lunedì, novembre 23, 2009

Una sentenza che farà discutere

La Cassazione riabilita il “cafone”:

in ufficio tolleranza con scatti d’ira e parole di troppo.

Per gli 'ermellini' è da ascriversi al momentaneo stato di esasperazione

Gli scatti d'ira e le parole di troppo, anche se ''riprovevoli'' e ''volgari'', dice infatti Piazza Cavour, devono essere guardati con un occhio di tolleranza e scusati come ''momentaneo stato di esasperazione''.

In particolare, la sezione lavoro (sentenza 23289) rileva come le frasi fuori posto rivolte ad un collega o i gesti d'ira momentanea non ledono ''il rapporto fiduciario con l'azienda'' tanto da giustificare il licenziamento per giusta causa.

In questo modo i supremi giudici hanno bocciato il ricorso di un'azienda di Palermo, la Sicilcalce, che si era opposta al reintegro del dipendente Giusto T. licenziato in tronco dopo che, alla presenza di tre colleghi, si era rivolto al consigliere aziendale con una parola fuori posto e lanciandogli la cornetta del telefono.

Così era stato espulso in tronco.

L'impiegato cafone si è però visto reintegrare in ufficio con decisione della Corte d'Appello di Palermo del maggio 2008.

L'azienda ha insistito in Cassazione sostenendo la ''giusta causa'' del licenziamento. Piazza Cavour ha respinto il ricorso e, facendo proprie le motivazioni d'appello, ha evidenziato che ''dopo aver esaminato le deposizioni degli impiegati presenti al fatto e del consigliere offeso, escluso che il tenore della frase pronunciata da Giusto T. potesse assumere una valenza ingiuriosa, e rilevato che il lancio della cornetta non aveva il contenuto di violenza o di minaccia nei confronti di un collega ma era da ascriversi al momentaneo stato di esasperazione, il comportamento addebitabile al lavoratore pur se riprovevole per i suoi connotati di volgarità e inurbanità, non era comunque tale da giustificare una sanzione espulsiva''.

Il comportamento dell'impiegato 'cafone', rilevano ancora gli 'ermellini', ''non è idoneo ad incrinare il vincolo fiduciario, né a pregiudicare irrimediabilmente l'affidamento del datore di lavoro sul futuro corretto adempimento delle obbligazioni derivanti dal rapporto di lavoro''.

********

Comunque sarebbe preferibile andare a sfogarsi altrove; per esempio in altre stanze non occupate da altri dipendenti.

Per esempio in una toilette.

In Giappone molte importanti aziende hanno predisposto uno stanzone contenente dei pupazzi ad altezza d’uomo con le effigi dei dirigenti di alto grado e un certo numero di palline di gomma.

E proprio qui che vanno a sfogarsi gli esagitati dopo aver ricevuto qualche romanzina dal proprio capo; passato il momento d’ira ritornano quindi al proprio lavoro sereni e felici !

Nessun commento: