mercoledì, settembre 16, 2009

La scuola d'oggi

GIORNO DOPO GIORNO C’E’ SEMPRE QUALCOSA DA IMPARARE

IN TUTTI I CAMPI MA SOPRATTUTTO

IN

POLITICA

In questi giorni qualcosa ce la racconta

MICHELE SERRA

Il quale nella sua rubrica su la Repubblica

L’AMACA

lancia un segnale circa la rivoluzione che, sotto il dominio berlusconiano,

ha subito la nostra scuola e la stessa cultura.

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“ Quando ho iniziato avevo come obbiettivo dare indirizzi educativi ai docenti.

Oggi ho funzioni manageriali e dirigo un’azienda”.

La preside sembra soddisfatta di questa evoluzione.

Chissà se si rende conto di avere enunciato, con ottima sintesi, una questione cruciale, anzi crucialissima, per la scuola e non solo.

Che è questa:

il suo lavoro (il lavoro vero di ogni docente) è il primo, dare indirizzi educativi.

Al contrario il ruolo che sostiene di ricoprire adesso

(avere funzioni manageriali e dirigere un’azienda)

non è e non dovrebbe essere il suo lavoro.

La scuola non è un’azienda

(la cultura non è un’azienda, la vita non è un’azienda).

Per i problemi di bilancio, per la gestione dei quattrini, ci sono fior di contabili, ragionieri e manager.

E’ giusto che una preside

(che è una intellettuale)

abbia al suo fianco qualcuno che, quando occorre, la metta al corrente della situazione finanziaria, ed eventualmente la dissuada dallo sperpero.

Ma le energie di una preside

(che è una intellettuale)

Non vanno mai distolte da quella che una volta si chiamava

MISSIONE EDUCATIVA.

La domanda è :

sono ancora consapevoli gli insegnanti e presidi di essere degli intellettuali ?

Come dar torto a Serra ?

Ma questo è l’andazzo che predomina in questi mesi di assoluta carestia intellettuale.

Tutto ridotto a numeri e conti anche se poi i nostri ragazzi diventano sempre più asini.

La teoria è la solita:

più un suddito è somaro e più ubbidisce al padrone, anche se alle volte, si ha da far uso della frusta.

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