giovedì, luglio 30, 2009

Frottole governative

“L’ITALIA NON E’ IN DECLINO”

Questa battuta ho avuto modo di orecchiarla

dalla TV che non guardavo perché mi trovavo in un’altra stanza.

Non ho compreso chi l’avesse pronunciata causa il solito scooter fracassone che passava davanti casa.

Ho subito pensato che riguardasse le nostre due favolose ondine che mietono ori e record mondiali a Roma.

Finalmente, mi son detto ampiamente soddisfatto, due giovani nostre ragazze che assurgono ad una notorietà a livello mondiale tutte acqua e sapone, inquadrate in un tipo di vita piena di sacrifici ed anche di qualche antica delusione sportiva.

Sono il nostro orgoglio nazionale.

Ma stamane, dalla lettura dei quotidiani, leggo e trasecolo !

La frase l’ha pronunciato un “superministro”, si proprio il Tremonti.

Mi sono allora chiesto dove costui viva e pascoli durante il suo cammino quotidiano.

Ma era sulla luna ?

No era proprio qui da noi in carne ed ossa, punto e basta; perché la dignità ed il cervello l’aveva, presumo, lasciato nella sua padania.

Infatti, qui da noi non serve in quanto la fanno da anni da padrone le sonore “minchiate” – sta per bugie grossolane – imposte da sua maestà, l’imbonitore più bravo del mondo che della lussuria ha fatto la sua dote preferita.

L’Italia non è in declino perché è al completo sfascio.

Vediamo un po’.

IL CNEL

Entro dicembre possibile una perdita fino a 820mila posti di lavoro.

Siamo in una fase difficile anche perché c’è profonda incertezza sugli sviluppi di questa crisi; vi sarà una ripresa ?

Cruciali nel determinare le caratteristiche e l'intensità della ripresa - sottolinea il rapporto - saranno gli ultimi mesi del 2009 e i primi del 2010.

Per questo motivo è importante che ci sia piena consapevolezza del fatto che nei prossimi mesi potrebbero rendersi necessari ulteriori interventi per estendere e rendere ancora più flessibili i sostegni al reddito".

Nel campo del precariato vi saranno le maggiori perdite – qui hanno fatto nidificare classi di lavoratori a termine che vantano classi d’età sino a 35 anni -.

In buona sostanza il tasso di disoccupazione medio passerebbe per le donne dall’ 8,5 % del 2008 al 10% mentre per gli uomini passerebbe dal 5,5% al 7,1 %.

LA BANCA D’ITALIA

L'indebitamento netto è peggiorato di 1,2 miliardi di euro con la conseguenza che il deficit rispetto al PIL – Prodotto Interno Lordo - è aumentato rispetto al 2,7% del 2008.

Abbiamo sfondato il tetto dei 50 mila miliardi di euro !

Aumentano le tasse e le entrate aumentano di poco, frutto più dell’attività della Guardia di Finanza che delle leggi volute dal Governo, leggere per i capitalisti e pesanti per i poveracci.

Ci salverà l’ennesimo condono ?

Mah !

CONFESERCENTI

Recessione e supermarket mettono in difficoltà l'Italia delle botteghe.

Nel 2008 la crisi ha cancellato 30mila negozi e nei prossimi 5 anni sono a rischio chiusura 62 mila negozi con la possibile perdita di 150mila posti di lavoro.

E' quanto rileva Confesercenti in un dossier pubblicato su Repubblica.

"E' la prima volta che si assiste a un saldo negativo; di solito tanti ne chiudevano e tanti ne riaprivano" afferma il presidente di Confesercenti, Marco Venturi.

Nei primi tre mesi dell'anno 20mila commercianti hanno già chiuso bottega.

La crisi, sottolinea Confesercenti, colpisce tutto il commercio, ristoranti, bar e negozi.

Negli ultimi due anni c'è stato un calo del 14,1% per le drogherie, dell'11,9% per le mercerie e dell'8,2% per i fruttivendoli.

"Discount e ipermercati sono stati i killer della drogheria sotto casa"

commenta Giuseppe Roma, presidente del Censis.

Potrei continuare quasi all’infinito ma a che pro se poi non cambia nulla ?

Gli avvoltoi sono alquanto rapaci pur avendo il ventre ben rimpinzato.

Ed il nostro capatz promette a destra e a manca ma nelle casse non abbiamo più un euro nemmeno per le spese correnti.

I fondi per il SUD, già mangiati e digeriti.

Ed ha ancora il coraggio di parlare, l’ha fatto ieri, del ponte sullo Stretto.

Che dignità e credibilità può ancora avere.

Ha affermato che ha un consenso popolare del 62,8%; forse è vero perché a tanto ammonterebbe la percentuale degli evasori totali e parziali, delle mignotte, e di coloro che da questo governo hanno avuto, a danno di altri imprenditori, favori come lui li ebbe a suo tempo da Craxi ed altri di quel partito.

Oramai dove va e va si becca fischi a non finire e battute pesanti.

Le TV tacciono in quanto dalla loro complicità ne traggono vantaggio i direttori anche delle TV pubblica.

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