domenica, settembre 20, 2009

La vita del sig. B - 3

SILVIO STORY

3

I PRIMI MIRACOLI

1962 – 1969

da Brugherio a Milano 2

di

CLAUDIA FUSANI

Cantieri, vendite, amicizie, moglie e figli, soldi.

Tanti soldi, tantissimi.

Ma da dove vengono ?

Giovanissimo – ha 28 anni – laureato in legge, non in economia

(la tesi in diritto commerciale con il prof. Francescelli – mia nota personale),

Berlusconi è già un mago di giochi societari.

Sciolta la Cantieri Riuniti Milanesi di via Alciari, crea nel 1962,

- quando apre il cantiere di Brugherio –

la Edilnord S.a.s. che significa “società in accomandita semplice”; ci sono i soci accomandatari, quelli che si occupano di appalti, licenze e permessi, ed i soci accomandanti , i finanziatori che mettono i capitali.

Silvio è un socio d’opera con il commercialista Edoardo Piccitto, i costruttori Giovanni Canali ed Enrico e Giovanni Botta.

Tra i finanziatori ci sono Carlo Rasini , sempre lui, il proprietario della banca dove papà Luigi nel frattempo è diventato direttore, e un avvocato d’affari svizzero, Renzo Rezzonico, legale rappresentante di una finanziaria di Lugano, Finanzierungesselscaft fur Residenzen Ag.

Le finanziarie servono sempre a schermare, a nascondere i proprietari.

E infatti mai sarà possibile sapere chi si muove dietro questa ed altre coperture d’oltreconfine che sono la prima ragione del successo imprenditoriale di

Silvio Berlusconi.

IL CANTIERE DI BRUGHERIO

Sarà completato nell’estate del 1969, mille appartamenti venduti, quattromila abitanti.

Il tutto in una stagione in cui vendere case è difficile.

Dopo il primo palazzo rimasto invenduto, i soci vorrebbero chiudere.

Berlusconi insiste.

Le biografie autorizzate

(Berlusconi in concert di D’Anna e Moncalvo ed. Otzium Ltd,1994)

Sono ricche di aneddoti in odore di mito.

Almeno uno merita di essere raccontato.

Il socio d’opera Silvio Berlusconi non si rassegna al fallimento di Brugherio.

Si impegna con i soci, ghe pensi mi a trovare gli acquirenti.

Decide di puntare sul mercato dei fondi professionali.

“Io non avevo contatti con la politica – racconta quasi vantandosi

– e per arrivare agli enti romani dovevi pagare tangenti”.

Si rivolge al commendator Piero Michiara, presidente della Manzoni Pubblicità, quella della borsa di studio.

Michiara è anche responsabile del Fondo di previdenza dei dirigenti commerciali.

Organizza un incontro a Brugherio con il suo vice, è una domenica pomeriggio, nebbia, umido, fango e cemento.

Un disastro.

E’ no su tutta la linea, in quel posto non ci sono servizi né negozi.

Una condanna a morte.

A cui Silvio si ribella.

Come ?

Si fa presentare la segretaria del vicepresidente, la corteggia

(“non feci fatica a far nascere una relazione amichevole”),

si fa dire dove può trovare casualmente il vicedirettore del fondo

(un viaggio in treno Roma – Milano, orario e carrozza)

e lo intorta per ore con chiacchiere e volgarità

(“arrivammo mezzi sbronzi interessati alla natura delle circasse che sembra cominci qua e finisca là dietro…”).

Risultato: il Fondo acquista i mille appartamenti di Brugherio .

E la segretaria ?

“Pagai la penale alla mia informatrice.

Fu una cosa molto carina”.

Oltre agli aneddoti, qualche fatto.

I palazzi di Brugherio dovevano essere di cinque piani ed invece

crebbero sino ad otto.

Berlusconi assunse come direttore del progetto il responsabile dell’urbanistica del comune, un democristiano.

Intervistato anni dopo, l’urbanista Edoardo Teruzzi spiegò:

“ Un abuso ( i piani in più –ndr) ?

Non esageriamo.

Fu un malinteso che venne risolto con 200 milioni e la costruzione di un asilo”.

L’esperienza di Brugherio diventa preziosa per avviare (1968) il cantiere di Milano 2,

a Segrate, 712mila metri quadrati pagati 3miliardi di lire, un progetto residenziale per 14mila persone nei primi anno settanta , un’oasi di lusso e abbondanza all’americana.

L’INTERVENTO POLITICO

è determinante .

I terreni di Milano 2 sono vicini all’aeroporto di Linate ed il rumore degli aerei deprezza il valore dell’area.

L’imprenditore Berlusconi non si perde d’animo ed ottiene (1973) la deviazione delle linee grazie ad agganci politici e uno studio del Politecnico che solo in seguito si scopre essere stato commissionato dall’Edilnord.

Il valore degli appartamenti di Milano 2 passa da 130mila a 280mila al metro quadrato.

Non solo: fa autorizzare, vicino all’area da edificare, la costruzione di una clinica , il San Raffaele del suo amico don Verzè.

Un motivo in più per deviare le rumorosissime linee aeree.

Don Verzè, già allora, al suo fianco.

E’ il sacerdote luminare a cui Berlusconi ha commissionato la ricerca del segreto dell’immortalità.

3/continua

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