sabato, agosto 08, 2009

Un uomo per tutte le stagioni - III^ parte

UN UOMO PER TUTTE LE STAGIONI

- 3 –

Assorto nei pensieri, senza nemmeno accorgermene, sono passato al di là del Tevere e simultaneamente i miei intimi ricordi non potevano che essere attratti, pur cercando di allontanarli, alla figura del

PAPA RE

così a suo tempo definito, in un suo articolo del 21 febbraio 2007, da

MARIA NOVELLA OPPO,

il PONTEFICE

di

Santa Romana Chiesa.

Come in una retrospettiva, mi sono tornate alla mente le parole pronunciate in sede di Assemblea Costituente da un grande ed indimenticabile maestro, scrittore, poeta, giurista ineguagliabile, docente universitario ed anche Rettore presso l’Università di Firenze, distintosi anche nella lotta di Liberazione.

Si discuteva in quell’Aula se e come fosse conveniente per una Repubblica laica nata dalla Resistenza recepire nella istituenda Carta Costituzionale i Patti Lateranensi ; non solamente perché appartenevano ad un accordo stipulato da un dittatore in un passato regime autoritario, quale fu quello fascista, ma, soprattutto, perché le sue norme, se recepite integralmente, avrebbero costituito una perenne subordinazione di uno Stato libero e sovrano ad un Stato autoritario qual’era quello vigente presso la Città del Vaticano.

In parole povere, una libera democrazia sottomessa al potere di un Re, qual’era, in fin dei conti il Pontefice con quel suo potere assoluto :

il

PAPA RE.

Passò il Concordato anche per il voto favorevole del Partito Comunista in quanto il suo segretario, Palmiro Togliatti, non volle ritornare a dividersi, dopo anni di lotta comune contro il fascismo, con la componente cattolica.

Ed il Papa Re è rimasto sino ad oggi, facendo valere attraverso la sua Segreteria i suoi desiderata in temi assai sensibili.

Mi è venuto in mente ciò che avevo scritto sul Papa RE in ben dieci post dopo aver letto il seguente articolo di

CURZIO MALTESE.

“L’espressione - i soliti quattro gatti all’Angelus – che è costata l’incarico al vaticanista del TG3, non sarà stata rispettosa.

Ma che questo Papa stia battendo ogni record d’impopolarità non è un segreto.

Nessuno o quasi ne parla sui media laici, visto che si rischia il posto.

Paradossalmente, se ne discute dentro la Chiesa, per esempio sulle riviste dei gesuiti.

Si sapeva che il successore del grande .…..polacco, chiunque fosse stato, avrebbe avuto difficoltà a riscuotere lo stesso consenso.

Ma il crollo ottenuto da Benedetto XVI era previsto da pochi.

Per venticinque anni Wojtyla e Ratzinger avevano detto le stesse cose.

Come si spiega l’abisso di popolarità che li separa ?

E’ un caso esemplare di come nella società dello spettacolo, più delle idee, contino le immagini, i toni, i gesti simbolici e i sentimenti comunicati al pubblico.

Giovanni Paolo II appariva umano, perfino nella sua rigidità sulla questione sessuale, attento alle ragioni di chi stava fuori dalla Chiesa.

Benedetto XVI sembra voler sfidare la società laica, al limite della provocazione.

La crociata contro il preservativo lanciata proprio nel cuore dell’Africa malata di Aids, la negazione della sepoltura a Welby, la crocifissione pubblica della famiglia Englaro, la scomunica della bambina brasiliana di nove anni e trenta chili che si è rifiutata di partorire i due gemelli frutto della violenza subita dal patrigno.

Questi gesti non spostano la dottrina, ma la fanatizzano e sembrano voler colpevolizzare il naturale sentimento di pietà di molti cattolici.

Per contro, il Papa ha esibito una comprensione francamente difficile da condividere nei confronti di alcuni personaggi, come i lefebvriani, fieri antisemiti.

Chi oggi nega l’Olocausto, dopo che la storiografia ha dimostrato la cialtroneria delle tesi negazioniste, può essere oggi definito un neonazista.

Un Papa che rivendica ogni giorno la superiorità morale della sua fede, e poi scomunica vittime innocenti, non è destinato ad attrarre consensi.

Perfino dentro la Chiesa, soprattutto quella italiana, dove dal primo vescovo all’ultimo prete di periferia si discute sulla timidezza con cui il Vaticano replica alle leggi razziali proposte dal governo.

In una associazione meno anomala, qualcuno chiederebbe le dimissioni.

Ma, per quanto diversa, la Chiesa vive in questa società, qui e oggi, e deve garantirsi la sopravvivenza.

Quindi, per quanto potrà sopportare il crollo di consensi di questo Papato ?”.

MEDITIAMO TUTTI SU QUESTO ARTICOLO,

anche da parte di chi non si sente, neanche minimamente, di condividerlo.

Curzio Maltese pone a noi tutti un interrogativo di importanza eccezionale !

Da ciò dipende se si intenda o meno difendere la laicità del nostro Stato dalla sempre più prorompente autorità vaticana che spesso dimentica le reali necessità di moltissime persone, anche cattoliche per fede religiosa.

Nessun commento: