venerdì, settembre 04, 2009

Fattacci di casa nostra

SENZA TANTI FRONZOLI

O

INSULSI ED INUTILI GIRI DI PAROLE

Spesso per manifestare il proprio parere su un evento, uno scritto e quant’altro di simile, ci si dilunga, me compreso, in un fiume di parole che fanno perdere all’eventuale lettore il

“bandolo della matassa”;

cioè il filo logico di quanto si scrive.

Ieri

MICHELE SERRA

nella sua proverbiale rubrica

L’AMACA

dà a tutti una lezione su come si possa dire tutto e di tutto con pochi concetti e poche parole.

Questo il suo testo:

“Esiste una sostanza politica, sotto il fango del caso Feltri – Boffo ?

Qualcosa che non sia solo pregiudizio e colpo basso?

Si esiste.

Scopo profondo dell’attacco a Boffo è dimostrare che ognuno, in questo paese,ha qualcosa da nascondere.

E che questa specie di rara collettiva impedisce a chiunque di giudicare chiunque:

arma finale, questa inattendibilità etica del giudizio, contro i

“moralisti di sinistra”

e la loro detestabile pretesa di superiorità.

La famosa “tristezza” della sinistra, frutto di una malinconica e quasi depressa visione di questi anni, è niente al cospetto di questo genere di tristezza di destra.

Il pessimismo circa la natura umana appartiene alla (migliore) tradizione culturale di destra.

Ma pensare che in fin dei conti tutti ci si dibatta nella stessa guazza, con gli stessi bassi fini, la stessa furbizia, la stessa trafelata mediocrità, è una visione della vita al tempo stesso gretta e disperata.

Di buono, di bello, di onesto, di giusto, anche solo di meno peggio, non resta niente.

Ringrazio Feltri per avermi finalmente fatto capire perché non potrei mai essere di destra: sono troppo allegro”.

Ieri Boffo, nonostante i reiterati messaggi di fiducia inviatigli dalla CEI, si è dimesso.

Rimane invece Feltri, abbarbicato sulla sua nuova poltrona aurea; cosa aspetta, per coerenza, a dimettersi anche lui ?

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