche lui imputato, ha voluto imprimere sulla vicenda il sigillo del proprio operato.

Prima di firmare la lettera di dimissioni, a quel che si vocifera da più parti, avrebbe firmato un decreto di nomina di alcuni magistrati al Comitato direttivo della Scuola della Magistratura; uno dei nominati sarebbe un Pubblico Ministero della Procura indagante di Santa Maria Capua Vetere, a nome di Donato Ceglie, un giudice titolare dell’inchiesta a suo carico.

Chi avrà il coraggio di allearsi  con un tipo simile per le prossime politiche ?

Sinora ha bussato a più porte ma nessuno gli ha aperto !

Parrebbe a questo punto potersi porre la parola

F I N E

a questa brutta storia.

Brutta non solo per i molti imputati ma per tutta la politica italiana.

Dà fiato questa vicenda ai soliti qualunquisti secondo i quali i nostri politici sono tutti uguali; buona parte si,specie a livello locale, ma non tutti  sono così perché ci sono anche quelli che si battono, anche a rischio della propria pelle, perché simili faccende di casa nostra non abbiano a verificarsi mai.

Ma non è dato ancora di porre ancora la parola fine; il perché lo vedremo alla prossima puntata.

Il tutto è emigrato a Napoli.

 

 

 

 

 

 

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