giovedì, aprile 23, 2009

Sono il radon e vi tengo d'occhio


TERREMOTO IN ABRUZZO
- 2 –
Tanto si è oramai scritto, detto e visto su questo argomento per cui insistervi sopra parrebbe oramai inutile ed anche inopportuna.
Ritorno a chiedermi il motivo per cui chi osa dissentire dalle notizie provenienti da fonti governative debba essere considerato alla stregua di un sovversivo.
Oramai quello che è avvenuto è ancora sotto gli occhi di tutti;
il tutto può riassumersi in queste poche parole:
UN TERREMOTO DI MEDIA ENTITA’ HA CAUSATO UN CATASTROFICO CROLLO DI EDIFICI DI ANTICA E NUOVA COSTRUZIONE E
295 VITTIME
Appare chiaro che qualcosa non quadri tra cause ed effetti per la qual cosa è in corso un’indagine da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale de L’Aquila.
Aspettiamo gli sviluppi anche se non può sfuggire anche ai più stolti che molti degli edifici costruiti di recente abbiano lamentato la completa inosservanza delle norme antisismiche entrate in vigore con la
LEGGE 2 FEBBRAIO 1974, N. 64
“Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone sismiche”.
La circostanza che il vecchio ospedale sia rimasto in piedi sia pure con qualche lesione muraria mentre è crollato in toto il nuovo San Salvatore
accredita di già l’ipotesi della presenza di fatti costituenti, nel loro insieme, una corposa sequenza di reati aventi notevole rilevanza penale.
Nonostante che qualcuno vorrebbe la sospensione di ogni inchiesta in quanto pensa che sia giusto pensare alla immediata ricostruzione; evidentemente qualcuno bussa alla sua porta per vedere come intrufolarsi in una ennesima mangiatoia di Stato.
Perché dico questo, vi chiederete; non è giusto pensare alla ricostruzione ?
Certo che si, ci mancherebbe ma sarebbe opportuno che l’inchiesta penale vada avanti in quanto non interromperebbe i piani ed i primi passi verso il ripristino dei luoghi ancora coperti dalle macerie.
Ma ci sono due punti da chiarire:
1- in contemporanea alla sortita del tizio sulla necessità di interrompere le indagini volte ad accertare colpe e ad individuare i colpevoli, il nostro ineffabile ministro Sacconi aveva infilato di soppiatto in un Decreto Legge attinente ad altra materia una specie di norma salva-manager – una norma vergognosa – che si è dovuto poi rimangiare per la reazione della FIOM-CGIL.
In buona sostanza veniva riformulato l’art. 10 bis del Testo Unico sulla sicurezza sui luoghi di lavoro in maniera che la responsabilità diretta del datore di lavoro veniva subordinata ad alcune condizioni.
In particolare:
alla lettera 'd' del suddetto articolo la responsabilità del top manager veniva esclusa qualora l'evento fosse imputabile ai preposti, come il medico competente, progettisti, fabbricanti e soprattutto ai lavoratori stessi, per violazione delle norme previste dal testo unico sulla sicurezza.
La legge penale, statuisce il nostro codice, non ha effetto retroattivo; chiunque commette un atto che al momento del suo accadimento non è previsto e punito come reato, non può essere perseguito se una norma successiva lo dovesse considerare come tale.
Ma se interviene una norma successiva più favorevole all’imputato questa, qualora non vi sia una sentenza già passata in cosa giudicata, questa la si applica nei processi in corso.
Ecco perché quella normativa è stata definita come “salva-manager”, con la benedizione di Confindustria ?
Ma è proprio un caso che di questi tempi si stia celebrando a Torino il processo nei confronti dei manager della TyssenKrupp ?
Ovvero che la loro difesa si poggia nell’addossare la colpa sulle stesse vittime ?
2- I soldi ci sono o non ci sono per la ricostruzione ?
I soldi ci sono, anche se non è vero giusto il solito proclama
“non metteremo le mani in tasca agli italiani”.
Però si vocifera che verrà aumentata l’accise sulla benzina ed il costo delle sigarette – così alimentando il già diffuso contrabbando.
Ma la supertassa sugli stipendi alti no, quello non si può fare.
Peccato che in Inghilterra i laburisti hanno presi proprio questa strada.
Da noi debbono pagare i soliti poveretti; guai toccare i benestanti specialmente coloro che si rimpinguano le tasche con i soldi pubblici, cioè con i nostri soldi!
Una lunga ma doverosa parentesi, e ora riprendo il discorso interrotto.

