domenica, novembre 08, 2009

Referti archeologici

Il vero volto della regina egizia

vissuta nel XIV secolo a. C.,

Nefertiti,

così ricostruito da studiosi italiani

Dopo mesi di ricerche, due studiosi italiani hanno ricostruito attraverso la computer-grafica il vero aspetto della regina egizia vissuta nel XIV secolo a.C.

Secondo quanto ricostruisce il mensile Focus Storia, l'etnologo Franco Crevatin dell'Università di Trieste e lo storico della cosmesi e truccatore Stefano Anselmo, sono partiti da una Tac realizzata di recente, e pubblicata sulla rivista Radiology, sul busto conservato a Berlino, da cui era emerso come sotto gli stucchi in realtà si nascondesse un "secondo volto" in pietra, simile ma non identico a quello che abbiamo sempre ammirato.

Da queste differenze, una leggera sporgenza sul dorso del naso, rughe labiali ai lati della bocca, zigomi meno prominenti e palpebre con incavi meno evidenti, Anselmo ha ricostruito la vera Nefertiti con l'aiuto della computer-grafica.

"In principio ho lavorato sull'incarnato - spiega - sostituendo nella tomografia i grigi con una tonalità biscotto-ambrata, com'era presumibilmente la pelle di Nefertiti.

Per ricostruire il volto ho approfondito l'arte della XVIII dinastia, l'epoca di Akhenaton: capolavori che ritraggono personaggi verosimilmente imparentati con la regina.

Nei volti, gli artisti privilegiavano le linee curve.

Tenendo conto delle imperfezioni svelate dalla Tac ho creato piccoli accenni di cedimenti ai lati delle labbra, simili a rughe labiali, e occhiaie appena segnate".

Per il trucco infine, Anselmo si è ispirato alla tradizione africana.

"Riprodurre il volto di una regina circondata da una simile aura di mistero ha richiesto mesi di lavoro e particolare attenzione - sottolinea Crevatin -.

Anche perché su di lei sono state avanzate le teorie più disparate: c'e chi crede che il busto di Berlino sia un falso e chi pensa che abbia un solo occhio perché la regina aveva perso l'uso dell'altro".

Il lavoro dei due esperti si è spinto oltre, fino a ipotizzare, come documenta il mensile, come sarebbe oggi Nefertiti con un trucco e un'acconciatura moderni.

Ma passiamo ai nostri giorni.

Ma a suo tempo anche qualcuno di noi volle arricchire il suo mausoleo con una maschera raffigurante il suo viso perché potesse essere ammirata da tutti i terrestri e dai provenienti dagli altri pianeti nei secoli a venire.

Il lavoro è stato intenso perché il soggetto, una volta defunto, non poteva più onorare le parcelle dei due operatori; è così, in men che non si dica, voilà l’opera è fatta !

Ma per molti anni non ne venne trovata traccia !

Solamente nell’anno di grazia 3001

alcuni muratori ,appositamente incaricati di demolire il mausoleo di Arcore

passato alla storia come il

PANTHEON

della casa reale di

Berlusconi I°

monarca unico,

hanno scoperto questa maschera carnascialesca la quale,

secondo la leggenda, parrebbe che il re indossasse a tutela del proprio viso quando, arringando il popolo, diceva castronate: cioè sempre.

Gli ortaggi venivano poi elargiti in beneficenza alle famiglie più ricche del reame.

Per la qual cosa la maschera in questione divenne in breve per il sire come "culo e camicia", ossia era per lui divenuto d'obbligo indossarla perennemente tanto che dovettero cambiare tutti i suoi ritratti affissi in ogni dove, anche nelle chiese, oratori, campi sportivi, ecc...anche in quelli che un tempo si chiavano "vespasiani" i quali, una volta ripristinati , vennero chiamati dal volgo ignorante e dissacrante "berlusconiani"


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