lunedì, giugno 29, 2009

UNA PAROLA

UNA PAROLA

di

VINCENZO CERAMI

Diventa sempre più opinione comune che il nostro Paese si trovi nel bel mezzo di una tragedia politico-diplomatica e istituzionale, oltre che economica.

Abbiamo conosciuto momenti ancor più difficili, come quello delle stragi e del terrorismo, ma mai eravamo caduti tanto in basso sul piano dei buoni costumi.

Lo scenario di squallore, l’aria di bordello, l’odore di borotalco che emergono dai palazzi del potere, ridicolizzano la tragedia al punto da renderla ancor più nefasta.

Nessuno stile elevato, alto, peculiare delle tragedie,è possibile.

Neanche il più esimio drammaturgo, con tutta la buona volontà, potrebbe sfuggire alla tragicommedia.

Purtroppo, la tragicommedia, per la quale non si sa se ridere o piangere, è una rappresentazione ancor più nera della pura tragedia, perché subentra la beffa, che provoca scherno e derisione.

Sono destini ben diversi quella della fanciulla ipocondriaca che si lascia annegare per colpa di un amore impossibile e quello di una call girl che si dispera per mille euro promessi e non riscossi.

Tutto ciò che nella tragedia italiana di questi giorni è incongruo e imbarazzante, diventa ridicolo.

Quindi anche nobili contenuti che nel fatto drammatico trovano sempre uno sbocco filosofico, qui da noi, oggi, girano in barzelletta.

E cosa c’è di più tragico che ridere di un nobile Paese come il nostro

(patria dei michelangeli e degli alighieri)

che sa mostrare solo le mutande tra ridanciani bodyguards.

Ma la tragedia ultima, l’estrema, dalla conclusione luttuosa ed agghiacciante, si legge nella faccia degli italiani:

sono cittadini increduli che non hanno ancora deciso quale Italia preferire:

la tragica o la tragicomica ?

Tempo perso, perché tanto cascano sempre male.

°°°

Credo che Cerami, da par suo, descriva sin troppo bene la nostra attuale situazione.

Soprattutto morale, anzi immorale.

Non che sia un bacchettone ma credo che, come dicevano i nostri padri latini

EST MODUS IN REBUS.

Oggi siamo in quasi tutti i campi in pieno fallimento.

Non solo per fatto e colpa di un solo uomo, che è il maggior artefice di un siffatto disastro, ma anche per merito di coloro che lo stanno spalleggiando, traendone meriti e benefici economici-

Il resto, e chi se ne frega.

Ma anche qui qualcosa pare che stia cambiando.

Ho letto un trafiletto secondo il quale, a detta della stampa inglese, in particolare il

SUNDAY TIMES, TELEGRAPH, INDIPENDENT,GUARDIAN

Gianni Letta stia incominciando a prendere le distanze da Berlusconi che viene definite l’opposto di re Mida in quanto “sporca tutto quello che tocca”!

Anche la Chiesa ed i “poteri forti” parrebbe che stiano assumendo una posizione di contrasto nei confronti del nostro ometto, tutta pancia e belletto, senza un filo di intelletto.

SVEGLIAMOCI PRESTO DAL TORPORE CON IL QUALE CI HANNO CIRCONDATO.

La vera vita, quella degna di essere vissuta da tutti è ben diversa da quella che giorno dopo giorno ci rammostrano in tutte le salse.

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