martedì, novembre 17, 2009

Il PD ed il biotestamento

Biotestamento,

dal PD

100 emendamenti per cambiare il ddl Calabrò

Sono oltre cento gli emendamenti - il termine per presentarli scadeva ieri alle 14 - che il PD ha presentato sul ddl relativo al testamento biologico in Commissione Affari sociali alla Camera.

«Il Pd chiede alla maggioranza di cancellare lo scandalo dell'imposizione per legge dell'accanimento terapeutico»,

spiega la deputata ed ex ministro alla salute, Livia Turco.

Obiettivo: trovare una «convergenza sul nostro emendamento che corregge l'articolo 3 della Calabrò».

«Con gli emendamenti elaborati attraverso una discussione schietta e approfondita nella Commissione Affari sociali e nel direttivo del gruppo- prosegue Turco - il PD vuole dare battaglia per cambiare il testo Calabrò ed ottenere una legge umana sul fine vita che tenga conto anche del dibattito che c'è stato nel paese dopo l'approvazione della legge al Senato».

Il Pd chiede una

«legge mite che non sia di ostacolo all'autonomia e responsabilità del medico, che rispetti le scelte del paziente e valorizzi la relazione di fiducia tra paziente, medico, fiduciario e familiari».

L'emendamento dei democratici che

«esprime la posizione prevalente del PD sulla nutrizione artificiale - spiega Turco - prevede che essa sia contenuta nelle dichiarazioni anticipate di trattamento

(il ddl in discussione ora non lo prevede, ndr)

e che l'efficacia e l'attualità delle dichiarazioni venga verificata al letto del paziente».

In quel momento,

«in accordo con il fiduciario e i familiari le date possono essere disattese dal medico curante in tutto o in parte, qualora sussistano motivate e documentate possibilità, non prevedibili all'atto della dichiarazione, di poter conseguire ulteriori benefici per la persona assistita».

Il PD chiede anche

«stanziamenti adeguati, l'inserimento dell'assistenza ai malati in stato vegetativo nei livelli essenziali di assistenza e lo studio osservazionale sugli aspetti preventivi, diagnostici, terapeutici, prognostici e socio-assistenziali di questi soggetti».

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