“IL GEOLOGO”
Ha detto la sua, peraltro in maniera convincente.
Non condanna la teoria Giuliani ma, come da secoli avviene nel campo delle scienze, occorrerebbe per ritenerla valida, il riconoscimento generale della comunità scientifica.
Ma per completezza di esposizione mi sembra corretto dare spazio anche ad altre voci.
VALUTAZIONI DI TECNICI SPECIALISTI SU VARIAZIONI FLUSSI RADON NELLA PREVISIONE DEL SISMA
VITERBO
(UNONOTIZIE.IT)

L’improvviso e catastrofico terremoto che ha colpito l’Abruzzo la notte tra il 5 e 6 Aprile 2009 ha aperto il dibattito sulla prevedibilità o meno dei terremoti.
In questi giorni, nelle ultime notizie, si è parlato molto del tecnico Giampaolo Giuliani che, tramite le analisi dei flussi del gas Radon aveva “previsto” l’imminenza di un fenomeno sismico significativo.
La comunità scientifica italiana, purtroppo, non solo non ha preso in considerazione l’ipotesi di Giuliani ma ha tacciato lo stesso di incompetenza denunciandolo infine per procurato allarme.
Ma chi ha ragione?
Nonostante la nostra facilità attuale nel determinare con precisione l’epicentro e l’intensità di un terremoto già avvenuto, rimane la difficoltà di effettuare previsioni dei terremoti.
Negli ultimi 30 anni una delle tecniche più promettenti per questa previsione consiste proprio nell’individuare variazioni nelle emissioni dal sottosuolo di sostanze idro-chimiche gassose; il gas Radon è l’elemento principale di riferimento.
E’ stato dimostrato infatti da ricercatori in tutto il mondo (cominciando coi Russi dopo il disastroso terremoto di Tashkent nel 1966), che le emissioni del Radon tendono ad aumentare durante le fasi preliminari di un terremoto quando si formano microfratture nelle rocce che permettono la fuoriuscita del gas.
Tali aumenti possono durare da settimane a mesi, arrivare a picchi elevati e infine crollare fino ai livelli minimi poco prima della fatturazione meccanica della roccia stessa (il terremoto).
Tali variazioni possono essere rilevate anche a 200 Km di distanza nei casi di forte attività sismica.
A dimostrazione della validità della suddetta tecnica preventiva, paesi a forte rischio sismico quali USA (California), Cina, Giappone, Portogallo, Grecia, Germania e Russia hanno adottato da anni una metodologia di controllo sperimentale basata sull’accoppiamento sismo/luni-solare/ionosferico delle emissioni Radon.
Un esempio include lo studio, fra il 1997 e il 2000, nell’arcipelago portoghese delle Azzorre, mediante la realizzazione di una rete di 12 stazioni sincrone di rilevamento nei pressi dell’aeroporto internazionale di Lajes quando si utilizzò questo tipo di tecnologia per il monitoraggio del vicino vulcano di Pico Alto.
In seguito, visti i buoni risultati, vennero installate altre stazioni, incluso alcune qui in Italia (Umbria).
I dati iniziali ottenuti dalle emanazioni del Radon, forniti da registrazioni multiple continue, vengono ripuliti dai disturbi meteorologici, geologici e geodinamici, dagli effetti delle maree luni-solari, e dalle radiazioni cosmiche da cui sono alterati e, osservando l’andamento delle emissioni ripulite, eventuali anomalie segnalano la presenza di elementi perturbatori nel sottosuolo (l’arrivo del sisma); a questo punto dovrebbe scattare l’allarme.
Lo studio nelle Azzorre venne illustrato in anteprima al congresso internazionale sui gas rari di Cuernavaca in Messico nel Settembre del 2001, mentre una prima applicazione in Italia venne riportata nella rivista Galileo del Dicembre 2003.
Altre applicazioni sperimentali di successo sono state presentate da ricercatori internazionali ad altre sessioni di congressi sui gas rari.
Sulla base delle numerose ricerche effettuate dai vari enti scientifici dei paesi esteri, possiamo affermare che una previsione dei sismi basata sui flussi del Radon è dunque possibile purché questi vengano registrati da stazioni multiple, e ripuliti da tutte le possibili interferenze.
Bisogna comunque sempre tener conto delle differenti dimensioni spazio-temporali passando dall’ambiente geologico a quello umano!
Deborah Ripa
Andrea Mantovano
Tecnici Radon qualificati riconosciuti dalla provincia di Viterbo

TERREMOTO ABRUZZO: RADON PRECURSORE SISMICO?
SOLO CON LA RICERCA SCIENTIFICA SI VA AVANTI
VITERBO (UNONOTIZIE.IT)
E’ veramente sconcertante vedere ancora una volta, nelle ultime notizie, come i nostri grandi “esperti”, incattedrati nei laboratori e altri enti governativi, si permettono di criticare, in maniera maleducata, le ricerche di colleghi non appartenenti ai loro “ambiti”, singoli ricercatori spesso all’avanguardia nel loro tentativo di investigare problemi di grande importanza.
Prendiamo quest’ultimo caso, dell’utilizzo del Radon nel prevedere l’arrivo di un terremoto lo studio della coincidenza fra questi due fattori è in pieno sviluppo, con notevole successo, nei paesi più terremotati al mondo dal Giappone, alla Cina, dalla California, al Portogallo!
E perché spesso non si trova questa coincidenza?
Per carenze geologiche e tecniche!
Le emissioni Radon non dipendono solo dai terremoti, bensì dagli effetti delle maree luni-solari, dai venti, dall’umidità, dalle temperature, dalla pressione atmosferica, dal vulcanismo, da radiazioni cosmiche, tutti disturbi che devono essere filtrati ed eliminati prima di poter parlare di un effetto tellurico.
I dati prelevati da una singola stazione Radon non possono assolutamente essere utilizzati per questi tipi di applicazioni.
Riguardo al terremoto in Abruzzo il nostro tecnico del Gran Sasso ha ben risolto il problema, avendo installato cinque stazioni Radon, ciascuna schermata dal piombo e interrata nel terreno.
In un esperimento negli anni ‘90, avevamo dodici stazioni interrate registranti simultaneamente le emissioni del gas.
Ma bisogna definire questo “successo”; qui stiamo cercando di correlare eventi in tempi geologici con quelli umani; la Terra ha qualche anno più di noi, così che un qualsiasi evento geologico, come un terremoto, se viene preannunciato per un domani geologico, potrebbe benissimo attuarsi in un nostro domani umano come fra una settimana, un mese.
E così per l’ubicazione dell’epicentro qualche decina di chilometri non sono niente in una scala geologica cercando di definire un’attività in profondità.
Prof. Dr. Fabrizio Aumento

Da ultimo vi propongo, dietro suo benestare, quanto inviatomi dal caro amico “fragiune”.

Il gas
che fa la spia nella capitale del terremoto
- Servizio di Maurizio Chierici:

"Impossibile prevedere i terremoti."
"Quando il radon esce dalla terra non è detto che la terra si scuota."
"Chi fa pronostici è uno alla ricerca di pubblicità."
Tutti d'accordo dal sottosegretario Guido Bertolaso agli esperti togati al
lavoro in Abruzzo.
"Il radon è un gas radioattivo; risale in superficie appena le falde
cominciano a scricchiolare, ma è solo uno dei segnali
e non sempre va preso sul serio."
Gli scienziati italiani la pensano così.
I tecnici americani,
invece, devono credere alle fate morgane:
per monitorare la presenza improvvisa di radon
spendono milioni di dollari l'anno.
Ecco la domanda: quanti rilevatori di radon accompagnano
l'instabilità dell'Appennino dalla Liguria alla Calabria,
dorsale sismica ad alto rischio?
E quanti esperti e quanti laboratori sono incaricati del
monitoraggio?
Spreco Usa o disattenzione italiana?
In California il terremoto è un nemico che spaventa
come le ombre di Al Qaeda.
La faglia di Sant'Andreas attraversa la baia di San Francisco,
taglia il campus dell'università di Standford,
sfiora una falda minore con la quale si riunisce
alle spalle di Los Angeles.
Il fosso di Sant'Andrea è un taglio
ormai non più sotterraneo, si allarga di qualche centimetro
l'anno, chissà se fra un secolo Hollywood diventerà l'isola dei famosi.
Il punto critico dove le due fenditure cominciano a sfiorarsi è un
paesino di nome Parkfield, campi e sabbia in fondo
alla valle dell'Eden qualche chilometro da Salinas,
fondale della grande depressione anni '30 raccontata
da Steinbeck.
Il *big bang* dovrebbe succedere qui.
Vent'anni fa Washington ordina agli abitanti di sgombrare: municipio
requisito dallo stato, ma i contadini non vogliono
abbandonare pascoli e case.
Per evitare sgomberi fastidiosi la protezione civile Usa li
assume come "impiegati-sensori": devono dare l'allarme quando succede qualcosa.
Parkfield registra più o meno 200 scosse l'anno, di piccola
ma anche pericolosa intensità.
Il popolo dei volontari non deve spaventarsi e non
deve telefonare a nessuno.
Ogni casa é imbottita di rivelatori di ogni tipo sintonizzati
con un satellite che ritrasmette
agli osservatori di San Francisco e Los Angeles
cosa succede o cosa dovrebbe succedere.
In ogni stanza, automobile, stalla, pollaio, i
rilevatori cercano ventiquattro ore al giorno tracce del gas
sentinella, aria e acqua soprattutto, ma non perdono
d'occhio il sudore delle persone.
Il signore e la signora Wayne vanno a letto con la
macchinetta sotto il pigiama; tutti gli abitanti dormono così.
La polizia ferma gli automobilisti lungo la strada:
multe e pericolo di espulsione dal villaggio
se non trovano il sensore a fior di pelle.
Ricevono uno stipendio e maturano la pensione di stato,
contratto che nessuno vuol perdere anche
se la loro vita non è cambiata da prima
della nazionalizzazione della paura:
mucche al pascolo e conigli sotto tende
climatizzate in questa California bollente;
per sei mesi l'anno sfiora i quaranta gradi.
Insomma, abitudini che non cambiano e doppio
stipendio ma col radon da tenere d'occhio.
Hanno trasformato l'inconveniente nel bric brac
della bigiotteria del turismo.
Vendono termometri spezzati e magliette
con un'ombra sorridente che annuncia:

“SONO IL RADON E VI TENGO D'OCCHIO!"

FINE



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